martedì 26 giugno 2007

BATTAGLIA PER LE TERRE DI SONDRA-PARTE QUINTA-

“ cosa stiamo aspettando allora?” domandò Sikandra già in piedi “ dove si trova questo mago?" Eleonora parve rifletterci qualche secondo
“ sono sicura che si trovi in Valle Stretta… anche se non ricordo proprio dove di preciso…” Antanuka fece spallucce
“ che importa!” disse alzandosi anche lei in piedi ed issandosi in spalla la pesante mazza da guerra “ è un mago… vivrà nascosto in una grotta… basterà esplorarle tutte!”
Sikandra aiutò Aurora a montare su Dragoberto, che ormai era diventato il suo ufficiale mezzo di trasporto, perché se andava a piedi rallentava tutte soffermandosi ad esaminare ogni ciuffo d’erba o moscerino che le sembrasse un po’ interessante.
“ Valle Stretta è a circa cinquecento yarde ad est da dove siamo ora!” disse Neve “ se non perdiamo tempo dovremmo essere là per domani sera…” Antanuka, che ormai conosceva praticamente a memoria la mappa delle Terre di Sondra, annuì.
“ sì, non più di cinquecento yarde, passando per la Spianata delle Mille Dee!” disse “ questa volta dovresti andare anche tu su Dragoberto!” aggiunse rivolta a Neve “ devi dare tregua alla tua gamba!”. Neve obbedì, non senza protestare.

Il viaggio cominciò, e le principesse non poterono fare a meno di notare che il loro cammino era disseminato di volantini che le ritraevano. Non erano più gli stessi volantini che l’orco barman aveva mostrato a Neve ed Antanuka la prima volta. Erano cambiati. Per prima cosa il ritratto della principessa Lolly era stato aggiornato, privato dei lunghi capelli ed addizionato di pircing, tatuaggio col drago, collare da cane e rossetto viola. Poi erano cambiate le taglie. Dopo la loro fuga dal Wild Cat erano lievitate tutte a settemila dindini, anche quelle di Eleonora ed Aurora che praticamente non avevano preso parte allo scontro. Ed in fine sotto i loro volti era comparsa la scritta WANTED DIED OR ALIVE, che di solito era riservata agli assassini più efferati ed ai Cattivi con la C maiuscola.
Ogni tanto qualche contadino interrompeva il suo lavoro nei campi per guardarle passare.
E le principesse allungavano il passo sotto il suo sguardo, sperando di non essere riconosciute.
Grazie all’abilità di Eleonora nel rendere commestibile ogni cosa, evitarono di entrare nei villaggi che comparivano ogni tanto sul cammino, per ridurre il rischio di essere segnalate alle forze dell’ordine. Ma neanche tutta la prudenza di questo mondo riuscì ad impedire a Sikandra di trascinarle tutte attraverso la Spianata delle Mille Dee.

All’ingresso della spianata si ergeva un poderosissimo arco di pietra chiara.

Era una costruzione davvero notevole, possente eppure leggiadro nella sua vertiginosa altezza, tutto convoluto e cesellato finemente, come un centrino.
Le principesse lo varcarono leggermente intimidite, e curiose per quello che avrebbero trovato.
Non’appena furono dentro l’area della spianata, un piccolo spiritello volante le raggiunse. Era di color verde pisello, con i tratti affilati e due ali da libellula
“ Dovete togliervi le scarpe!” annunciò con voce acutissima “ il territorio compreso tra l’arco Parvati e l’arco Scakty è sacro!”.
Le principesse si tolsero le scarpe. Neve i suoi anfibi, Sikandra il bel paio di stivali scamosciati, Eleonora le scarpe scure, Aurora le paperine verde acqua ed Antanuka le scarpe di pelle di foca. Poi fecero per avanzare, ma lo spiritello le fermò di nuovo
“ lui no!” disse battendo contro un cartello con disegnata la sagoma di un drago sbarrata di rosso con sotto scritto IO NON POSSO ENTRARE
“ vi aspetterò dall’altra parte!” sbuffò Dragoberto irritato prendendo il volo
Le cinque entrarono nella spianata.
“ Se desiderate una guida che vi indichi i templi di maggiore importanza…” proseguì lo spiritello con un piccolo inchino “ sarò felice di mettermi al vostro servizio!” Le principesse si guardarono e poi scossero la testa
“ preferiamo fare un giro da sole, grazie!” rispose Eleoonora.
Le principesse cominciarono a gironzolare per la spianata,

che era un fiorire di templi di ogni forma e dimensione. Cen’erano di enormi,

con colonne possenti come tronchi, e di minuscoli,
con archi tanto sottili


da sembrare sul punto di spezzarsi. C’erano templi decorati con minuzia certosina

ed altri di pietra grezza, appena sgrossata a colpi di piccone.

Ma la cosa che più colpì le cinque amiche fu quello che si trovava dentro.

Ogni tempio infatti ospitava la statua di una figura femminile. C’erano donne, c’erano elfe ed orchesse, fatine e megere, ogni razza sembrava avere una vasta rappresentanza.

“ Sono le statue delle dee!”

spiegò loro un secondo spiritello che si trovava di fronte ad un tempio tarchiato. “ in questa spianata sono conservate le statue che raffigurano la bellezza femminile in tutte le sue forme!










Ogni razza ed ogni tempo ha eretto una statua della propria dea, e qui sono raccolte e custodite!” lo spiritello fece un inchino rivolto alla statua che ospitava il suo tempio, e che ritraeva una bassa creatura dotata di folta barba.
Le principesse persero il senso del tempo vagabondando da una statua all’altra. Erano decisamente più delle mille suggerite dal nome del luogo. Poi d’improvviso Antanuka emise un urlo strozzato. Neve le fu subito al fianco con la balestra spianata, ed un istante dopo Sikandra le raggiunse con la spada sguainata, seguita da Eleonora che trascinava Aurora per un braccio
“ Che succede?” chiese Eleonora col fiato corto. Antanuka cominciò a balbettare parole incomprensibili, poi sollevò l’indice grosso come una piccola salsiccia ed indicò tremante l’interno di un piccolo tempio a forma di grotta.
Neve emise un basso fischio di sorpresa
“ porca troia! “ disse con la sua tradizionale finezza “…Quella sei tu!”.
Ed era proprio vero. All’interno del piccolo antro, scolpita nella pietra, c’era una perfetta riproduzione in scala ridotta della Prima Principessa.

“ vuol dire che a modo tuo sei un modello di bellezza!” fece Eleonora. Antanuka si asciugò una lacrima, commossa.
“ guardate!” fece Neve che si era allontanata di qualche passo dal gruppo “ che mi venisse un colpo! qui c’è anche Aurora!” le principesse raggiunsero l’amica di corsa. Da un chiostro ricoperto d’edera e di altri rampicanti, una scultura riproducente Aurora le fissava con la stessa espressione sognante della principessa in carne ed ossa
“ interessante!” fece Sikandra “ forse ci siamo anche noi!” ed infatti così era. Neve, ritratta nell’atto di sniffare una pista di cocaina, occupava un tempio sorretto da quattro gargoiles. Sikandra, i cui riccioli scolpiti dardeggiavano in tutte le direzioni come i serpenti di una gorgone, era ospitata in un grazioso tempietto sopraelevato. Mentre Eleonora, scolpita con due torte in mano, era accolta in un tempio a forma di forno.
“ ci siamo proprio tutte!” fece Neve girando intorno alla propria statua “ questo vorrà dire che siamo tutte e cinque modelli di bellezza femminile?” Sikandra fece spallucce scettica
“ sarà! “ disse osservando con occhio assai critico la statua che riproduceva Aurora “… ma per me c’è un errore!”
“ nessun errore!” disse la voce acuta di un altro spiritello “ hanno diritto ad una statua nella Spianata tutte le donne che si sentono in armonia col loro corpo… bello o brutto che sia! Perché ogni corpo amato è un corpo bello!” Antanuka si asciugò un’altra lacrima
“ è… l’idea più bella che io abbia mai sentito!” disse con enfasi trattenendo a stento i singhiozzi.
Quando le quattro principesse riuscirono a trascinare via Antanuka da davanti il suo tempio era ormai calata la notte. Le cinque amiche decisero di accamparsi appena fuori dall’arco Shakty. Trovarono Dragoberto che le aspettava arrabbiato
“ Ci avete messo un secolo!” grugnì l’animale mentre con una fiammata faceva cuocere la torta alla mimosa preparata in trenta secondi da Eleonora “ siamo in ritardo sulla tabella di marcia!”

Il giorno dopo il malumore del drago non si era attenuato. E le cinque principesse dovettero sopportare i suoi brontolii per tutto il giorno. Tuttavia il terreno era in piano, il sole splendeva ma senza scottare troppo e la chiacchiera era florida. Alla sera il gruppetto arrivò all’imboccatura di Valle Stretta come previsto.
Si accamparono sotto un grande faggio, e crollarono tutte addormentate per la fatica della lunga marcia. Il giorno dopo le attendeva una dura ricerca. Anche se nessuna delle cinque sospettava quanto lunga avrebbe potuto essere.

