martedì 28 febbraio 2012

Non sono tutte uguali le geografie


Nella testa di qualcuno
per andare da Torino a Lione
si passa per Genova, stazione Bolzaneto.
E dev’essere un treno
speciale
la sua meccanica dev’essere
quantistica
infatti va a zig-zag nel tempo
Fa scalo a Città del Messico
nel sessantotto
(fico, ci sono le olimpiadi!)
fa il pieno a Pechino, Piazza Tiananmen
nell’ottantanove
passa per Santiago del Cile
nel settantatré
e in altri bei posti, altri bei momenti
e non arriva mai in ritardo
spacca il minuto
coi manganelli
i passeggeri non mancano
una coincidenza (fortunelli!)
o un decennale
E corre corre corre sempre più forte
corre corre corre, verso la…
No, chiedo venia
Quella era un’altra canzone.
E allora pazza gioia, felicitas mundi
Partiremo puntuali per Lione
spaccando il minuto e le teste
passando per tanti bei posti.
Ho visto il meteo, lungo il viaggio
troveremo un po’ di nebbia
urticante
Non c’è da preoccuparsi, basterà
chiudere i finestrini
e affidarci a chi guida.
Chi guida
sa cos’è meglio per noi.


Wuming 1

lunedì 27 febbraio 2012

La TAV costruita sui nostri corpi

27 febbraio 2012versione stampabile
Massimo Zucchetti*

Questa notte è avvenuto un blitz militare per l’allargamento del cantiere TAV in Valle Clarea, pressi di Giaglione, Valle di Susa.
C’era un gran numero di forze dell’ordine e militari, ruspe, mezzi militari, saliti anche mentre sabato 75000 persone manifestavano pacificamente contro quest’opera assurda, inutile, dannosa, costosa. Invano.
La cieca convinzione di portare  avanti un allargamento del non-cantiere illegittimo ha visto l’opposizione nonviolenta dei pochi ragazzi che erano presenti sul posto. La grande mobilitazione del movimento NOTAV sarebbe infatti dovuta avvenire questa sera, questa notte, con una fiaccolata notturna ed una permanenza sul posto ad oltranza. Gli anziani della valle erano disposti ad incatenarsi agli alberi, ad oltranza. Avendolo probabilmente saputo, gli invasori hanno deciso di provare a forzare i tempi.
Luca Abbà, 37 anni, agricoltore della Valsusa, molto conosciuto in Valle per la sua fiera ma nonviolenta opposione alla TAV, si è arrampicato su un traliccio per provare ad opporsi alla cieca determinazione degli invasori. Sentivamo la diretta della sua voce alla Radio (Radio Black-Out). Diceva, rivolto a quelli di sotto: “se non la piantate, io da quassù non me ne vado, avete capito?”. Poi, rivolto agli ascoltatori: “Ciao, vi saluto, UN POLIZIOTTO-ROCCIATORE mi sta incalzando da sotto”.
Gli invasori lo hanno incalzato da sotto, spingendolo a salire più in alto. E’ rimasto folgorato dall’alta tensione. Sotto il traliccio non era stata posta alcuna protezione prima di incalzarlo. Avevano molta fretta, si vede. Luca è caduto a terra con un volo di molti metri. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime.
I soccorsi, ritardati dai blocchi delle forze dell’ordine, hanno molto tardato ad arrivare. Alla fine è stato soccorso, intubato e trasportato all’ospedale CTO di Torino.
Nemmeno dopo la caduta e le gravissime condizioni in cui versava Luca, c’è stato uno stop dei lavori. Questo appare incredibile, in spregio ad ogni norma di sicurezza e di prudenza,  oltre che di rispetto.
Ripetiamo: Luca è caduto dopo essersi arrampicato su un traliccio per resistere allo sgombero dei terreni ANCHE SUOI, ed è caduto perché incalzato dai militari che lo hanno inseguito sul traliccio stesso, costringendolo a salire più in alto.
Luca è grave e la responsabilità della sua salute sono da attribuire esclusivamente a chi ha ordinato ed eseguito il blitz, mettendo, come poi è stato, a repentaglio la vita delle persone. Luca Abbà è grave ed è all’ospedale a Torino. E’ stato colpito da elettricità a media tensione, muove le gambe, è cosciente e orientato, ha una sospetta lesione interna con versamento, vasta emorragia interna, probabili fratture sterno e costole, ustioni di secondo grado. E’ stato posto in coma farmacologico e le notizie contradditorie di queste ore lo danno comunque in prognosi riservata ma non in pericolo di vita: è cosciente e risponde ai medici.
Luca Abbà è un agricoltore che vive a Cels, dove da diversi anni ha deciso di ritornare a coltivare la terra. Abbà, ha iniziato da tempo a condurre la sua battaglia contro l’alta velocità, diventando in breve tempo il leader del Comitato No Tav Alta Valle. I famigliari, gli amici, i conoscenti ma soprattutto tutti quei colleghi che nel corso degli ultimi anni, insieme a lui, avevano dato inizio a questa battaglia per tutelare il proprio territorio dall’arrivo dell’alta velocità sono stati sconvolti dalla notizia e accorsi in ospedale, dove solamente nelle prossime ore si potranno conoscere ulteriori elementi.
Nel frattempo, nella Baita in Val Clarea a ridosso del non-cantiere in fase di allargamento, quindici ragazzi resistenti si sono chiusi dentro per impedirne l’abbattimento con le ruspe. Si temono azioni estreme che possano metterli in pericolo.
Tutta l’Italia civile si sta mobilitando in solidarietà a Luca ed ai resistenti NOTAV.
Questo blitz militare è l’esempio di come s’intende la democrazia da parte dei propugnatori del TAV: senza alcuna copertura legale, militarmente, disprezzando anche la vita umana.
La TAV dovrebbe quindi essere costruita passando sui nostri corpi. Violentando non solo la natura della Val Susa, oltre che ogni normale regola di buon senso, ma anche i nostri stessi corpi: passando sui corpi dei valsusini, sui corpi di tutti coloro che opponendosi a quest’operazione militare – che ormai nulla ha più a che vedere con un cantiere – verranno calpestati non solo nei diritti ma anche di fatto, nel fisico e nell’incolumità.
Saremo noi, che ci opporremo fino all’estremo, che quindi dovremo costituire i piloni e il pavimento del buco TAV nella montagna.
*professore del Politecnico di Torino

