domenica 30 novembre 2008

Tutto l'universo obbedisce all'amore




Avara la vita in due, fatta di lievi gesti,
e affetti di giornata, consistenti o no,
bisogna muoversi come ospiti pieni di premure,
con delicata attenzione per non disturbare.
Ed è in certi sguardi che si vede l’infinito

Stridono le auto come bisonti infuriati
le strade sono praterie, accanto a grattacieli assonati
come possiamo tenere nascosta la nostra intesa
ed è in certi sguardi che si intravede l’infinito

Tutto l’universo obbedisce all’amore,
come puoi tenere nascosto un amore,
ed è così che ci trattiene,
nelle sue catene,
tutto l’universo obbedisce all’amore…

Come possiamo tenere nascosta la nostra intesa
ed è in certi sguardi che si nasconde l’infinito

Tutto l’universo obbedisce all’amore,
come puoi tenere nascosto un amore,
ed è così che ci trattiene,
nelle sue catene,
tutto l’universo obbedisce all’amore…
..obbedisce all’amore..


Guardare la tv fa male, ma non sempre...qualcosa di profondo c'è ancora...forse...
la musica fa sempre bene...


giovedì 27 novembre 2008

le frasi di questi giorni

MI CHIEDI COME FACCIO AD AVERE ANCORA FIDUCIA IN UNO STATO CHE MI HA RESO DEPORTATO E RECLUSO PERCHE' HO DENUNCIATO DEI MAFIOSI? LA MIA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI E' INCONDIZIONATA, PERCHE' IO SONO LO STATO: LO STATO SIETE VOI"

“Io ho fatto la mia parte. Voi cosa avete intezione di fare?
"La paura è legittima, ma se ognuno di noi fa la sua parte, le cose possono cambiare.
Tutti insieme si può vincere la Mafia e l’unico mezzo è denunciare ciò che non va, ricorrendo al normale senso civico."
Pino Masciari www.pinomasciari.org/

"Uno Stato democratico non può essere migliore dei suoi cittadini"

Karl Popper

martedì 25 novembre 2008




A Catalpa piace sentire suonare il citofono
e immaginare chi sta arrivando.

A Catalpa piace entrare in casa
odorare l'aroma che viene dalla cucina
e fantasticare su cosa ci sarà in tavola per cena.

A Catalpa piace stare sulla panchina in balcone con .G
a parlare di uomini
con una tazza di caffè in mano
e il freddo che gela anche gli alluci,
guardando il Monviso innevato.

Non ci sono uomini nella vita di Catalpa,
ci ha provato un paio di volte,
ma il risultato non è stato all'altezza delle sue aspettative.

In compenso coltiva gusto particolare per i piccoli piaceri: incantarsi a guardare il riflesso del sole,
sdraiarsi per terra per avere una prospettiva diversa,
andare al mercato e odorare la frutta prima di comprarla,
rompere la crosta di cioccolato della Sacker affondandoci piano gli incisivi,
andare ai concerti dei Terminal Traghetti,
ballare una mazurca francese canticchiandosi la melodia in testa,
far rimbalzare i sassi sul Piave,
fare a gara di rutti con gli amici,
scolpire il legno.

Invece non le piace andare in macchina,
specialmente quando il guidatore non guarda la strada.


Col tempo non è cambiato nulla,
si diverte a porsi domande cretine sul mondo
o su quella città che si stende davanti ai suoi occhi,
per esempio:

CHE COSA DIREBBE FREUD DI QUESTO??????

lunedì 24 novembre 2008

Al mio PC

Pensavo che no...
io no,
magna cariatide tradizionalista,
MAI

sarei potuta sprofondare nelle avide mani della tecnologia.

