domenica 31 gennaio 2010


Dibattiti sempre più frequenti ed estesi,

riguardanti la liceità della caccia,



i limiti della vivisezione,



la protezione di specie animali diventate sempre più rare,



il vegetarianesimo,



che cosa rappresentano

se non avvisaglie di una possibile estensione

del principio di eguaglianza

al di là addirittura dei confini del genere umano,

un'estensione fondata

sulla consapevolezza che gli animali

sono eguali a noi uomini,

per lo meno nella capacità di soffrire?



Norberto Bobbio, Destra e sinistra, 1994







Pillole di saggezza durante lo studio della domenica pomeriggio....


"Sentite qua:
un pene piccolo
va bene per la propria moglie
ma
non per quella di un altro"

sabato 30 gennaio 2010




Gli animali hanno propri diritti e dignità come te stesso. E' un ammonimento che suona quasi sovversivo.

Facciamoci allora sovversivi:

contro ignoranza, indifferenza, crudeltà.



Marguerite Yourcenar




venerdì 29 gennaio 2010






L’umanità sfrutta le mucche

come il verme solitario sfrutta l’uomo:

si è attaccata alle loro mammelle

come una sanguisuga.

L’uomo è un parassita della mucca;

questa è probabilmente

la definizione che un non-uomo

darebbe dell’uomo nella sua zoologia.



Milan Kundera,

L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984



giovedì 28 gennaio 2010

Boccone dopo boccone

"Se nessuno si prefigge di effettuare questo viaggio nelle terre dell'allevamento industriale,è perchè l'ignoranza è per molti la miglior garante della propria tranquillità e del proprio comfort. Prima di sapere, conficcavo anch'io la mia forchetta in una bistecca con spensieratezza. Ma adesso non più. E non lo rimpiango. I viaggi dalle coste della Louisiana alle pianure dell' Oklahoma mi hanno permesso di capire il valore delle mie scelte. Noi viviamo in un mondo in cui dedichiamo più tempo ed energie a scegliere l'iPod giusto,il cellulare migliore e il pantalone all'ultima moda,piuttosto che a scegliere intelligentemente la nostra alimentazione. Ed è un grosso errore. Mangiare rappresenta una tappa essenziale,cruciale. E se in trent'anni ci siamo sbarazzati di questa responsabilità, abbiamo torto. Poichè,affidandola a delle multinazionali - il cui solo interesse è il profitto- abbiamo abbandonato una parte di noi stessi. e quello che avviene dietro le mura delle fattorie industriali è il terribile specchio del nostro fallimento."

William Reymond, Toxic.Obesità,cibo spazzatura,malattie alimentari:inchiesta sui veri colpevoli.


http://www.themeatrix.com/intl/italy/subtitled/


mercoledì 27 gennaio 2010

sesso sicuro

Gennaio, mese di partenze

Per la serie, chi ben comincia...
ecco, speriamo solo che questo Gennaio prometta un po' meglio dell'ultimo.
Al momento sembra di si, ma non lo dico troppo forte.
Io parto. E torno, questo è sicuro.
Spero di lasciare zavorre, scrollare tensioni,
e caricare energie ed esperienze, parole e riflessioni.
Anche per chi non può partire.
Vi abbraccio forte virtualmente,
mi spiace non averlo potuto fare fisicamente.
A prestissimo, mie care streghe!

venerdì 22 gennaio 2010



Ho riordinato la stanza.

Mi sento fremere fino al midollo.
Costerà sacrificio,
ma come tutte le volte
so,
dentro di me,
che vale davvero la pena.

Sono in ansia.


C'è il colloquio.

Per l'affido.
Arrivano stasera.
Per dirmi se potrò finalmente...


Mi sento fremere come se fossi una mamma.

Lei è stupenda,
un carttere da biscottina.
E' stata tovata per strada il 6 Gennaio,
vestita di 4 calzini bianchi,
una coda scodinzolante
e le zampe da orsa.