mercoledì 15 febbraio 2012


"Tutto avviene in silenzio, anche le manganellate, si sente soltano il cracra dei corvi che si riprendono il cielo d'inverno. Pensiamo di essere pochi, e invece continua ad arrivare gente mai vista, che nessuno aspettava. E si scatena un temporale: un temporale di poliziotti e manganelli e pioggia, da scappare lungo le rotaie e scappando guardare le rotaie per non scivolare, mentre loro vengono avanti all'impazzata con i gipponi lanciati, non ancora i gipponi assassini di pochi mesi dopo, ma corpi blu e neri possenti, contro i nostri corpi, masse in corsa per colpire, non per fare paura. E allora addirittura le finestre del quartiere si aprono sopra le nostre teste, per guardare, e si aprono i portoni per nasconderci e persino le porte dei piani, se quelli vengono su verso di noi: i negozianti escono sulle soglie per capire, e la fuga diventa una festa, sparpagliati per quartieri e mercati a sud della città, lungo quei corsi grandi che sfiorano il ventre della Fiat e le famiglie degli operai inghiottiti dal diavolo che pure spalancano le loro case per proteggerci, ancora ci tengono per figli in quell'utimo inverno di pace.
Quella giornata la segnammo per noi, la polizia fece cattivo raccolto. Io ricordo che fu Igor a portarmi via come se mi tenesse a battesimo. Scappai lungo un mercatocoperto sostenuto da funghi di cemento e poi per un gerbido in discesa che costeggiava una vecchia cascina sopravvissuta alle tangenziali e al cavalcavia, lungo palazzoni da piano regolatore in espansione, fino al mercato delle verdure in via Baltimora, una striscia di campagna strappata alla spine verticali anni sessanta, con i mattoni a vista e le coperture dei balconi in vetrocemento che facevano ombra alle bancarelle, e a terra folla e mazzi di carote, peperoni, banane, arance e voci di signore grasse, e noi coi volantini improvvisati e gambe stanche per la corsa, e adesso sembra strano ma le donne con la borsa della spesa la posavano la borsa, e ci abbarcciavano, a me una diede un mandarino di quelli perfetti con la buccia staccata dagli spicchi, e di nuovo era festa e ti asciugavi via la pioggia e ti sentivi forte, sembrava un inizio, eravamo nascosti nella folla, pezzi della folla e forti di quella folla." 




Luca Rastello Piove all'insù




E' stato un martedì così lungo che è anche mercoledì.

E non mi accorgo di niente.