Invece ho un pc...
e come direbbe Rino Gaetano
NUN TE REGGAE CCHIU'
Ma fosse solo per il pc
"la castita'
nuntereggae
piu'
la verginita'
nuntereggae piu'

la sposa in bianco il maschio forte
i ministri puliti
i buffoni di corte

ladri di polli

super pensioni
nuntereggae piu'
ladri di stato e stupratori

il grasso ventre dei commendatori

aziende politicizzate
evasori legalizzati
nuntereggae piu'

auto blu sangue blu
cieli blu amori blu

rock and blues

nuntereggae piu'

e a la la
nuntereggae piu'

dc psi

nuntereggae piu'
dc PC
pc..."


martedì 18 novembre 2008

Sempre dei FUORI CLASSE




Sono un minestrone sul gas.
Sono un'accozzaglia di roba.
Sono tanti scatoloni pieni di libri,
che ho letto,
che ho studiato,
che ricordo,
e che ho dimenticato.
Sono pacchi pieni di libri che ho comprato e non ho ancora avuto il tempo di leggere.
Sono vestiti.
Colorati svolazzanti, pesanti da montagna, sporchi per imbiancare.
Sono piatti e tazzine, sono mobili raccattati ai bordi della strada.
Quello che è meglio è un sorriso dopo un esame che non volevo dare perchè non mi ricodavo nulla...e invece è un 26!

Sono mille nozioni di autopsie che si sono ancorate al cervello e che si mischiano a cose e vite e notizie, sogni.

"Ma come faccio, non posso controllare il mio subconscio, se ragiono sul da farsi so cosa fare, ma una parte di me..."
"Come no?Il tuo subconscio sei tu. Se tu vuoi, perchè hai deciso, allora non ci sono conflitti. Tu puoi controllare ogni parte di te, proprio perchè quella parte sei tu stessa. E tu sai cos'è giusto fare..."


Son peli di Mirtilla.
Sono stanchezza e merenda fugace.
Sono gli occhi di mio padre che mi monta la scrivania e mi mostra come si fa presto a trasformarla in un'angolare.
Sono la voce di mia madre,
le sue mani immerse nel secchio dell'acqua calda che mi aiutano a pulire il bagno.
Sono la vernice bianca che macchia i vestiti di mio fratello e Serena.
Sono una festa a sorpresa.
Sono una partita a calcetto.
Sono il matrimonio di Gianlu.
Sono nuovi amici. E sono vecchi amici che portano mobili pesantissimi, con leggerezza.
Sono l'orribile canzone di Tiziano Ferro che abbiamo ascoltato tornando da Barge dopo aver degustato il primo vino (...Lauro me la pagherai...)
Sono il cucchiaio di legno scolpito su un ceppo di ciliegio con Pernice che mi insegna, e mi fa usare la sgorbia di Gigi.
Sono un passaggio fino alla metro in furgone con Teo.
Sono un frigo che non arriva più...
Sono il callo da polenta su un polpastrello dopo aver cucinato per tante persone.
Sono l'orrore nel guardare Mereu che mi dona il cadavere di un purceddu di non più di 3 mesi sottovuoto e congelato:
"Cucinalo"
Sono la fuga verso Ekkekazzo "C'è un cadavere di un cucciolo in cucinaaaaaaaaaaaaaa!"(ovvero un'abbozzo embrionale di cucina da campo)
Sono le foglie cadute nel bosco sopra i ricci dei castagni. La terra umida che odora dell'autunno.
Sono parte dell'arco Alpino, della Val di Susa e delle Valli di Lanzo che si vedono dal balcone della cucina nelle belle giornate da togliere il fiato.
Sono la R arrotolata e la S sibilata del Tova. Sono solo un dito di rosso per me stasera.
Poi un'altro e un'altro...Sono una partita di Rugby, e carpenteria violenta.
Sono un citofono che suona.
Son un grande tavolo con intorno molta gente e del tè coi biscotti,del moscato e una merenda sinoira con un peperone cubo.
Sono l'accento abbruzzese di Chiara e dei suoi meravigliosi occhi,
della sua straordinaria forza e sono il cioccolato delle brioches che ci porta quando smonta l'ultimo turno al bar.
Sono l'entusiasmo di Egla che lava sempre i piatti perchè è più divertente che cucinare, sono l'sms di Eddy che mi dà ragione sulla teofillina (..medicina, medicina che turbamenti...)
Sono sempre io ma da un'altra parte.
Mi hanno chiesto se si può cambiare?
No, cambia il contesto. Ma tu sei sempre tu. Basta sapere chi sei

domenica 16 novembre 2008

Il contrario di uno

Alle madri

perchè essere in due comincia da loro.