Siamo andate ai frutteti assieme,
tutti i giorni,
le piacciono le corse,
i cachi,
i bastoncini,
le mosche
le pigne dei cipressi,
mordere i guanti di Cardi,
grattarsi dietro alle orecchie
e farsi coccolare la piancia.
Non le piace il guinzaglio,
e dover ritornare tra le sbarre del canile.
Suonano alla porta.
Ci siamo.

mercoledì 20 gennaio 2010

Misunderstanding Cattolico






Discorso tra femmine fertili in casa fattanza


"Cavoli!!Non mi viene il cicloooo!Perchè????"
"Beh, forse stanotte ha fatto una capatina a trovarti lo spirito santo"
""No, ma che dici!!Mica ora ho il dono delle lingue!!!"




a ruota libera

non so quanto scriverò, ma forse se riesco a sbloccare l'ingorgo di pensieri sarà più facile affrontare il resto delle faccende che mi tocca vivere ogni giorno...
sto pensando spesso ad un periodo non troppo lontano, che per le mille (dis)avventure intercorse sembra dilatarsi e finire tra i ricordi più vecchi...come fosse sempre stato lì, il tempo trascorso.
un'auto, due chiacchiere. come se più niente fosse.
credo sia più facile dimenticare, quando sei tu a fare del male.
l'autoindulgenza è la peggior forma di amor proprio esistente (quasi come scrivere...).
e ogni tanto mi fa sorridere, l'imbarazzo di chi si rende conto che, "oh, già, ce ne siamo dimenticati..."
che poi non puoi certo pulirti la faccia con aria schifata se uno stronzo ipocrita si presenta e ti stampa un sonoro bacio con schiocco sulla guancia. non sei più la bambina che diceva "lasciami, vattene via" ai parenti baffuti, e per miracolo la passava liscia... sorridi, e procedi. più sola, per questo a volte più triste, ma l'importante è che non si veda.
le cicatrici vanno nascoste ai nemici, o sapranno in quali punti la tua pelle si è fatta più sensibile.
ho l'esigenza di fare ordine e spazio, e più ne sento il bisogno, meno mi ritaglio il tempo per farlo.
è facile rimandare così il momento di affrontare i problemi. sto instaurando un rapporto malsano con le emergenze.
(è anche facile sentire quest'esigenza nel momento in cui dovrei fare altro, tipo scrivere...ottimo alibi, la crisi esistenziale)
ma come giustamente la saggezza romana mi ricordava questa sera, se non sbrogli i nodi, te li ritrovi più grossi.
buonanotte. domani scriverò d'altri temi (spero).

ps: l'eccezione tornata a piede libero (questa la capiranno in poche..)

martedì 19 gennaio 2010

Perchè la nostra storia?







Perchè non abbiamo altro da lasciare
la nostra eredità
è l'eridità di donne che hanno combattuto e pianto
faticato e sofferto
riso e cantato
comunque hanno vissuto
per ciò che oggi sembra così naturale e scontato
Perchè la nostra storia?
Per i nostri figli e per quelli degli altri
perchè nessuno dimentichie ,
perchè una musica, una canzone
abbiano davvero un senso
e le parole non si perdano nel vento,
Perchè la nostra storia?
perchè umiltà,
sacrificio,
fede in un mondo diverso
non ci abbandonino mai,
perchè la conquista del proprio spazio
della propria essenza
non si perda nelle luci effimere di un palcoscenico
o di un disco
Perchè la nostra storia?
Perchè l'amore dei nostri ricordi
diventi motivo di lotta
per l'affermazione dell'uomo,
delle sue idee
del senso di giustizia
che dobbiamo coltivare
come si coltiva un mazzetto di riso
Perchè questa storia?
Perchè anche noi,
così piccole,
così niente,
siamo una radice della storia di chi verrà dopo di noi
e ci piace pensare che non siamo state inutili.