“ Conviene dividerci!” disse Neve osservando la vastità della valle alla luce del giorno
“ possiamo comunicare via drago…” propose Antanuka “ sempre se il drago è d’accordo!” aggiunse abbassando la voce
“ mi sembra una buona idea…” fu d’accordo Sikandra “ chi si prende Aurora?” domandò poi “ non credo sia il caso di mandarla da sola in giro per caverne!”
“ direi di no!” fece Antanuka con calore “ può stare con me! ”
La ricerca cominciò. Le caverne della zona non erano tantissime, ma la mappa non le segnalava, e le principesse dovettero faticare parecchio per scoprirle ed esplorarle, senza tralasciarne nessuna.
A metà pomeriggio, esauste le cinque si riunirono per mangiare il puma che Antanuka aveva ucciso per errore con una pacca, dopo essere entrata nella caverna che l’animale usava come tana. Mentre il felino scuoiato girava sullo spiedo le principesse discutevano i progressi della ricerca.
Erano arrivate circa a metà della valle, esplorando senza successo pressappoco cinquanta grotte o anfratti adatti ad ospitare uno stregone della levatura di Golpat.
La valle era disabitata a causa della mancanza di spazio e dell’asprezza del terreno roccioso. In più il sole sembrava incapace di penetrare fra le strette pareti fino a raggiungere il fondo valle, che restava perennemente umido e malsano. Eppure Dragoberto riferiva la presenza di un grosso edificio squadrato circa a tre quarti del canalone.
“ Forse potremmo andare a chiedere notizie di Golpat lì!” fece Eleonora che era piuttosto stufa di brancolare in caverne buie
“ sarebbe meglio non farsi vedere!” fece Antanuka strappando via una coscia intera dal puma ed azzannandola con avidità
“ dai…” replicò Neve tagliando un pezzo di carne sfrigolante col suo fedele coltello “ stai troppo sulla corda! Non credo che quei cazzo di volantini siano arrivati pure in un posto così isolato!” Antanuka con la bocca piena emise un grugnito di difficile interpretazione seguito da un rutto altrettanto sibillino
“ io sono con Neve!” dichiarò Sikandra “ sono curiosa di conoscere gli abitanti di questa strana valle!”
“ per me è okay…” borbottò Antanuka con un brandello di carne che le pendeva dalla bocca “ ma sarà meglio che non ci andiamo tutte insieme.

La scelta su chi inviare cadde su Eleonora e Sikandra, che furono unanimemente riconosciute come quelle dall’aspetto più normale. Sikandra fu costretta a legare la sua selva di capelli indomabili in una coda, ed ad ogni movimento il legaccio di cuoio spesso che aveva usato emetteva lamentosi cigolii.
Mentre Antanuka, Neve, Aurora ed il drago si appostarono in cima alla parete di roccia proprio davanti all’edificio, pronti ad intervenire in caso di pericolo, Eleonora e Sikandra si incamminarono verso il fondo valle.

Raggiunto l’edificio le due principesse esitarono, leggendo la scritta sull’architrave della porta: Villa Camomilla.
“ Che vorrà dire?” domandò Eleonora a disagio
“ lo scopriremo” rispose Sikandra bussando allo spesso portone di legno. Le due rimasero in attesa, trattenendo il fiato, mentre un rumore di passi si avvicinava.
Il portone si dischiuse ed apparve una donna vestita di bianco, con un borsalino in testa e un paio di zoccoli ai piedi
“ Desiderate?” domandò. Ne Eleonora ne Sikandra si aspettavano un personaggio del genere, e rimasero entrambe imbambolate. La prima a riprendersi fu Sikandra
“ noi… cercavamo notizie del mago Golpat…” cominciò, voleva chiedere se sapeva dove trovarlo ma la donna la prese in contropiede
“ siete parenti?” domandò. Un’altra volta le due principesse rimasero interdette...

lunedì 25 giugno 2007

TROVATO!




COSA?

UN QUADRIFOGLIO IN MEZZO AD UN MARE DI MERDA...
ogni tanto capita...

CLICCARE SUL TITOLO PER CREDERE...

venerdì 22 giugno 2007

AVE A VOI

Mi spiace molto per lo sgradevole volta faccia di Comare E.. Personalmente ero molto contenta del suo cambiamento, ed ora che è tornata alle sue losche abitudini da femminista non posso che compatirla.
La cosa che più mi ha ferita, oltre al modo brutale con cui ha fiondato la splendida Ducati Monster di Romualdo giù da quel dirupo ( almeno poteva aspettare che Romualdo fosse sceso, no?) è stato il modo vile con cui si è rivolta alle fughe dei pavimenti... Loro non c'entrano in questa storia, e dovevi lasciarle fuori!
Ma daltronde si sà, quando una storia finisce a pagarne le conseguenze più gravi sono loro: le povere, innocenti fughe, che ora giaciono ad accumulare sozzura, calpestate da tutti.
Ed è proprio a loro che dedico questo mio componimento, nella speranza che la povera E. pecorella smarrita, possa un giorno ritrovare la strada dell'ovile e ricomponga i brandelli di Romualdo dopo averli separati con cura dalle lamiere della Ducati e dai rovi...
AVE A VOI
Di tutta sua liscezza splendea lo marmo
e freschezza di limone si spandea per l'aere calmo
la luce si frangea in mille stille
sulla tersa superficie di piastrelle
dell'avorio i sanitari avean la lucentezza
e nivea splendea del water la tazza
brillavano i vetri come diamanti
cristalli tersi e trasparenti
la casa rifulgea a tutto tondo
sia lode a nostro signore Mastro Lindo
Ave a Sora Spugna, ave a Frate Scopettone
che esiliate sporcizia e polverone
Ave a voi Arcangeli del Pulito
che ricacciate lo sporco nell'inferno con un dito
Ave a voi alleati nel nettare lo mondo
compagni nella missione fino in fondo
Ave a voi, della donna amici e confidenti
Ave a voi, suoi alleati più potenti!

BU!
Scusate, ma se continuo a vedere il precedente post mi viene un iperglicemia...

mercoledì 20 giugno 2007

La mia nuova (più illuminata) vita!

Care amiche ma, soprattutto, cari amici (superiori in quanto maschi)... scrivo oggi, trasgredendo ai miei soliti e consoni compiti di sesso debole, solo per rendere tutti voi partecipi della nuova piega che ha preso la mia vita. Ho conosciuto un uomo... si chiama ROMUALDO... ed è tutto ciò che una donna può desiderare. Appena ho visto la sua splendida mascella volitiva, ho capito di essere sua. La prima volta che ho posato la mia guancia sul suo ipertrofico torace villoso ho sentito di essere viva per la prima volta. Ma, cosa ancora più importante, Romualdo, che è una vera e propria cornucopia di testosterone, mi ha fatto sentire veramente Donna! Prima di lui, non potevo sapere che, oltre il nostro ostinato femminismo uterino, c'era una galassia di piacere... un piacere che si materializza sotto forma di ferri da maglia. Ora che lo spettro di sufragetta irrazionale non mi si sventola più davanti, la nostra sudditanza mi è chiara come la luce che rifrange dallo smalto dentale di Romualdo... ed io mi ci prostro con felicità. Vi comunico che ho intenzione di abbandonare gli studi, per poter meglio dedicarmi alla cura del nostro futuro nido d'amore (villetta a schiera a Moncalieri).


Capite bene, che il talamo non si cura da sè e che disattenderei i miei doveri, e la mia stessa natura di donna, venendone meno. Spero che un giorno anche voi possiate capire la mia gioia fatta di lavatrici sempre da caricare con un sorriso (a denti rotti, se Romualdo ritiene che me lo sia meritato). Ora vi lascio poichè accorro a svolgere una delle faccende a me più care: rammendare il cavallo dei boxer del mio irraggiungibile cavaliere (e padrone).

A presto (o forse a mai più perchè, in quanto donna, è mio dovere disimparare a scrivere).

E. come Emancipazione terribile e sciagurata
!

lunedì 18 giugno 2007

IL MERCATO DEI MIRTILLI

MIRTILLI, NON MIRTILLA! LEI NON PENSO SIA IN VENDITA...


DISPONIBILI FINO A 10 KG DI MIRTILLI BIOLOGICI DI GIAVENO, 1,50 EURI ALL'ETTO.

CHI NE VUOLE?

COMPRATE SIORE E SIORI NON SCI SON MAI VISTI MIRTILLI COSI' ...BOH! NON LI HO VISTI NEANCH'IO!PERO' CI SONO, L'OFFERTA NON E' UNO SCHERZO (...E LA BESTIOLA DI MAVIA NON CENTRA....)

CHI E' INTERESSATO? IO UN PO' LI COMPREREI...

BACAROZZI 2

Ragazzi/e, iniziate a pregare (il prof. Manino, non Dio!) che senno' non se ne esce.....sappiatelo, istituisco anche un'etichetta per bacarozzi e affini....

Certo che però ci son bacarozzi e bacarozzi,

Hymenopus coronatus, mantide orchidea, inquietante, straordinaria bellezza della NATURA.

Che spettacolo....vien quasi voglia di studiare entomologia...(stavo scherzando;-)E.)