Mamm'Emilia



In te sono stato albume, uovo, pesce,

le ere sconfinate della terra

ho attraversato nella tua placenta,

fuori i te sono contato a giorni.




In te sono passato da cellula a scheletro

un milione di volte mi sono ingrandito,

fuori di te l'accrescimento è stato immensamente meno.




Sono sgusciato dalla tua pienezza

senza lasciarti vuota perchè il vuoto

l'ho portato con me.




Sono venuto nudo, mi hai coperto

così ho imparato nudità e pudore

il latte e la sua assenza.




Mi hai messo in bocca tutte le parole

a cucchiaini, tranne una : mamma.

Quella l'inventa il figlio sbattendo le due labbra

quella l'insegna il figlio.




Da te ho presole voci del mio luogo,

le canzoni, le ingiurie, gli scongiuri,

da te ho ascoltato il primo libro

dietro la febbre della scarlattina.




Ti ho dato aiuto a vomitare, a friggere le pizze,

a scrivere una lettera , ad accendere un fuoco,

a finire le parole crociate,ti ho versato il vino

e ho macchiato la tavola,

non ti ho messo un nipote sulle gambe

non ti ho fatto bussare a una prigione

non ancora,

da te ho imparato il lutto e l'ora di finirlo,

a tuo padre somiglio, a tuo fratello,

non sono stato figlio.


Da te ho preso gli occhi chiari

non il loro peso

a te ho nascosto tutto.




Ho promesso di bruciare il tuo corpo

di non darlo alla terra. Ti darò al fuoco

fratello del vulcano che ci orientava il sonno.




Ti spargerò nell'aria dopo l'acquazzone

all'ora dell'arcobaleno

che ci faceva spalancare gli occhi


Erri De Luca




giovedì 13 novembre 2008

'FANCULO ALLE SPACCATURE NEL MOVIMENTO, PROSSIMA VOLTA GLI PORTO L'ATTAK CHE COSì LA RISOLVIAMO.

mercoledì 12 novembre 2008

Le donne sono un sesso affascinante e caparbio. Ogni donna è una ribelle; di solito insorge violentemente contro se stessa.
O. Wilde
AAA VOLONTARI CERCASI: A Cascina Caccia hanno bisogno di te! Sabato 22 e domenica 23 grande week end di lavori di ristrutturazione. Parecipa anche tu all'iniziativa "adotta una stanza", aiutandoci a sistemare le ultime stanze.

domenica 9 novembre 2008

serale solitario stabile malinconico


Cantare

Non c’è futuro in questa mia lingua
che sembra uscita da una caverna
amara e ruvida nelle parole
cantava i sogni bruciati al sole
di donne belle forti e piene di speranza
di sicuro ce ne saranno ancora
per accompagnare i figli al treno
e poi seguirli con lo sguardo da lontano

ma io voglio sentirti cantare
e a braccia aperte volando nell’aria poi
la voce tua mi accompagnerà
nel vento passo passo lei risuonerà

mi sento strano ma non straniero
diceva un tempo Salvatore
in un momento di folle paura
da non confondersi con l’amore
forse la noia la noia che non finisce mai
io la confondo con le tentazioni
che faccio entrare nella mia casa e poi
di corsa le spingo fuori

ma io voglio sentirti cantare
e a braccia aperte volando nell’aria poi
la voce tua mi accompagnerà
nel vento passo passo lei risuonerà

nell’ultimo battito di ciglia l’attenzione
che il vino non era riuscito a piegare
diventa rabbia cieca
e il dolore sparisce dalle mie labbra
e nascosto tra le pieghe dei vestiti rimane
l’odore di un desiderio insoddisfatto
e il rumore sordo di un urlo
un urlo mai fatto

ma io voglio sentirti cantare
e a braccia aperte volando nell’aria poi
la voce tua mi accompagnerà
nel vento passo passo lei risuonerà.