lunedì 18 gennaio 2010

La macchina del capo





Le poltrone sono rosse.
Il teatro in stile Liberty.
Mi viene molto da ridere.
Da qui so già che non si vedranno bene tutte le espressioni,
quella mimica che parla senza suoni.
Ma il teatro è immediato,
senza filtri
barriere,
è una roba vera.
Non è tv.
Brulica.
A volte raccontare,
e saperlo fare ben,
ma vero ben
ti porta via,
ben lontano dalle poltrone rosse.
Un pò anche nella mia infanzia
di bambina prealpina.
Mi sono ricordata
di quanta fatica si faceva a allacciarsi le scarpe,
e la prima volta che ci sono riuscita da sola.
In macchina
che quando sei un ceo in macchina
non arrivi mai.
Le scarpe non le ricordo bene,
ma i lacci,
quelli erano gialli.
Mi ricordo le mie mani piccole,
e la soddisfazione.
Mi ricordo la festa
i salti
sui sedili
gli sbeffeggi a quel bauco di mio fratello
che ancora per molto se le sarebbe fatte
allacciare dalla mamma
e lei che mi dice
"Se no te sta bona
te asse qua a piè!"

Anche io
sono stata nella macchina del capo.







domenica 17 gennaio 2010

Notte.

Notte:sogno di sparse
finestre illuminate...

una notte qualunque di quelle in cui il respiro ti si congela appena fuori dalle narici,in cui il cuore è pesante per la sensazione di non essere mai abbastanza,di non fare mai abbastanza, di non volere mai nulla abbastanza.
attraversare un mare di nebbia, di quella "che si potrebbe tagliare con un coltello", e arrivare in uno spiazzo isolato, seminascosto dal buio e snobbato persino dai fanali delle auto.

sentinelle resistono a un freddo e a un buio che ti entra nelle ossa e scardina la volontà.
qualche sorriso,la nostra offerta di aiuto...non abbastanza.

arrivano altri amici, portano il loro talento...spuntano "dal buio" i tamburi, la fisarmonica, il violino e la chitarra...si improvvisa un fuoco e una canzone...tante canzoni

piano piano l'atmosfera si scalda,io e gli altri presenti cominciamo a battere le mani, a canticchiare.
Sono soggiogata dalla bellezza di un momento...questo è un momento da album dei ricordi.

Ho capito che la musica porta la bellezza dove non c'è, risveglia il corpo e lo spirito e infonde coraggio...è una di quelle cose all'apparenza un po' banali, ma che non capisci fino in fondo fino a che non le vivi sul serio.

L'atmosfera cambia, mi lascio trasportare dal ritmo, e lo ripeto forsennatamente insieme a di mestiere il vento...

Forse mi serviva solo un rtmo...ripenso al pomeriggio del giorno prima, altro contesto, ancora musica, e...STESSO ritmo...

TA-TA-TA-TA-TA...è questione solo di dimezzare o triplicare la velocità...dipende dalla canzone,dice miss pernice. Anche passo si adatta al percorso, ai compagni di viaggio, all' importanza del cammino...

fuoco che scalda e un cielo impietosamente sereno lassù...una volta preso il ritmo non puoi più fare a meno di seguirlo...fa parte di te, come ciò che ti sta intorno, e non puoi ignorarlo come non puoi pensare che la musica non esista o che la vita possa scivolarti addosso...

scivolo sotto le coperte, pensando alla serata e mi addormento ripetendomi
TA-TA-TA-TA-TA

venerdì 15 gennaio 2010



credo che stasera guarderò questo film.
l'ho visto qualche anno fa e non ricordo neppure di cosa parla.
ma guardando questo spezzone, mi sono venuti i brividi.
perché è quello che pensa la gente oggi (quel che dice Volo, ovviamente).
e, come disse recentemente la Prestigiacomo in un'intervista: "ne ho timore..."
cineforum solitario, vado a litigare per il divano...
Non rammaricatevi
dai vostri cimiteri di montagna
se giú al piano
nell'aula ove fu giurata
la Costituzione
murata col vostro sangue
sono tornati
da remote caligini
i fantasmi della vergogna
troppo presto li avevamo
dimenticati