mercoledì 13 giugno 2007

LA STANCHEZZA DEI GIUSTI


......La storia ricorderà la mano che semina il grano non quella dell'avidità!
Alla mia omonima,
sono io che ti devo ringraziare per oggi,
era una stanchezza più sana quella che avevo addosso stasera.
elisa

lunedì 11 giugno 2007

Battaglia per le terre di SONDRA-parte QUARTA-







Il nano inviato da Neve tornò quasi mezz’ora dopo, ridacciando e barcollando pericolosamente
“ sctringono un ascerchiamento scignor kapo scignora!” biascicò la creatura rivolto ad Eleonora che era appena tornata con Sikandra molto pallida
“ cosa?” domandò Neve “ ci stanno accerchiando?”
“ sci! Ascerchiando! È quello che ho detto!” borbottò il nano
“ chi?”
“ polisciottoli e troll… tantisscimi!” disse il nano e poi scoppiò a ridere. Neve lanciò un’imprecazione che lasciò Antanuka esterrefatta
“ cosa facciamo?” chiese Sikandra che sembrava tornata in sé, seppure non in piena forma. Antanuka si volse e chiamò a gran voce Dragoberto
“ è la sola speranza!” disse guardando con apprensione il drago che si avvicinava seguendo una traiettoria decisamente obliqua “ te la senti di volare?” domandò la principessa. Il drago annuì e mentre lo faceva ruttò un piccolo lapillo
“ ma tu resterai di nuovo a piedi…” fece Eleonora “ e questa volta non c’è via di fuga! Ci stanno circondando!”
“ troverò il modo!” disse Antanuka spiccia
“ lo troveremo insieme!” disse Neve “ resto con te!” Antanuka guardò la principessa Lolly con aria sospetta
“ sei tu che parli… o la cocaina?” chiese la cavernicola. Neve fece un risolino
“ la coca? Ma se non avevo neanche cominciato a darci dentro!” disse
“ allora perché lo fai?” domandò Antanuka senza capire “ l’ultima volta non hai avuto problemi a…” ma Neve non la lasciò finire
l’ultima volta eri solo una grassa testa di cazzo qualunque…” disse “ ora sei mia amica!” Antanuka emise un grugnito
“ io non sono grassa!” disse risentita e stava per aggiungere dell’altro, ma Dragoberto la interruppe
“ okay… vogliamo muoverci?” disse con una certa apprensione
“ certo!” fece Neve “ allora Eleonora, Sikandra ed Aurora verranno con te…” Sikandra sollevò lo sguardo furente
“ cosa? Io non mi perdo lo spettacolo! Io resto!”
“ anche io!” fece Eleonora con aria decisa
“ no! Almeno una di voi due deve andare con Berto!” fece Neve “ serve qualcuno che badi ad Aurora…”
“ ma non può farlo lui!” fece Eleonora accennando al drago, Antanuka sbuffò
“ badare alle principesse non è il suo forte credetemi! Qualcuno deve andare con lui!”
“ vai tu!” disse Sikandra, ed aveva un tono talmente drastico che Eleonora non si sentì di replicare.

Le tre principesse rimaste a terra guardarono il drago sollevarsi faticosamente in volo e piegare a sinistra leggermente storto.
“ bene!” fece Neve “ seguitemi!” e ciò detto marciò verso il Wild Cat. Sikandra ed Antanuka le tennero dietro in silenzio, fino a che la ragazza non entrò in una stanza completamente vuota, dalle pareti e dal pavimento bianchi.
“ che cosa…” cominciò Sikandra, ma non terminò la frase, perché Neve aveva tirato una leva, e due enormi scansie erano uscite dalla parete come per magia, passando ai lati delle principesse come treni. Quando le scansie si fermarono, Sikandra ed Antanuka poterono vedere che erano cariche di armi di ogni genere. Archi, balestre, spade dall’impugnatura intarsiata, pugnali dalla lama serpeggiante…
“ servitevi pure!” disse Neve prelevando subito una piccola lucente balestra con l’impugnatura in ebano rifinita in argento. Sikandra cominciò ad osservare le armi con gli occhi luccicanti, e l’evidente desiderio di provarle tutte. Alla fine optò per un arco riflesso, piccolo e maneggevole, una spada dalla lama sottile ed un pugnale d’argento. Antanuka, senza tante storie, aveva deciso per una mazza grossa come un tronco, che le altre quattro principesse insieme non avrebbero potuto sollevare.
“ hai anche un piano?” domandò la donna delle caverne oscillando nervosamente la sua nuova arma
“ credo che sia troppo tardi per i piani!” rispose Neve mentre da fuori il rumore della festa si trasformava in quello di un fuggi fuggi generale “ sono già qui!” Antanuka si precipitò a sbarrare la porta spingendoci davanti l’intero bancone del bar.
“ Grazie a dio quando comprai il locale feci installare le griglie alle finestre!” fece Neve, salendo le scale seguita dalle altre “ l’unica cosa da tentare è rallentarli dal tetto!… lì potremmo aspettare il ritorno di Dragoberto!” Antanuka emise un grugnito
“ non può tornare!” disse raggiungendo il primo piano dell’edificio “ sarebbe un suicidio… lo abbatterebbero in capo a due secondi e finirebbe la sua vita in uno squallido draghile!” Sikandra raggiunse le altre e si rivolse alla cavernicola con aria sorpresa
“ lo abbatterebbero subito? Ma se i draghi sono da sempre usati in battaglia!” Antanuka sbuffò
“ storie!” disse “ forse ai miei tempi, prima dell’invenzione dell’arco… ma ora… sono buoni solo a far la guardia alle principesse!… hanno delle ali troppo delicate bastano un paio di frecce e vengon giù come pere mature!” Sikandra parve non convinta ma non replicò, limitandosi a seguire Neve sul tetto.
Lo spettacolo che si presentò alle tre fu agghiacciante.
La base della case era completamente attorniata da centinaia di polizziottoli. I piccoli gnomi avevano una piccola rilucente testa calva, che rifletteva la luce della luna. Tra le manine grassocce stringevano piccole, ma efficienti balestre, ed indossavano tutti una cotta di maglia blu in kevlar. Più in la, ai margini del bosco la trollizia stava fermando gli ultimi partecipanti alla festa, che dopo essere stati identificati e rilasciati se la filavano nella foresta. I troll erano alti come piccole montagnole, erano di colore verde marcio, con una testa piccola ed occhi ancor più piccoli, quasi del tutto ciechi. In cima al cranio, portavano un ridicolo minuscolo elmo di metallo che aveva la funzione di proteggere il loro cervello.
“ ma tutte le forze dell’ordine delle Terre di Sondra danno la caccia a noi?” si chiese Neve in un sussurro scocciato
“ interessante!” fece Sikandra “ non avevo mai partecipato ad un assedio… dovrò spuntarlo dalla lista!”
“ sì!” grugnì Antanuka “ se sarai viva per farlo!” poi si schiarì la voce a disagio
“ SIETE CIRCONDATE!” urlava un minuscolo poliziottolo in un megafono “ USCITE CON LE MANI ALZATE E NON VI VERRA’ TORTO UN CAPELLO!!“ Neve emise un risolino di scherno
“ certo, come no!”
“ forse…” borbottò Antanuka “dovremmo arrenderci…”
“ scherzi!” saltò su Sikandra “ quelli mi spediscono alle Paludi del Languore Perenne! Ed io non sono neanche a metà della lista!” Antanuka stava per dirle che l’ultima voce della lista che avrebbe spuntato sarebbe stato morte orribile, ma Neve aveva cominciato a sciorinare un pittoresco elenco di sinonimi di prostituta in rigoroso ordine alfabetico
“ che c’è?” chiese Antanuka, mentre la principessa Lolly era arrivata a baldracca
“ ci hanno vist..” Neve non terminò la frase perché cominciarono a piovere frecce come grandine. Antanuka strappò la porta di legno via dai cardini e la utilizzò come scudo per lei e le compagne.
“ meno male che non volevano torcerci neanche un capello…ed ora?” domandò sotto quella grandinata di metallo
“ rispondiamo al fuoco!” fece Neve “ è l’unica cosa che si può fare se vogliamo evitare la fine del topo!” e ciò detto cominciò a incordare la prima freccia. Sikandra la imitò, e Antanuka, capita suo malgrado l’antifona, piantò la porta nel tetto, ottenendo un piccolo riparo. Poi si guardò intorno cercando qualcosa da tirare, ma Sikandra la distrasse
“ che forza! La mia prima freccia!” disse la principessa, incurante della drammaticità della situazione “ a chi miro?” domandò tendendo la corda. Antanuka stava per ricordarle che sarebbero morte tutte entro breve tempo, e che non le sembrava il momento di sottilizzare, ma Neve la precedette
“ prova con quel troll accanto all’albero di mele!” disse Lolly mentre bersagliava le prime linee. Sikandra fece partire la freccia ed un poliziottolo dall’altro capo del campo di battaglia si abbatté per terra
“ mh!” fece Neve, che mandava ogni freccia inesorabilmente verso il bersaglio “ appena cinquecento metri di errore!”
“ beh sarebbe andato meglio se non fossi reduce da una sbornia!” protestò Sikandra incordando una nuova freccia “ ora lo prendo!” annunciò lasciando la corda. Altri cinquecento metri lontano dal troll bersaglio, questa volta alla sua sinistra, un secondo poliziottolo crollò al suolo.
“ bene!” fece Sikandra “ ora lo prendo sul serio!”
“ come no!” replicò Neve che ormai aveva al suo attivo già un centinaio di centri. Sikandra scoccò il dardo ed mancò nuovamente il bersaglio
“ beh… forse non è proprio la mia arma…” borbottò la principessa, osservando un innocente fagiano che cadeva trafitto giù da un albero. Antanuka si riscosse dal momento di distrazione in cui era caduta e trovò qualcosa con cui aiutare le amiche.
Una pioggia di lose provenienti dal tetto si unì alle precisissime frecce di Neve e a quelle erranti di Sikandra.
La lotta continuò asprissima per qualche minuto, ma nonostante l’ardua resistenza, era palese che le tre valorose sarebbero presto cadute
“ faccio il giro!” annunciò Neve schizzando via dalla protezione offerta dalla porta
“ ma co…” fece Antanuka “ vuole farsi ammazzare? ” Sikandra sollevò le spalle con noncuranza
“ qualcuno deve ben impedire che salgano dall’altro lato!”
Neve tornò poco dopo con una freccia nella gamba
“ non dureremo ancora molto!” annunciò “ dicono che siamo un bersaglio facile…” Neve esitò un istante, poi aggiunse “ specie quella grassa!” Antanuka, che era pallida come un morto assunse un colore luciferino
“ cosa?” sibilò
“ sì…” fece Neve contrita “ stanno tutti ridendo di te… che sei…” Neve tentennò di nuovo “ un po’ soprappeso ecco…” Antanuka divenne viola
“ io… io… “ borbottò, poi si voltò e con un ringhio belluino si lanciò oltre il ciglio del tetto urlando ” E’ SOLO RITENZIONE IDRICAAAA!!!”.
Mentre Antanuka piombava sui poliziottoli come una palla da boowling su dei birilli, Sikandra e Neve la seguirono balzando giù dal tetto.
La cavernicola in preda alla furia falciava poliziottoli a decine, ed i troll non riuscivano ad avvicinarsi per via delle frecce di Neve e Sikandra, ma anche così la fuga non sarebbe durata. Ma…
Antanuka scostò con una manata qualcosa che le aveva colpito la testa. Quando la cosa la toccò di nuovo la cavernicola alzò la testa. Quello che vide la lasciò a bocca aperta. Una corda pendeva dal cielo scuro della notte.
“ Afferrala!!!” urlò Sikandra, aggrappandosi ad un braccio della donna delle caverne, imitata da Neve. Antanuka obbedì e non’appena ebbe la corda in pugno questa diede uno strattone verso l’alto che avrebbe disarticolato la spalla di chiunque ma non di Antanuka. Le tre principesse fecero un balzo in verticale talmente rapido da non lasciare tempo ai poliziottoli di capire cosa fosse successo.
Quando furono sufficientemente in alto da non dover più temere le frecce, mezze congelate dalla gelida aria notturna le principesse alzarono gli occhi. Cosa reggeva la corda? Nell’oscurità ad Antanuka pareva di scorgere altissimo sopra di loro un battere d’ali
“ è Berto!” esultò facendo oscillare pericolosamente la corda “ siamo salve!” non’appena ebbe finito di dirlo cominciarono a perdere quota
“ siamo troppo pesanti!” disse Neve “ ma ormai dovremmo aver superato l’accerchiamento!”
“ se siamo fortunate non ci vedranno!!” fece Sikandra lasciandosi cadere a terra, subito seguita da Neve che atterrò silenziosa come un gatto e da Antanuka che causò un piccolo smottamento.
“ muoviamoci!” fece Neve cominciando a correre come una lepre, incurante della freccia piantata nella gamba.
Dopo mezz’ora di corsa non stop Sikandra e Neve si fermarono, per aspettare Antanuka che le raggiunse tutta ricoperta di rami e foglie
“ ma cosa vi davano da mangiare da piccole!?” domandò la cavernicola togliendosi una pastoia di rovi che le attanagliava le gambe. La corsa riprese e terminò solo in una piccola radura dove Berto le stava aspettando
“ muovetevi!” disse “ Antanuka sali! Tornerò a prendere le altre!” Antanuka guardò Neve e Sikandra
“ voi ve la caverete?” chiese con una certa apprensione “ non sarebbe meglio fare il contrario?”
“ una volta ciascuno non fa male a nessuno!” rispose Neve. La Prima Principessa, sebbene a malincuore montò in sella, ed il drago balzò verso la notte. Sembrava essersi completamente ripreso dalla sbornia.

