non so quanto scriverò, ma forse se riesco a sbloccare l'ingorgo di pensieri sarà più facile affrontare il resto delle faccende che mi tocca vivere ogni giorno...
sto pensando spesso ad un periodo non troppo lontano, che per le mille (dis)avventure intercorse sembra dilatarsi e finire tra i ricordi più vecchi...come fosse sempre stato lì, il tempo trascorso.
un'auto, due chiacchiere. come se più niente fosse.
credo sia più facile dimenticare, quando sei tu a fare del male.
l'autoindulgenza è la peggior forma di amor proprio esistente (quasi come scrivere...).
e ogni tanto mi fa sorridere, l'imbarazzo di chi si rende conto che, "oh, già, ce ne siamo dimenticati..."
che poi non puoi certo pulirti la faccia con aria schifata se uno stronzo ipocrita si presenta e ti stampa un sonoro bacio con schiocco sulla guancia. non sei più la bambina che diceva "lasciami, vattene via" ai parenti baffuti, e per miracolo la passava liscia... sorridi, e procedi. più sola, per questo a volte più triste, ma l'importante è che non si veda.
le cicatrici vanno nascoste ai nemici, o sapranno in quali punti la tua pelle si è fatta più sensibile.
ho l'esigenza di fare ordine e spazio, e più ne sento il bisogno, meno mi ritaglio il tempo per farlo.
è facile rimandare così il momento di affrontare i problemi. sto instaurando un rapporto malsano con le emergenze.
(è anche facile sentire quest'esigenza nel momento in cui dovrei fare altro, tipo scrivere...ottimo alibi, la crisi esistenziale)
ma come giustamente la saggezza romana mi ricordava questa sera, se non sbrogli i nodi, te li ritrovi più grossi.
buonanotte. domani scriverò d'altri temi (spero).
ps: l'eccezione tornata a piede libero (questa la capiranno in poche..)
La pupa e il secchione
2 mesi fa
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