è bene che siano esposti
in vista su questo palco
perché tutto il popolo
riconosca i loro volti
e si ricordi
che tutto questo fu vero
chiederanno la parola
avremo tanto da imparare

manganelli pugnali patiboli
vent'anni di rapine
due anni di carneficine
i briganti sugli scanni i giusti
alla tortura
Trieste venduta al tedesco
l'Italia ridotta un rogo

questo si chiama governare
per far grande la patria

apprenderemo da fonte diretta
la storia vista dalla parte dei carnefici
parleranno i diplomatici dell'Asse
i fieri ministri di Salò
apriranno
i loro archivi segreti
di ogni impiccato
sapremo la sepoltura
di ogni incendio si ritroverà il protocollo

Civitella Sant'Anna Boves Marzabotto
tutte in regola

sapremo finalmente
quanto costò l'assassinio
di Carlo e Nello Rosselli
ma forse a questo punto
preferiranno rinunciare alla parola
peccato
questi grandi uomini di stato
avrebbero tanto da raccontare


Piero Calamandrei - 1953

giovedì 14 gennaio 2010

Alla nostra meravigliosa toponomastica...








Ho fatto l'esame di seconda elementare nel 1975.

Il socialismo era come l'universo:in espansione.
La maestra mi chiese di Massimiliano Robespierre.
Le risposi che i Giacobini avevano ragione e che,
Terrore o no la Rivoluzione Francese era stata una cosa giusta.
La maestra non ritenne di fare altre domande.
Ma abbiamo anche molti ricordi Di quel piccolo mondo antico fogazzaro:
- l'astronave da trecento punti di Space Invaders
- Enrico Berlinguer alla tv
- le vittorie olimpiche di Alberto Juantorena
In nome della Rivoluzione Cubana
- i Sandinisti al potere in Nicaragua
- il catechista che votava Pannella
- gli amici del campetto passati dalle Marlboro
Direttamente all'eroina alla faccia delle droghe leggere
- i fumetti di Zora la vampira porno e la Prinz senza ritorno
- il referendum sul divorzio e non capivamo perché
Se vinceva il No il divorzio c'era e se vinceva il Si non c'era
- Anna Oxa a Sanremo conciata come una punk londinese
- i Van Halen
- la prima sega
- la vicina di casa, un travestito ai più noto come Lola che Mia madre chiamava Antonio con nostro sommo sbigottimento
- Jarmila Kratochivilova
- il Toblerone, qualcuno sa perché
- una scritta degli ultras della Reggiana dopo il raid aereo americano su Tripoli negli anni ottanta.
Diceva: "grazie Reagan, bombardaci Parma"
- e poi la nostra meravigliosa toponomastica:
Via Carlo Marx
Via Ho Chi Minh
Via Che Guevara
Via Dolores Ibarruri
Via Stalingrado
Via Maresciallo Tito
Piazza Lenin a Cavriago
E la grande banca non più locale con sede in
Via Rivoluzione d'Ottobre
- e infine il mio quartiere, dove il Partito Comunista prendeva il 74% e la Democrazia Cristiana il 6 %

domenica 10 gennaio 2010

Freegan...


Penso a quanti libri ho perso.

E mi spiace non poterli più sfogliare,

scorrere sull'inchiostro delle lettere,

godere dei loro concetti,

rabbrividire per le emozioni che suscitano,

eccitarmi per l'estatica scelta delle parole,

ammutolire per i suoni delle sillabe nella mia mente.


Persi.

Ma in fondo mi piace pensare che i libri non li si può possedere.

Un pò come le persone.

Mi piace pensare che siano liberi di finire a letto, o a tavola con chi gli pare e regalare loro emozioni anche più forti

di quelle che hanno regalato a me.

Che possano parlare ad altri,

come a me.

E mi stuzzica l'idea che possano dire

cose diverse a seconda di chi li legge.