Cominciava ad albeggiare quando le cinque principesse furono di nuovo insieme, al sicuro.
“ Proprio non capisco perché cel’hanno così tanto con noi!” fece Eleonora
“ deve esserci un motivo più valido di quelli scritti sui bandi!” replicò Neve
“ sì!” fece Sikandra “ ma quale?”
“ non saprei!” grugnì Antanuka
“ a Neve è nata una freccia dalla gamba!” disse Aurora indicando il polpaccio trafitto della principessa Lolly
“ oh, già!” fece questa estraendo la freccia come se si trattasse di una spina “ quasi dimenticavo…” Antanuka fece un mormorio ammirato
“ sei proprio stoica!” disse.
“ è che ho una soglia del dolore molto alta!” si schernì Neve con aria modesta stringendosi una striscia di tessuto sulla ferita “ anche se non abbastanza alta da portare gli orecchini con le clip…” tutte risero, eccetto Aurora che si era distratta osservando una falena.

Le cinque amiche dormirono un paio d’ore poi si misero in marcia. Non avevano ancora una meta precisa in mente, ma volevano allontanarsi il più possibile dal Wild Cat. Per far perdere le loro tracce si fecero trasportare per alcuni tratti da Berto, che faceva la spola avanti ed indietro portando prima Antanuka poi tutte le altre.
Per mezzogiorno si accamparono in una piccola radura.
“ dobbiamo decidere cosa fare!” disse Neve.
Aurora annuì con decisione e tutte si voltarono a guardarla
“ sì!” disse “ io propongo di fare la torta margherita!”
Antanuka alzò gli occhi al cielo, ma un gorgoglio proveniente dal suo stomaco la avvertì che la proposta di Aurora non era poi tanto assurda
“ anche a me andrebbe qualcosa da mettere sotto i denti!” fece Neve
“ sì!” fu d’accordo la cavernicola contenta che lo avesse detto prima lei, poi si rivolse ad Eleonora “ potresti rifare la torta margherita?” La principessa assunse un’aria scandalizzata
“ assolutamente no!” disse
“ e … perché?” domandò Antanuka risentita. Eleonora sbuffò
“ che barba cucinare sempre la stessa cosa, sempre la stessa cosa! L’ho fatta la volta scorsa, ora basta!” Antanuka e Sikandra fissarono stupite l’amica, mentre Neve che doveva aver già sentito quel discorso sospirò
“ non sperate di riassaggiare qualcosa di preparato da lei!” disse “ Eleonora non replica mai!” Antanuka assunse un’aria orripilata
“ ma… era così buona… tu devi rifarla!” supplicò, ma Eleonora se ne stava a braccia conserte, priva di pietà
“ no!” disse, poi vedendo la disperazione negli occhi della cavernicola si ammorbidì un poco “ e poi anche se volessi rifarla non potrei… la ricetta l’ho inventata sul momento ed ora non la ricordo più!” Antanuka era prossima alle lacrime
“ consolati!” fece Neve “ qualsiasi altra cosa esca dalle mani di Eleonora è deliziosa… deliziosa quanto unica!”.

L’affermazione di Neve si rivelò vera quando Eleonora servì torta di corteccia e fragole di bosco. Le principesse dovettero riprendersi dall’estasi causata dal dolce prima di riuscire a mettersi a discutere la loro problematica situazione di fuggiasche.
Ormai era lampante che le forze dell’ordine delle Terre di Sondra volevano la loro cattura a tutti i costi.
La domanda era perché? Perché un tale dispiegamento di forze per cinque principesse a zonzo per il paese? E come mai la polizia le riteneva un target di prima importanza solo ora, quando loro scorrazzavano ormai da un bel po’? Per quanto le cinque amiche si scervellassero non venne loro in mente nulla di plausibile, ne un piano per affrontare il problema.
“ Dobbiamo capire perché ci inseguono con tanta foga!” disse Neve “ ho la sensazione che si tratti di un motivo davvero grosso!” le altre annuirono, ma a nessuna veniva in mente come fare a chiarire la situazione, poi Eleonora si illuminò
“ forse io so a chi possiamo chiedere!” disse “ me ne parlò una volta mio figlio Tebaldo… è un potentissimo mago di nome Golpat!” Neve che si era tirata a sedere più dritta si lasciò ricadere
“ i maghi non possono svelare nulla di ciò che è davvero importante!” disse, ricordando le parole di Fatima “ glielo vieta esplicitamente una legge magica o un che cazzo ne so del genere!” Eleonora non parve preoccuparsi
“ Golpat è diverso!” disse “ Teby mi ha detto che qualsiasi cosa lui veda la riporta con precisione!”
“ senza frasi mistiche e rime poetiche ma incomprensibili?” chiese Neve che si era di nuovo tirata su
“ esatto!” fece Eleonora. Le altre esultarono

BACAROZZI











domenica 10 giugno 2007

La Santa Damigiana di Re Artùz-di e.&.g-INCIPIT-

Oh senti .G io 'sta roba che hai postato come mia bozza la pubblico così com'è...frutto di serata di ordinario rincoglionimento streghesco(IO NON C'ENTRO NIENTE E UN'IDEA DI .G, DOVREBBE ESSERE L'INCIPIT DI UNA LUNGHISSIMA OPERA EPICA...E VISTO CHE ORMAI CI SONO ABITUATA A POSTARE ROBA ALTRUI A PUNTATE...e che se non ci ubriachiamo di nuovo mi sà che 'sta saga finisce qui!)


INCIPIT,
SCENA INTERNO NOTTE LUOGO DI INDEFINITA CONFUSIONE CON TAVOLATA COPERTA DI PIATTI SPORCHI, POCHI AVANZI, BOTTIGLIE VUOTE OVUNQUE, QUALCHE OMBRA DI ASPETTO VAGAMENTE UMANO, VAGAMENTE FORESTO COLLASSATA E/O DORMIENTE...
coro: perchèmmai la zeta dopo re artù?
voce fuori campo: così, perchè fà freak!

coro: pppirlaaaa!
In un tempo ormai lontano di eroi e di cipolle,
di funghetti, di maghi e di erbe incantate,

sette compagne si riunirono per saziarsi satolle
alla magione di Gran Burrone
coro: sì, inteso come grande burro, da spalmare su grande fetta di pane con grande marmellata...
voce fuori campo:mi state rovinando l'intensa liricità del momento!Siete dei cazzoni, nel senso di grossi cazzi


...immagini dal sito http://www.sessosublime.it/donna/frigidita/ribrezzo.html di Jacopo Fo (tanto per essere monotematiche)


Riprendiamo, e vaffanculo la mia bella rima alternata:
a desinare con funghi col risotto e vino,
tiramisù alla ricotta e frittata con le cipolle

coro:si, proprio nell'ordine sopraddetto
la strega Mm portò delle sue terre il formaggio Piave e radicchio,

la strega Bg giunse con l'arrosticchio

la strega S arrivò recando il Sofficicchio Tarocchio

coro:ohpperò 'sta rima in 'icchio sta cominciando a rompere i coglionicchi, e il Sofficicchio Tarocchio che minchia è?

voce fuori campo:va bene, allora:

la strega G pergiunse rotolando con il boccionazzo di vinazzo,

la strega Bb era già lì!insieme alle guardiane del burro...E. e Dt...

