domenica 23 maggio 2010

fotografie

in questi giorni, tante.
te ne han scattate da tutte le angolazioni possibili,
a colori, in bianco e nero, in seppia...
facce, colori, sorrisi, volti corrugati, attenti o preoccupati.
per l'università, per la scuola, per il futuro.
il proprio, sì, ma quello di tutto un paese.
io ne conservo una, così come ho fatto nel maggio scorso, lungo il Po.
silenzio, quiete, un cielo che schiarisce e si fa giorno.
è un accampamento, la mattina della battaglia più importante.
un brivido. che è freddo, ma non solo: c'è qualcosa di buono nell'aria.
quella tensione che tiene in piedi un corpo, un cuore.
ciò che lo fa battere, un cuore.
e l'ho sentita in quel momento, mentre sonnecchiavi,
ancora un po' stropicciato dalla notte in movimento,
tutto scomposto, ma così incredibilmente bello e colorato,
già baciato dal sole, non era troppo presto?
appoggiata alla tua balconata deserta e silenziosa,
mi sono fatta ancora coccolare da quel brivido.
e anche se forse non sarà più questa la mia battaglia,
e non potrò passare a trovarti
ogni volta che i miei compagni si occuperanno di te,
"è tutto scritto, ed è qui dentro
e viene tutto via con me."

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