Non si può possedere un libro.

E, al contempo, si può.

Come quando una bella persona t'appoggia

la sua zampa di orso sul cuore.

L'orma resta,

anche se non c'è più.

A volte i libri sono come le persone.

Quelle vere.

Restano,

anche se

se ne sono andate per sempre.


Vi introduco all'argomento di oggi

con un estratto da

"Tre cavalli"

di Erri De Luca.



"Leggo solo libri usati.

Li appoggio al cestino del pane, giro pagina con

un dito e quella resta ferma. Così mastico e leggo.

I libri nuovi sono petulanti, i fogli non stanno

quieti a farsi girare, resistono e bisogna spingere per

tenerli giù. I libri usati hanno le costole allentate, le

pagine passano lette senza tornare a sollevarsi.

Così alla trattoria di mezzogiorno mi siedo alla

Stessa sedia, chiedo minestra e vino e leggo.

Sono romanzi di mare, avventure di montagna,

niente storie di città, che già le ho intorno.

Alzo gli occhi per un po' di sole riflesso nel vetro

della porta d'ingresso da dove entrano in due, lei con

aria di vento addosso, lui con aria di cenere.



Torno al libro di mare: c'è un po' di burrasca,

forza otto, il giovane sta mangiando di gusto mentre gli

altri vomitano. Poi esce sul ponte a reggersi forte perché è giovane, solo e allegro di burrasca.

Stacco gli occhi per spezzare aglio crudo sulla minestra.

Assorbo un piccolo sorso di rosso aspro, legnoso.



Giro pagine docili, bocconi lenti, poi stacco la testa

dal bianco di carta e di tovaglia e seguo la linea

delle mattonelle di rivestimento che gira per la stanza

e passa dietro due pupille nere di donna, messe su

quella linea come due "mi" spaccati dal rigo basso

del pentagramma. Stanno dritti su di me.


...


Leggo gli usati perché le pagine molto sfogliate e

unte dalle dita pesano di più negli occhi, perché ogni

copia di libro può appartenere a molte vite e i libri

dovrebbero stare incustoditi nei posti pubblici

e spostarsi insieme ai passanti che se li portano dietro per

un poco e dovrebbero morire come loro, consumati

dai malanni, infetti, affogati giù da un ponte insieme

ai suicidi, ficcati in una stufa d'inverno, strappati dai

bambini per farne barchette, insomma ovunque

dovrebbero morire tranne che di noia

e di proprietà privata, condannati a vita in uno scaffale."




Detto questo

stamattina a casa fattanza

è partita una discussione sul riuso

e sui FREEGAN

(amici fuori di Elettra),

gente ancora più strana dei vegani,

se possibile.

Alla sottoscritta

viene in mente il progetto

(molto ambizioso) del

LAST MINUTE MARKET

che ormai da due anni

all'

Università di Bologna

(Facoltà di Agraria!!!)

stanno attuando...

(ps: Segrè era pure al KlimaForum a Copenhagen!! )



Vien voglia di sognarci sopra

e magari di scriverci un progettino con le socie...

Per i più pigri mettiamo anche un video!









Abbiamo lasciato i link

(cliccate sulle parole in grasseto, colorate e sottolineate).


Catalpa & Per Sempre Liberaaaaaaa!!!



sabato 9 gennaio 2010

Se mi lasci ti cancello


Davvero un film intelligente e geniale.

Un gioiellino camuffato da un titolo in italiano
che lo fa apparire come una paccottiglia per masse.
Mi chiedo chi sia stato quel tombino
che l'ha tradotto in
"se mi lasci ti cancello".


Ve lo consiglio.
Io l'ho visto più volte
e ancora credo che molti dettagli mi siano sfuggiti.
Ogni volta vedo cose diverse.

Sembra studiato al microscopio
con una geniale interpretazione,
un montaggio divino,
e un'intelligenza fuori dall'ordinario.