Regali


Vi ricordate quando da piccole si aspettava trepidanti la mattina di Natale per correre sotto l'albero e scartare i tanto ATTESI E DISPERATAMENTE DESIDERATI REGALI???
Che emozione staccare piano piano lo schotch dagli angolini, sbirciare da sotto il margine della carta regalo, intavederne il contenuto e ipotizzare chissa quale bambolotto o puzzle o che diavoleria!
Da piccolo è tutto più facile:sai che ti regaleranno dei giocattoli...
Quando cresci generalmente smettono di farti i regali,o almeno per fortuna smettono di regalarti giocattoli, anche se spesso continuano a considerarti una bambina.

Da quando sto con MartinCHIo però sono ancora più fremente dalla voglia di scartare i pacchetti (sempre che abbia trovato il tempo di incartarli!) per scoprire cosa stavolta mi ha regalato.
Beh devo dire che di fantasia di sicuro non manca.

Oggi mentre studiavo, poco convinta, ho incominciato a pensare e a classificare tutti i regali che mi ha fatto.

Partiamo dall'ultimo Natale:


Una scatola di regali riciclati (nooooo, non nel senso che li hanno regalati a Lui e poi li ha rifilati a me , ma regali fatti con roba riciclata....era il periodo della Manifattura Tabacchi, "noi maniaci ambientalisti abbiamo imparato a riciclare tutto: plastica, carta, lattine, e perchè no, anche..." i REGALI! )

Ecco qui l'elenco:
Ah ovviamente anche la scatola che conteneva i regali era stata riciclata!!!ma ha avuto un piccolo incidente...


  • Capolavoro d'arte:assemblato da MartinCHIo stesso, ovviamente con pezzi raccattati qua e là, tra cui un vecchio telefono!Natura morta di rara bellezza, composizione di incredibile genio (ovviamente incompreso) dell'arte.

  • LiBro:Notare che è imbibito abbondantemente qua e là di Matè...(anche quello faceva parte del regalo?)Forse il libro è talmente noioso che quando sto per abbioccarmi posso cominciare a leccare le pagine per riprendermi...

  • una gonna di dubbia bellezza...acquistata all'asta in una serata di beneficenza credo sul riciclaggio...non oso immaginare quanto abbia offerto...

  • una candela rossa a forma di stella (brutta...ma brutta proprio...co sti brillantini da disco dance anni 80!)

La scorsa estate ci ha riprovato: mi ha regalato un anello!ODDIO!!!!
Ebbene è talmente largo che quasi mi va sull'alluce....e ho la scusa per non portarlo...(uhauhauahauhua!)

E poi e poi....
Un chiave Inglese....(una metaforica chiave del suo cuore??o forse non vuole che lo chiami più per aggiustare la bicicletta!?)

Il giorno del mio compleanno (ricordate tutti che è il 24 AGOSTO,vero????) mi ha regalato UNA TRAPUNTA!!!(per il soppalco che da poco avevamo comprato durante il nostro fallito tentativo di convivenza)

Un mesetto fa invece mi ha regalato un meraviglioso portatovaglioli del commercio equo e solidale, spacciandomelo per un bracciale (ah ma poi ha confessato...tanto io ho le ossa piccole, mi si infilano anche quelli...)

E che dire potrei continuare ancora per molto, ma una cosa la devo confessare: il pisquano mi ha regalato anche tanti sorrisi e un discretamente lungo e travagliato pezzo di vita che ha condiviso con la sottoscitta che è stato una delle cose più belle che mai gli potesse venire in mente di regalarmi!!!!!


per cui

Ti AMO BALENGO!!!

giovedì 7 giugno 2007

M. come Ma che cazzo succede??


Notte.
Ieri.
Urla di donne giungono dalla camera di Jelena e Roby.
Bordello.
Io sto studiando le neoplasie (e
ho una gran voglia di vivere!!) Luisa sta disegnando le planimetrie di un edificio per il suo prossimo esame.Ci scambiamo delle occhiate preoccupate. In sincronia credo che entrambe abbiamo pensato "porc'....sta succedendo di nuovo,litigano".
Le voci si fanno più acute più aspre.
"Cazzo adesso che faccio?certo sono cazzi loro...no,non mi intrometto, risolveranno..."
Rabbia, tanta.
Urla, sempre più forti e poi....
Bim Bum Sbadabam!
Scambio fulmineo di occhiate tra
me e Lou e corriamo nella loro camera.

Si picchiano.
Di brutto.

"Non ti permettere di alzare le mani su di me!!!"
"Ma hai iniziato tu"
"bla bla bla..."
"Non si può parlare con te"
"non alzare la voce"


Luisa si mette in mezzo e le separa. Ci avessi provato io sarei rimasta travolta.

Sgomento.Non ci credo.
La tensione mi corre sulla p
elle,respiro angoscia.
Guardo Jelena che sul momento mi sembra aver avuto la peggio.

Due lunghi sfregi le corrono sulla liscia pelle del collo uno perpendicolare all'altro. Sanguina un pò.(Giuda ballerino...provvederò a far avere un porto d'armi a Roby per le unghie che si ritrova!!)

Roby ha dei visibili segni di strozzatura attorno al collo e qualche ematoma.

Mi pare così assurdo che tutt'ora a raccontarlo mi sembra un semplice parto dell'immagianazione.Stile i cartono di Grattachecca e Fichetto!

Piangono.Stanno male, più che fiscamente emotivamente.Sanno di aver sbagliato, hanno perso il controllo.

Si cerca di discutere, parlare, mediare, capire.
E arrivano le due.Io ho paura che qualcosa si sia irrimediabilmente rotto fra tutte quante, però dall'altra c'è una forte propensione da parte di tutte alla serena riconciliazione(definitiva?)

Pensavo di averle viste tutte, ho convissuto per più o meno tempo con molte persone (Robba, Lalla, Stefano, Fraz, Yurri, Alain, Gianluca,Michè,Gianlu Gianlu, Sara, Valentina,Martino, Fonzy, Serena, Jelena,Roberta, Luisa, Michele,per un pò con Elisa e Teresa, ma quella è stata una specie di vacanza!)

E pensavo di averle viste un pò tutte!!!
E invece!
Com'è...lì nella comune di Rivalta non vi mettono a disposizione una serata per la psicoterapia di gruppo, vero E. Bi???
Magari ci veniamo anche noi, credo che ne avremmo bisogno
Speriamo...che tutte le ferite si rimarginino in fretta!

M. come Ma che cazzo succede?????????????

lunedì 4 giugno 2007

BATTAGLIA PER LE TERRE DI SONDRA-PARTE terza-
















Neve alzò gli occhi al cielo cercando la luna. Era una notte nuvolosa e maledisse l’insulsa poeticità degli halfling… non potevano dire: ci becchiamo alla radura alle undici? No! dovevano poetare sul corso degli astri… La principessa Lolly sbuffò e si strinse nel lungo mantello nero che l’avvolgeva. La verità era che si sentiva piuttosto preoccupata. Fatima le aveva predetto guai con la legge, e la principessa si aspettava di trovarsi tutti i poliziottoli dell’antinarcotici addosso da un momento all’altro. Del resto attendeva un carico troppo importante per rinunciare, ma pur avendo preso tutte le precauzioni del caso, non riusciva a stare tranquilla.
D’un tratto udì un forte rumore di rami spezzati e si ritrasse dietro un albero estraendo il coltello dal fodero... a giudicare dal frastuono doveva trattarsi di almeno cinque persone… Il rumore cessò d’improvviso e Neve udì un’imprecazione a bassa voce. La principessa, silenziosa ed invisibile come una pantera nera, sporse la testa per vedere.
Nella piccola radura immersa nella semioscurità era comparso un unico grosso individuo che portava qualcosa sottobraccio. Neve rimase ad osservarlo nascosta, in attesa che svelasse la sua identità. Ma dopo cinque minuti l’unica cosa che l’individuo fece fu ruttare e grattarsi l’immenso sedere con la mano libera. Neve decise di avvicinarsi.
Quando fu a meno di due alberi da lui, la principessa si accorse che, in verità, si trattava di una lei. Per la precisione della lei più brutta che calcasse le Terre di Sondra. La principessa Lolly rimise il coltello nel fodero.
“ Tu sei Antanuka!” disse Neve uscendo dall’ombra. Antanuka fece un salto per lo spavento e tentò ingenuamente di nascondere la sua enorme mole dietro un tronco
“ chi sei?” domandò
“ calma cocca… sono Bianca Neve… la roba che stai seminando per terra è la mia!” Antanuka abbassò lo sguardo e vide che un paio di sacchetti di coca caduti
“ come fai a sapere chi sono?” domandò, chiedendosi se ormai tutto il regno sapesse che spacciava droga
“ c’era la tua foto su Specchio delle brame qualche mese fa… nella classifica della principessa più bella del reame sei ultima dopo Leporella, principessa dei lebbrosi e Latrina detta la princicessa…” Antanuka fece un grugnito
“ uh, sì… l’ho vista anch’io quella foto… non era il mio profilo migliore…” borbottò
“ se lo dici tu…” fece Neve “ ed ora se non ti spiace… avrei fretta di portare altrove il mio culo!” a quelle parole Antanuka strinse a se la carriola
“ prima dammi i soldi!” disse. Neve fece una risatina
“ i soldi… molto divertente!”
“ non ci vedo nulla di divertente!” grugnì Antanuka
“ tu sei un correre halfling… non ti hanno spiegato come funzionano i pagamenti con loro?” Antanuka, presa in contropiede, storse il suo unico enorme sopraciglio
“ non proprio…” borbottò
“ beh… te lo dico io… il popolo degli halfling è fondamentalmente un popolo di ladri, ed è portato principalmente al furto, non ad altro. Ora siccome questi sono tempi duri, gli halfling non possono permettersi di fare gli schizzinosi, e devono dedicarsi anche ad attività diverse… pensa che alcuni arrivano pure a trovarsi un lavoro onesto… Ma qualunque cosa facciano nell’intimo restano sempre dei ladri. Così quando devi qualcosa ad un halfling è usanza non darglielo direttamente, ma semplicemente lasciare che venga a rubartelo!” Antanuka non era del tutto convinta “ probabilmente mentre parliamo un loro manipolo starà già svaligiando la mia cassaforte…”
“ guarda che se mi imbrogli…” iniziò Antanuka crucciata
“ ma no che non ti imbroglio scioccona!” fece Neve divertita “ se non ti fidi sappi che potrai sempre trovarmi al mio locale…”
“ il da Bianca Neve!” fece Antanuka
“ esatto! Lo conosci?”
“ è segnato sulla mappa degli halfling…”
“ non vedo dove sia il problema allora…” fece Neve che cominciava a sentire l’urgenza di andarsene rapidamente. Antanuka restò indecisa qualche secondo, poi porse la carriola, dopo tutto, se Neve la stava imbrogliando, poteva sempre andare a pescarla a casa sua…
“ okay…” acconsentì. Neve si chinò a raccogliere i sacchetti caduti
“ bene… “ disse ributtandoli nella carriola “ alla prossima allora!” Antanuka emise l’ennesimo grugnito
“ non credo proprio!” fece
“ come vuoi!” rispose Lolly voltandosi e cominciando a spingere la carriola verso il bosco “ allora addio!”