Lunghi capelli che coprono come edera

sabato 11 febbraio 2012

LE DONNE CONTANO



La sentenza TAR di Torino: le donne non hanno interesse perché né gravide né madri.
Noi siamo quelle donne che hanno deciso di far ricorso personalmente contro la “nuova”(07/2011) delibera della regione Piemonte che favorisce l’inserimento del movimento pro-life all’interno di consultori e ospedali pubblici. 
Siamo quelle donne che, insieme a  migliaia di altre, con presidi, manifestazioni, volantinaggio si sono opposte alla violenza machista delle istituzioni regionali piemontesi.
La questione però non è stata neanche esaminata nel merito poiché le ricorrenti, noi e la Casa delle Donne di Torino,  non abbiamo interesse a ricorrere in quanto nè gravide né madri.(?!)
A parte che questa sentenza decreta l’impossibilità materiale di impugnare qualsiasi provvedimento regionale in materia, perchè è evidente che i tempi previsti per l’interruzione della gravidanza sono incompatibili con quelli di impugnazione di un atto amministrativo
la questione inaccettabile è la qualificazione del nostro non interesse:  noi non contiamo in quanto donne ma solo in quanto macchine riproduttive.
Ancora una volta, le donne non si considerano pregiudicate di per sè dall’inserimento di anti-abortisti all’interno di luoghi preposti specificatamente alla loro salute, ma quella presenza può essere sanzionata solo se “le incubatrici” si trovano in quella particolare dimensione riproduttiva.
Come può lo stato gravido e lo stato di madre essere l‘unica una qualifica legittimante?
Ma come può questa caratteristica biologica scindersi dalla libera scelta sui nostri corpi e sul nostro futuro? 
Come può una donna non fertile, non madre, non gravida non sentirsi pregiudicata, attaccata, offesa da una delibera che antepone l’ideologia alla salute delle donne?
E’appena iniziata l’ennesima guerra ideologica sui corpi delle donne, portata avanti proprio da quelle istituzioni che dovrebbero tutelarci.
Questo inchino del governatore Cota alle lobbies estremiste antiabortiste/(cattoliche) avrà delle gravi conseguenze: violenze, intimidazioni, nuove limitazioni e forme di subordinazione per le donne.
Un incredibile buco nero nei principi di autodeterminazione e civiltà.
Quel che è peggio è che questa guerra si combatterà all’interno di luoghi pubblici demandati specificamente alla tutela della salute: 
luoghi di sofferenze, intimità, gioie; 
luoghi delle donne e NON dei volontari antiabortisti, non delle ideologie, né degli interessi del potere.
Siamo sgomente dell’intrinseco machismo e disprezzo per le libertà nel paese Italia … disprezzo che non tange MAI la sacralità delle le libertà economiche e che punta al controllo dei corpi e delle scelte perosnali.
Eravamo sgomente quando la Ferrero (ora in arresto per vicende di corruzione) ha depositato la delibera.
Eravamo incredule quando abbiamo visto il governatore Cota al Convegno Europeo dei movimenti pro-life
Eravamo allibite quando il 14/09/11 è stata presentata la proposta regionale (PDL) per modificare i consultori in luoghi di preparazione della coppia al matrimonio
Eravamo disgustate alla scoperta della destinazione 3 milioni di euro, a favore della proposta, quando in Piemonte “non ci sono soldi” per gli studenti/studentesse idonei alle borse di studio.
Ora siamo incazzate e incontenibili. 
Prive di fiducia verso le stesse istituzioni che dovrebbero tutelarci.
Contro quest’azione violenta che uccide, mortifica le donne dal personale al politico.
Uniamoci tutte e tutti. Portiamo la bandiera dell’auto-determinazione in ogni territorio.
Pretendiamo rispetto per le nostre scelte, per i nostri corpi, per il nostro futuro
Noi donne contiamo!

INACETTABILE!!!



SENTENZA TAR:

LE DONNE NON HANNO INTERESSE PERCHE' Nè GRAVIDE Nè MADRI

MOLTE DI NOI HANNO PRESENTATO RICORSO PERSONALMENTE ALLA REGIONE PER SENTIRSI RISPONDERE CHE NOI DONNE NON CONTIAMO IN QUANTO DONNE E PERSONE MA IN QUANTO MACCHINE DA RIPRODUZIONE

La Casa delle donne di Torino, insieme alle tante associazioni che si riconoscono nelle Donne di Torino per l'Autodeterminazione, esprime forte indignazione per la sentenza che il Tar ha emesso sul nostro secondo ricorso presentato contro la Delibera della Giunta regionale che prevede l’ingresso dei volontari pro-vita nei consultori e nel percorso sanitario previsto dalla legge 194 per l’interruzione volontaria di gravidanza. 
Ecco le vergognose motivazioni con le quali il nostro ricorso è stato respinto. 
La sentenza sostiene che le giovani donne non hanno interesse a ricorrere, in quanto non sono nè gravide nè già madri (?). 
Ci pare che un’interpretazione di questo genere abbia la conseguenza di rendere, di fatto, la deliberazione della Giunta Regionale non impugnabile; infatti è evidente che i tempi previsti per l’interruzione della gravidanza sono incompatibili con quelli di impugnazione di un atto amministrativo. 
Anche la Casa, a parere del Tar, non ha interesse a ricorrere, in quanto la Giunta Regionale avrebbe ottemperato alla precedente sentenza, ampliando il novero dei soggetti ammessi al convenzionamento con le ASL. 