Eternal sunshine of a spotless mind








Davvero da vedere!



martedì 5 gennaio 2010


Metto qui sotto l'inidrizzo di questo motore di ricerca


(ECOSIA)

che m'hanno fatto conoscere Cardi e con-sorte...
aggiungo il link anche ai siti amici!



http://ecosia.org/how.php








lunedì 4 gennaio 2010

Evoluzione inquietante della Vispa Teresa

Torna l'etichetta più temuta e meno desiderata di Artemisia: di nuovo
BBBBBAAACCAROZZIIIII!!!!!!!!
ehhehehehauaahhahaauuahaaauuuaauua!!!
SI ragazze, per chi ancora non l'abbia notato,
ad esempio dal fatto che allevo le camole in casa,
volonatariamente e al di fuori della dispensa tra l'altro....
...e che sono e sarò un po' più psico del solito....
son tornata a studiare Ento, la scienza dei Bacarozzi.

ecco l'evoluzione....







Serata letteraria

Va bene, forse è un pò tardino per una proposta indecente, ma... una seratina letteraria veloce veloce? Domani sera 5 gennaio, magari? Dopo lunghi ponzamenti (in parte causa del ritardo) proporrei il tema
L'Omega e L'Alfa
ovvero
La Fine e L'Inizio
Il 31 sera mi è stato fatto un augurio: Buona Fine e Buon Inizio. Penso si possa applicare molto bene anche alla situazione in cui molte di noi si trovano ora: la fine di qualcosa, l'inizio di qualcos'altro. Proporrei un'ultima serata in casa Fattanza con streghe ospitanti Catalpa, Per Sempre Libera e Cardi.



Mi rigiro nel letto.
Non riesco ad addormentarmi,
non so se sono davvero sveglia.
Non dormo
forse perchè ho mangiato troppo
oppure perchè ho trovato il mio scalino.
Finalmente.
Lo vedo.
Sembra molto alto,
ma voglio farcela.
Penso alla nostra casa.
A quello che lascio,
che è
che sono.
Triste e gongolante.
Confusa e felice,
come direbbe la cantantessa.
Manca poco.
Sembra l'altra sera
quando abbiamo deciso.



E io, nomade,
sono pronta a levar le tende
quando si alza l'ora.
El sol magna le ore.
El ragno porta guadagno.
Il casino è sempre lo stesso:
vedere quello che potrebbe essere,
senza la lucidità del pessimismo.
Maledetto condizionale
condizionante.
Non sono un'ottimista
Ho speranza.
E molti semi,
e ora abbiamo anche la terra.
Forse è la volta buona che
metto radici.






domenica 3 gennaio 2010

TERRA!




Oggi ho piantato le cipolle...
ora le agronome perdonino la mia avventatezza, penso che non sia nemmeno il periodo giusto, ma i germogli verdi delle cipolle di Cardi erano così belli che ho voluto dar loro una possibilità. Non so cosa verrà fuori,se fioriranno o no. So solo che tutto ad un tratto il mal di testa con cui mi sono svegliata è sparito. Sarà un caso che sia successo proprio mentre con le mani e la mia bacchetta magica di salice (grazie Artemisia) rimestavo e dissodavo dentro al vaso? Sicuramente no. Io credo sia stato il contatto con la terra e l'atto stesso di piantare, che poi è come dare vita a qualcosa...mi sono sentita subito sollevata, serena, fiduciosa nel futuro...e ho riflettuto sulla mia scelta universitaria, ho sentito l'importanza di questo percorso, ho capito quanto tutti noi dovremmo essere grati a queste tre pioniere che tra pochi mesi daranno vita a un orto resistente!
Era passato del tempo dall'ultima volta in cui mi sono sentita così....
F E L I C E.
Felice per una piccolissima cosa, per aver piantato delle cipolle, che sono note a tutti per la loro capacità di far piangere anche i meno sentimentali!

La vita è ancora in grado di stupirmi, nonostante tutto...
I migliori auguri di buon anno a tutti i lettori e alle streghe da parte mia e delle cipolle!