Antanuka arrivò nel punto dove aveva lasciato Dragoberto ed Aurora. Il drago stava dormendo contro un paio di giovani pini, ma della ragazza non c’era traccia. La Prima Principessa si schiarì rumorosamente la voce, ma il drago si limitò a muovere la zampa posteriore nel sonno, come per grattarsi.
“ Sveglia!” ringhiò Antanuka. Dragoberto emise un mugolio di fastidio ed aprì un occhio, Quando mise a fuoco la faccia arrabbiata di Antanuka si affrettò a rimettersi in piedi
“ dov’è Aurora?” interrogò la cavernicola
“ e… era qui fino ad un momento fa…” borbottò Dragoberto flettendo di qua e di la il lungo collo, come se la ragazza potesse trovarsi nelle vicinanze
“ te la sei persa per la seconda volta!” ruggì Antanuka
“ beh… sai com’è… si è messa a parlare di quel suo principio azzurro… e poi lo sai se fossi bravo a fare la guardia alle princ…” Antanuka sollevò la mano grossa come una pala
“ se finisci la frase ti tiro un manrovescio che…” Dragoberto appiattì la testa e strinse gli occhi, ma la principessa sembrava più depressa che arrabbiata
“ ora che si fa?” le domandò il drago con aria colpevole. La principessa si voltò e cominciò ad osservare il terreno
“ ora seguiamo le sue tracce… sempre se è abbastanza pesante da lasciarne…” il drago annuì e incendiò un ramo con una fiammata per ottenere una fiaccola. Antanuka perlustrò con attenzione la piccola area di bosco in torno a dove aveva dormito Dragoberto. Alla luce tremolante delle fiamme il sottobosco sarebbe parso perfettamente intonso agli occhi di chiunque, ma non per quelli esperti di una donna delle caverne.
“ E’ andata di qua…” sentenziò la principessa seguendo segni impercettibili “ poi qui ha girato…” ben presto lei ed il drago si trovarono a seguire un assurdo percorso pieno di inversioni e giri viziosi
“ ma sei sicura che…” cominciò Dragoberto, ma Antanuka lo zittì con un cenno e continuò ad avanzare decisa.
Dopo un po’ la pista lasciata da Aurora sembrò acquistare una direzione definitiva. La principessa ed il drago dovettero camminare ancora per un miglio prima che il bosco cominciasse a diradarsi e comparisse l’insegna del Da Bianca Neve
“ è entrata lì…” fece Antanuka “ vado a riprenderla poi ci leviamo di torno… non voglio altri guai!”
La principessa fece il suo ingresso nel locale e fu bloccata da un accesso di tosse dovuto al fumo. Quando si riprese vide Aurora seduta ad un tavolino, con una fetta di torta davanti. La ragazza stava parlando ad una donna che giaceva abbandonata sulla sedia, completamente addormentata.
“ Vedo che non ti ho convinta!” disse una voce alle spalle di Antanuka facendola sobbalzare. Si trattava di Neve “ guarda che non ho mentito su come si pagano gli halfling!”
“ questo lo spero per te…” replicò Antanuka, che aveva fretta di andarsene “ comunque non sono qui per questo… riprendo la mia amica e tolgo il disturbo!” continuò la donna delle caverne indicando Aurora
“ okay… fa pure…” disse Neve, e forse avrebbe aggiunto qualcosa se l’orco barman non avesse richiamato la sua attenzione
“ kapo… c’è qualcosa che dovresti vedere…” disse l’enorme creatura verde broccolo
“ arrivo… “ fece Neve voltandosi, ma l’orco non si mosse
“ forse…” disse “ dovrebbero venire anche Eleonora…” aggiunse accennando donna che dormiva appoggiata al tavolino. Neve sollevò un sopraciglio in segno di sorpresa
“ mi sembra piuttosto occupata adesso…” disse
“ okay…” cominciò il barman, ma si bloccò osservando stupito Antanuka “ forse… dovrebbe venire pure lei!” disse
“ prego?” domandò Neve
“ è qualcosa che riguarda la consegna?” domandò Antanuka improvvisamente preoccupata
“ non proprio…” rispose l’orco
“ facci vedere!” tagliò corto Neve apprestandosi a seguirlo
L’orco girò sui tacchi e le due principesse lo seguirono nel retrobottega.
“ Sono appesi in tutta la zona!” disse l’orco mostrando cinque volantini. Neve li prese in mano e li sfogliò: erano bandi con ritratti di ricercati…
Sul primo c’era la faccia di Lolly, contornata da lunghi capelli biondi ed ancora priva di pircing
“ Wanted… “ lesse Neve “ Principessa Lolly… tremila dindini d’oro di taglia… che taccagni! Ma non capisco quale sia il problema… prima o poi doveva succedere… sono i rischi del mestiere! ” fece la principessa
“ sì kapo…” borbottò l’orco “ ma leggi le imputazioni!” Neve abbassò gli occhi sul volantino e lesse ad alta voce
“ ricercata per… inappropriato abbandono di castello di assegnazione e matrimonio non confacente?” Neve assunse un’aria scandalizzata “ come sarebbe? Fuga da castello di assegnazione e matrimonio non confacente? Mi cercano per una cavolata del genere!? Io che gestisco il novanta percento dei traffici di coca delle Terre di Sondra!!!” Neve sembrava piuttosto infuriata, ed Antanuka fu costretta a sfilarle di mano i volantini per capire cosa c’entrasse lei in quella storia. Con sua grande sorpresa si ritrovò gli occhini globosi di Aurora che la fissavano persi dal secondo volantino. Sotto c’era scritto: - Wanted Principessa Aurora, tremila dindini d’oro di taglia, ricercata per inappropriato abbandono di castello di assegnazione…-
“ da un po’ qua!” fece Neve riappropriandosi dei fogli “ hei… c’è pure Eleonora su questi volantini…” disse esaminando il terzo bando “ ricercata per… inappropriato abbandono di castello coniugale! Trecento dinidini…” Neve continuò a sfogliare “ ci sei anche tu!” disse rivolgendosi ad Antanuka “ ricercata per inappropriato abbandono di castello di assegnazione e… rapimento di drago a scopo di riscatto… hey… quattrocento dindini di taglia??!! Non puoi avere una taglia più alta della mia!” protestò la principessa Lolly.
“ per tutti i mammuth!” balbettò Antanuka pallidissima. Neve la guardò con aria indagatrice
“ hai davvero rapito un drago?” domandò
“ certo che no!” sbottò Antanuka “ Dragoberto mi ha seguito di sua spontanea volontà!” Neve assunse un’espressione ammirata
“ tu viaggi con un drago?”
“sì… è qui fuori…” borbottò Antanuka, decisamente preoccupata. Neve tornò a concentrarsi sui volantini ed esaminò l’ultimo
“ e questa chi è?” domandò all’orco “ io non la conosco…”
“ non lo so…” rispose la creatura “ ma era insieme a tutti gli altri… li ho presi tutti senza guardare…”
“ tu la conosci?” domandò Neve porgendo il foglio ad Antanuka. La Prima Principessa lo prese, sopra c’era il ritratto di una giovane donna dall’indomabile criniera fulva
“ Principessa Sikandra… ricercata per mancato cordoglio, negazione della vedovanza, ripetuti atti sessuali extraconiugali…”
“ cazzo ci credo!” fece Neve “ se è vedova! cosa doveva scoparsi un cadavere?”
“… comunque non la conosco!” fece Antanuka “ ma l’altra principessa… quella bionda con gli occhi grossi è mia amica… è ai tavoli di là…” ma Neve non stava ascoltando
“ tutto questo è molto strano…” disse con aria meditabonda “ sono diversi anni che sono scappata dal mio castello ed ho sposato Nerolingio, e non ho mai avuto problemi… pure Eleonora, ormai vive qui da mesi, e nessuno è mai venuto a cercarla… ” Neve trovava l’improvviso interessamento delle forze dell’ordine decisamente anomalo, ma dopotutto era stata avvisata:- avrai problemi con la legge!- così aveva detto Fatima.
“ tu hai qualche idea?” domandò Neve riemergendo dai propri pensieri. Antanuka emise un grugnito lamentoso
“ no!”
“ Kapo… i volantini erano davvero molti… ci hanno tappezzato tutto il Bosco Dalle Corte Fronde… presto qualcuno farà…” ma l’orco non finì la frase, un nano bassissimo e tarchiato fece irruzione nel retrobottega
“ kapo!” disse concitato “ i guardatori appostati ai margini del bosco avvertono che tre pattuglie di poliziottoli ed una della trollizzia sono dirette qui!” Neve si crucciò
“ a quanti minuti?” domandò
“ meno di dieci!” rispose il nano. Neve si voltò verso Antanuka che era mortalmente pallida
“ seguimi!” disse decisa e decisamente meno spaventata di quanto avrebbe dovuto essere secondo Antanuka.
Nella sala del locale Aurora continuava imperterrita a parlare del principio azzurro, mentre Eleonora, riversa sul tavolino russava della grossa
“ prendi un po’ di torta marmorella…” disse Aurora, non’appena vide Antanuka, porgendole un piattino con del dolce
“ non ora!” disse questa, mentre Neve svegliava Eleonora
“ Ele! Muoviti arriva la pula!” disse Neve scuotendo senza tanti complimenti l’amica. La principessa Eleonora aprì gli occhi
“ co… cosa succede?” domandò confusa
“ siamo in pericolo!” disse Neve, e nello stesso momento in cui lo diceva Aurora crollò sul tavolo come se fosse stata colpita da un colpo di mazza chiodata
“ ehi!” sussultò Neve “ ma che le prende? È crepata di infarto?” Antanuka sollevò il corpo abbandonato dell’amica e se lo mise in spalla come un tappeto arrotolato
“ no… dorme… le capita sempre quando c’è un pericolo o se sente parlare di violenza…” spiegò dirigendosi alla porta
“ credi che il tuo drago riuscirà a trasport…” Neve non terminò la frase, perché andò a sbattere contro Antanuka che si era fermata di colpo davanti alla porta “ che fai?” domandò la principessa sporgendosi oltre la mole della donna delle caverne “ perché ti sei fermata?” Antanuka non rispose, davanti a lei, appena entrata al Da Bianca Neve c’era la ragazza dai capelli rossi che avevano visto sul volantino. Antanuka esitò un istante, poi con la mano che Aurora le lasciava libera, afferrò la ragazza per la collottola ed uscì, seguita da Neve ed Eleonora.
“ lasciami!” strillava la principessa Sikandra mollando calci a destra e a manca senza che Antanuka battesse ciglio
“ lasciala!” fece Neve “ non possiamo portarla con noi… la sentiranno!”
“ ma così la catturano!” fece Antanuka, poi si rivolse a Sikandra “ sei ricercata dalla polizia! “ disse “ e loro stanno venendo qui…”
“ che succede?” domandò Dragoberto avvicinandosi al trotto
“ riesci a portarci tutte e cinque?” domandò Antanuka sovrastando le urla di Sikandra
“ io non… ma cosa sta…” cominciò il drago osservando confuso Neve, Eleonora ancora un po’ imbambolata, Aurora svenuta sulla spalla di Antanuka e Sikandra che sferrava calci in tutte le direzioni
“ allora riesci o no?” insistette Antanuka decisa
“ o porto te o loro quattro!” disse la bestia “ non posso portare dieci persone!”
“ dieci? ” domandò Antanuka confusa “ ma siamo in cinque!”
“ ma tu pesi per sei cara mia!” replicò il drago
“ okay!” fece Antanuka piccata “ voi salite! Ci vediamo a Prato Fiorito!”
“ come facciamo con lei?” domandò Eleonora accennando a Sikandra che non dava segno di volersi calmare. Neve sbuffò
“ devo sempre fare tutto io!” disse avvicinandosi alla ragazza schivando abilmente i calci. Non’appena le fu sufficientemente vicina le sferrò una gomitata dritta sul cranio “ ecco fatto!” disse mentre Sikandra si afflosciava come uno straccio vecchio. Antanuka non perse tempo e gettò la principessa priva di sensi sul drago, poi aiutò Eleonora a raggiungerla, e le passò Aurora priva di coscienza, mentre Neve balzava sull’insolita cavalcatura con l’agilità di un felino
“ sei sicura di cavartela?” domandò Neve
“ sì… Berto vai!” replicò frettolosamente la Prima Principessa. Poi non’appena il drago si fu alzato in aria, si voltò e filò via di gran carriera, imbucandosi nel bosco, attraverso il varco che aveva aperto quando era venuta.