Nulla la sentenza dice in ordine alla reintroduzione, nella nuova delibera, del requisito della tutela della vita sin dal concepimento, già dichiarato illegittimo e discriminatorio nella prima sentenza. 

Nulla la sentenza dice in ordine all’ulteriore empasse per le associazioni che non abbiano tale requisito, consistente nella necessità di dimostrare un’esperienza e un’attività di almeno due anni. Per quanto concerne il requisito dell’esperienza, almeno biennale, nell’ambito del sostegno alle donne e alla famiglia, in ordine al quale la Casa aveva osservato di non avere, nel proprio statuto alcun riferimento alla famiglia, il tar sostiene che “la particella ‘e’, frapposta nel testo tra ‘alle donne’ e ‘alla famiglia’,” esprime senza dubbio “nelle reali intenzioni della Giunta regionale, una relazione disgiuntiva inclusiva, con la conseguenza che l’esperienza biennale richiesta per l’inclusione negli elenchi in questione, può essere posseduta anche in uno solo dei due ambiti di riferimento contemplati.” 

Dunque, secondo il Tar, la Casa delle donne è ammessa a pieno titolo al convenzionamento con le ASL all’interno del protocollo di attuazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, in dipendenza della sua trentennale esperienza a tutela delle donne. 
Peccato che la ragione che ci ha spinto ad opporci alla Delibera, anche attraverso la strada dei ricorsi, fosse quella di evitare che le donne della nostra Regione, soprattutto nel delicato momento di decidere se diventare madri o meno, siano sottoposte a pressioni di qualsivoglia ideologia. 

Le donne di Torino per l’autodeterminazione, tutti i gruppi e le associazioni di donne della Regione che si sono mobilitati contro la Delibera, le consigliere Regionali e i gruppi di opposizione, continueranno la loro battaglia per difendere le Istituzioni, i Presidi Sanitari e i Consultori dal rischio che diventino palestre di ideologia.

mercoledì 1 febbraio 2012

more catalano

poesia magica per farti tornare allegra

questa poesia è magica
non è una poesia logica
légila stando su un piede solo
quello destro
tenendo il foglio con la tua mano sinistra
indossando un cappello blu
possibilmente rosso
evita comunque il giallo
ma se hai solo cappelli gialli
andrà benissimo

questa poesia magica
va letta ad alta voce
altissima se ce la fai
urlala
stando su un piede solo
possibilmente con un gatto su una spalla
se hai un cane
digli di fare finta di essere un gatto
lui ti vuole bene e lo farà per te
dovrai dunque avere un cappello sulla testa
il colore a tua scelta
un gatto sulla spalla
o un cane che si finge gatto
se il tuo cane è obeso
tieni duro
acciambellatelo intorno al collo

dovrai avere un uovo fresco non sodo non fritto
ma alla coque nella tua mano destra
se non ti piace alla coque va bene sodo
considera che i gatti non amano le uova fritte
i cani che si fingono gatti per farti un favore neanche
ma se non sopporti l’idea di stare su un piede solo
con un cappello colorato sulla testa
e un gatto sulla spalla
o un finto gatto cane acciambellato intorno al collo
senza un uovo fritto nella mano destra
vada per il fritto

questa è una poesia magica per farti tornare allegra
dunque devi essere a tuo agio
mentre la leggi ad altissimissima voce
al centro della stanza
è importante che tu sia dentro una stanza
non all’aperto
poiché se la gente ti vedesse
urlare questa poesia
in mezzo alla via
con un gatto su una spalla
o un cane che si finge gatto acciambellato intorno al collo
un cappello colorato sulla testa possibilmente verde
su un piede solo
con un uovo fritto nella mano destra
beh
capirai anche tu, ragazza che oggi ti sei svegliata triste
che la tua giornata
potrebbe avere uno sviluppo non allegrissimo
tipo trattamento sanitario obbligatorio
e poi
dovrei venire a prenderti al reparto dei pazzerelloni
senza considerare il cane in canile
e il gatto sotto un auto
e non è
questo
che
vogliamo

vogliamo che tu sorrida
adesso
questa poesia è magica
serve a questo

e sai che ti dico?
ci riesce