Le mie mani non sono belle.
Hanno
graffi delle spine della vita
morsi della paura
del conflitto
rughe di tempi andati
solchi del passato
che echeggiano di terra.
Le mie mani hanno odore di aglio
legno rovente
sole.
Sono attraversate dalla
calda vita
tra tortuose vene.
Le unghie corte
spezzate dalle delusioni
dal rifiuto delle convenzioni della femminilità
dall'ansia scavate
conforto umido tra le labbra.
La pelle è ruvida,
crepe di freddo
calli di zappa.
Le mani che toccano
e fremono
e ricordano.
Giocano con la lana
tra le fauci di un cane
carezzano capelli
conca per acqua di fontana
stuzzicano tasti lisci
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