Antanuka sbucò a Prato Fiorito nel punto esatto dove Aurora il giorno prima aveva incontrato gli Halfling. Il sole era ormai alto, e la principessa non faticò ad individuare dove le quattro ragazze ed il drago si erano accampate. Dragoberto, Eleonora, Aurora e Sikandra stavano dormendo ( sempre che quello di Sikandra fosse sonno e non coma causato dal colpo in testa ricevuto ). L’unica sveglia era Neve
“ Spero che tu li abbia seminati!” la salutò a bruciapelo
“ buon giorno anche a te!” grugnì Antanuka togliendosi un ramo dai capelli. La Prima Principessa si sedette esausta davanti al fuoco “ ho camminato tutta la notte!” disse “ ma sono certa di averli seminati!” Neve fece un sorriso
“ bene! “ ma poi prevalse il suo lato diffidente “ e cosa ti rende tanto sicura? Sei scappata a piedi ed i troll hanno un ottimo olfatto!”
“ lo so… ma sta tranquilla… ho usato il vecchio metodo per seminare le tigri dai denti a sciabola!” Neve sollevò un sopraciglio
“ e sarebbe?” domandò. Antanuka si sdraiò davanti al falò e chiuse gli occhi
“ ho rifatto un pezzo di strada che io e Berto avevamo seguito per arrivare al tuo locale, poi sono tornata in dietro di un trecento metri ed ho deviato a destra… i troll avranno proseguito dritti perché la pista odorosa era più forte sul sentiero dove ero passata tre volte ( una con Berto e due facendo avanti indietro…), poi avranno proseguito sulla pista lasciata da me e Berto anche se l’odore si affievoliva… venendo avevamo fatto un sacco di giri viziosi e la polizia ci metterà un secolo a trovare il punto da cui eravamo partiti… ed una volta lì saranno fregati, perché ci eravamo arrivato in volo… quindi le tracce spariscono!” Neve piegò la testa di lato ed emise un fischio di ammirazione
“ lo ammetto “ disse “ sei una tipa tosta!”
“ grazie…” mugugnò Antanuka rigirandosi per trovare una posizione più comoda. Poco dopo il prato fu invaso dal sonoro russare della cavernicola.
Neve buttò un altro ciocco nel fuoco e poggiò la schiena contro Dragoberto ancora assopito. Tre pattuglie di poliziottoli ed una di troll… sembrava una cosa piuttosto seria! D’altra parte sembrava che Antanuka avesse fatto perdere le loro tracce con molta abilità, quindi non c’era da preoccuparsi. Lei ed Eleonora avrebbero potuto andare al Wild Cat, una succursale del Da Bianca Neve, che si trovava in zona. Dopo tutto era convinta che le forze dell’ordine non conoscessero la sua doppia identità, altrimenti nella lista dei reati avrebbero messo anche lo spaccio… e poi il ritratto sul volantino risaliva a prima della sua metamorfosi: probabilmente nessuno sospettava l’esistenza di Bianca Neve.
Ma tutte queste riflessioni non riuscivano a tranquillizzare la principessa. Lo strano comportamento di Fatima continuava a tornarle in mente, e le impediva di stare tranquilla… La cosa migliore da fare sarebbe stata separarsi da tutte le altre, compresa Eleonora, e cancellare ogni legame con la sua vecchia identità. Ma era fuori discussione, non avrebbe abbandonato Eleonora al suo destino. E poi si sentiva anche stranamente legata alle altre principesse. Non sapeva perché, ma non le piaceva l’idea di doverle lasciare.
In quel momento Sikandra aprì gli occhi e si mise a sedere con un lamento, portandosi entrambe le mani alla testa.
“ Ben tornata tra i vivi!” la salutò Neve senza scomporsi
“ dammi un buon motivo per non spaccarti la faccia!” ringhiò Sikandra massaggiandosi un dolorosissimo bernoccolo. Neve sorrise
“ te ne do ben due di motivi ” disse “ uno: spaccare la faccia a me è meno facile di quanto non possa sembrare!” e così dicendo slacciò con un gesto negligente la cinghietta di cuoio che bloccava il suo coltello “ Due: la cavernicola ieri non mentiva… sei ricercata dalla polizia e quattro pattuglie stavano per arrivare al Da Bianca Neve… ti avrebbero presa di certo!” Sikandra sbuffò assolutamente non convinta
“ e per quale motivo mi avreste salvato dall’arresto?” domandò. Neve fece spallucce
“ oh, se fosse stato per me ora staresti già marcendo in galera… l’iniziativa è stata di Antanuka… immagino lo abbia fatto per solidarietà tra principesse ricercate!” Sikandra non sembrava ancora convinta, così la principessa Lolly si sfilò un foglio ripiegato dalla tasca e glielo gettò. Sikandra lo afferrò al volo
“ comunque sia… “ disse Neve mentre la principessa svolgeva il volantino “ ora sei libera di andartene…”.
Sikandra lesse il bando. Neve la guardò mentre i suoi occhi nocciola si crucciarono leggermente, in attesa che finisse.
“ convinta?” le domandò quando ebbe terminato. Sikandra grugnì
“ non ti aspettare che ti ringrazi!” disse alzandosi in piedi e dirigendosi verso il bosco
“ dove te ne vai?” domandò Neve issandosi a sedere più dritta
“ al Da Bianca Neve!” replicò Sikandra. Neve si alzò
“ ma così ti farai beccare!” disse. La principessa Sikandra si voltò
“ non posso farne a meno… devo assolutamente provare la cocaina di Bianca Neve e le torte fantasia di Eleonora… ne ho sentito parlare troppo a lungo per lasciar perdere!” Neve fece un sorrisino
“ effettivamente sono due cose che bisogna assolutamente provare nella vita!” disse
“ già!” fece Sikandra rimettendosi in marcia. Neve gongolò un istante, poi disse
“ sarebbe un vero peccato arrivare la e scoprire che non ci sono ne Bianca Neve ne Eleonora!” Sikandra tornò a voltarsi di scatto in un turbine di capelli rossi
“ e perché non dovrebbero esserci?” sibilò. Neve fece spallucce
“ più o meno perché Neve sono io ed Eleonora è quella che dorme laggiù!” rispose.

Quando Antanuka aprì gli occhi doveva essere circa mezzogiorno. Il sole risplendeva sul vastissimo prato verde, punteggiato di fiori dai mille colori. Tutti erano svegli e stavano mangiando intorno al fuoco. Aurora se ne stava in ginocchio sui talloni ruminando con la stessa aria distratta ed un po’ persa di un bovino. Accanto a lei c’era la donna bruna, coi capelli lunghi che si chiamava Eleonora. Poi Neve, coi pircing che brillavano al sole, ed infine, sovrastata da un’incredibile massa di riccioli fulvi la ragazza che il giorno innanzi aveva praticamente sequestrato: Sikandra.
“ Cosa mangiate?” domandò Antanuka avvicinandosi al gruppetto preceduta dal gorgoglio sordo che veniva dal suo stomaco
“ Antanuka fa tanta ombra!” osservò Aurora sollevando gli occhi sull’enorme amica
“ già…” borbottò questa con imbarazzo, poi spostò gli occhi su quello che le quattro donne stavano mangiando
“ sono Torte Fantasia!” spiegò Eleonora “ la mia specialità!” Antanuka sollevò il suo enorme folto sopraciglio in un’espressione di sorpresa
“ e con cosa le hai fatte?” domandò prendendo pesantemente posto a sedere, mentre Neve si spostava rapidamente per non essere schiacciata
“ oh… con quel che c’era… tieni” disse porgendo una fetta di torta “ assaggia la torta margherita!” la cavernicola prese il dolce e lo portò alla bocca
“ come hai fatto ha trovare l’occorrente per fare una torta margherita in mezzo ad un prato?” chiese
“ beh… non c’è posto migliore di un prato per trovare le margherite no?” Antanuka si bloccò col dolce a mezz’aria
“ ma la torta margherita non…” cominciò, ma Eleonora la interruppe
“ questa è una torta margherita… un po’ particolare!” Antanuka, seppur poco convinta si infilò il dolce in bocca. La brutta faccia della cavernicola assunse un’espressione deliziata
“ è… squisita!” borbottò ingollando l’intera fetta in un solo boccone e sottolineando il suo gradimento con un delicato ruttino.

Il pomeriggio trascorse serenamente. Antanuka si scusò con Sikandra per il trattamento della sera prima e le cinque principesse si raccontarono le loro storie. Sikandra raccontò del suo defunto marito, dell’osso di pollo assassino e della sua lista di cose da fare, vedere e provare. Eleonora parlò di Agilelfo e di sua figlia Serenella che non la voleva nel suo castello. Antanuka raccontò di tutti i principi azzurri che aveva messo in fuga e di come aveva incontrato Aurora. Neve parlò ampiamente del traffico di stupefacenti che gestiva e del marito Nerolingio che al momento si trovava costretto per contratto a cercare di ammazzare un principe azzurro di nome Milvio. Ed infine Aurora parlò del Principio Azzurro.
Quando le principesse si destarono dal sonno che le aveva colte alla terza parola di Aurora era ormai pomeriggio inoltrato. Le cinque donne si stiracchiarono e si misero in piedi. Nessuna delle cinque parlò. Era come se durante quel sonno si fosse stretto un solidissimo legame fra di loro, e le principesse rimasero in silenzio per qualche minuto, ad assaporarne la potenza.
La prima a parlare fu Neve
“ Direi che la cosa migliore da fare è andare al Wild Cat ” disse, come se il fatto di dividersi non fosse neanche messo in discussione. Nessuna ebbe alcun che da obbiettare, e tutte si misero in marcia seguite da Dragoberto, che pareva essersi perso qualche passaggio
“ Ma non sarebbe meglio se vi separaste?” domandò ad Antanuka. Ma questa sembrava essere diventata stranamente sorda.
Il Wild Cat era piuttosto vicino, e per il tramonto le cinque furono accolte nel locale.
Antanuka non fece in tempo neanche a voltarsi che Neve e Sikandra già erano sedute ad un tavolino davanti ad un sacchetto di roba
“ chi vuole unirsi è il benvenuto!” disse Neve “ offre la casa!” Eleonora fece cenno di no ed andò nel retrobottega a riposarsi, ma Aurora si avvicinò con la sua solita aria svanita.
“ anche io adoro l’odore dello zucchero a velo!” disse prendendo posto a sedere. Antanuka orripilata si affrettò a farla alzare
“ ma dai… un tiro non le farà male!” disse Neve che aveva già fatto sparire un buon grammo di roba nel suo piccolissimo ma capace nasino “ non fare la guastafeste! Prova anche tu!” Antanuka sbuffò
“ non ci penso neanche, e vi proibisco di dare ad Aurora droghe di qualsiasi tipo!” aggiunse guidando l’amica nel retro bottega “ è già abbastanza sciroccata così!” Neve e Sikandra fecero spallucce e continuarono a sniffare come allegre aspirapolveri.

Antanuka si svegliò nel cuore della notte. C’era così tanto rumore che la principessa si stupì di essere riuscita a dormire fino a quel momento. Aurora ed Eleonora incredibilmente dormivano nei i due letti accanto al suo, ma di Neve e Sikandra non c’era traccia. Probabilmente tutto quel frastuono era opera loro.
La Prima Principessa si alzò con l’intento di andare a controllare cosa stavano combinando quelle due.
Nello spiazzo fuori dal Wild Cat si stava tenendo una sorta di incredibile rave party. Su un piccolo palco si esibiva una banda di nani. Alcuni, servendosi di piccoli picconi, suonavano stranissimi strumenti musicali a percussione, altri roteavano a tempo le barbe come in preda a follia pura. Nel raggio di dieci metri Antanuka non riuscì a vedere nessuno che non stesse introducendo alcolici o espellendo vomito a tutto spiano, con l’eccezione di un orco che incredibilmente faceva entrambe le cose a tempo. A quanto pareva anche Dragoberto si era unito alla baldoria, ed al momento stava sgroppando come un cavallo da rodeo tentando di disarcionare la principessa Lolly che rimaneva tenacemente in sella. Antanuka era indecisa sul da farsi quando un grasso ubriaco le si appese praticamente addosso.
“ Ti va di fare quattro salti fata?” disse l’uomo spandendo nell’aere l’odore di almeno trenta tipi diversi di alcolico.
“ magari un’altra volta!” disse la principessa rientrando rapidamente nel locale. Una volta al coperto, ancora rossa in faccia, Antanuka tornò nella stanza da letto, con l’intenzione di provare a dormire. Dentro trovò Eleonora sveglia, mentre Aurora dormiva ancora
“ ma come riesce a dormire?” domandò Eleonora “ e dire che io sono abituata alle seratine di Neve!” Antanuka sollevò il sopraciglio con aria improvvisamente seria
“ Aurora?!” disse scuotendo leggermente la ragazza “ svegliati!” ma la principessa giaceva immobile, mossa solo da un respiro regolare
“ stà male?” domandò Eleonora apprensiva, vedendo l’aria preoccupata che aveva assunto Antanuka
“ dorme!” replicò questa in tono grave “ vuol dire che siamo in pericolo!” Eleonora stava per ribattere, ma Antanuka la precedette
“ dobbiamo avvertire le altre!” disse tirando su il corpo inerte di Aurora e caricandoselo sulla schiena come se fosse privo di peso.
Antanuka raggiunse Sikandra sul palco mentre si cimentava in un forsennato assolo di piccone, e la convinse a seguirla non senza difficoltà.
Intanto Eleonora aveva trovato Neve e le cinque principesse si riunirono.
“ Non riesco a svegliare Aurora!” spiegò Antanuka “ questo vuol dire che c’è un pericolo imminente!” Neve sollevò un sopraciglio e la principessa delle caverne notò che aveva le pupille grosse come monete da dieci dindini.
“ potresti chiedere a Dragoberto di fare un volo di ricognizione qua intorno!” disse Neve, ed Antanuka si stupì di quanto fosse lucida
“ non mi pare che Dragoberto sarebbe molto di aiuto così com’è ora!” fece Antanuka accennando al drago che stava vomitando lava ai margini del bosco. Neve si schiarì la voce
“ sì… forse non avrebbe dovuto mischiare tortillas, tequila bum bum e polvere da sparo!”
“ forse no!” grugnì Antanuka
“ poco male… posso chiedere un rapporto dai guardatori…” aggiunse Neve facendo un fischio. Incredibilmente, nonostante il frastuono, si presentò subito un nano, per quanto un po’ instabile sulle gambe.
“ agli ordini… scignor Kapo scignora… “ biascicò il nano
“ infila la testa in un barile d’acqua fredda poi va subito a chiedere un rapporto ai guardatori!” ordinò Neve, poi si rivolse a Sikandra che stava canticchiando sommessamente ed aveva un colorito verdognolo poco sano “ faresti meglio a sciacquarti anche tu…” disse.
Antanuka, con Aurora abbandonata sulle spalle attese con Neve al fianco, mentre Eleonora accompagnava Sikandra in bagno. Poco dopo si udì un rumore, come di uno scarico che viene sturato, e si capì che gran parte della roba che quella sera era entrata per bocca in Sikandra ora era nuovamente all’aria aperta.