Il parto delle nuvole pesanti.

Dizionario femminile-maschile

Come i ragazzi dovrebbero tradurre le seguenti 10 parole usate dalle donne nei loro confronti...

1) BENE: questa è la parola che usano le donne per terminare una discussione quando hanno ragione e tu devi stare zitto.

2) 5 MINUTI: se la donna si sta vestendo significa mezz'ora. 5 minuti è solo 5 minuti se ti ha dato 5 minuti per guardare la partita o giocare alla playstation prima di uscire o di fare qualsiasi altra cosa insieme.

3) NIENTE: La calma prima della tempesta. Vuol dire qualcosa... e dovreste stare all'erta. Discussioni che cominciano con niente normalmente finiscono in BENE (vedi punto 1).

4) FAI PURE: è una sfida, non un permesso. Non lo fare.

5) SOSPIRONE: è come una parola, ma un'affermazione non verbale per cui spesso fraintesa dagli uomini.
Un sospirone significa che lei pensa che sei un' idiota e si chiede perché sta perdendo il suo tempo lì davanti a te a discutere di NIENTE(torna al punto 3 per il significato di questa parola).

6) OK: Questa è una delle parole più pericolose che una donna può dire a un uomo. Significa che ha bisogno di pensare a lungo prima di decidere come e quando fartela pagare.

7) GRAZIE: Una donna ti ringrazia; non fare domande o non svenire; vuole solo ringraziarti (a meno che non dica "grazie mille" che il più delle volte può essere PURO sarcasmo e non ti sta ringraziando.)

8) COME VUOI: è il modo della donna per dire vai a quel paese!!!!

9) NON TI PREOCCUPARE FACCIO IO: un'altra affermazione pericolosa; significa che una donna ha chiesto a un uomo di fare qualcosa svariate volte ma adesso lo sta facendo lei. Questo porterà l'uomo a chiedere: "Cosa c'è che non va?" Per la riposta della donna fai riferimento al punto 3.

10) CHI E'?: questa è solo una semplice domanda.. ricorda però che ogni volta che una donna ti chiede "chi è" in realtà ti vorrebbe chiedere: "CHI E' QUELLA PUTTANA E COSA VUOLE DA TE????????????" occhio a come rispondi..

venerdì 7 novembre 2008












Quest'estate ho fatto una scoperta.
La prima volta al sud mi ha fatto vedere la terra, "la roba" come la intendeva Verga, il caldo, gli arancini...
la gente. scoperta più grande a Cinisi. Era quasi ora di affrontare quelle 20 ore di nave e i libri erano pronti, i panini pure... mancava una sola sosta in un luogo speciale. La casa di Peppino Impastato. Arriviamo in paese senza conoscere l'indirizzo ma con gli occhi puntavo le case rifacendomi ai ricordi del film "i 100 passi" e pensando che poi, il film ,avrebbero potuto farlo ovunque e chissà se tutto ciò aveva senso
"Si si la strada mi sembra questa... proviamo!"
Camminiamo un po' sulla via principale in direzione del comune. Scopriamo una targa. Eccola. La casa di peppino.
Una breve sosta sugli scalini e tanti pensieri mischiati all'emozione poi... il tempo incalza... ma penso che nulla mi impedirà di contare questi famosi cento passi verso destra.... 1 2 3 5 40 .. 60 mi guardo attorno..67...100... conto. penso.
cosa vedo?
La sede di forza Italia....
no non è possibile... non sembra possibile vero?
incredibile incredibile!!!
ma dico ma chi è che mette la sede di qualcosa a 100 passi da casa Impastato? no ma anche fosse la casa di un privato, dico io , presa dalla vergogna ci farei una scritta, un'altra targa "sono a 100 passi ma non sono mafioso" qualcosa per dire che ...
No. forza italia. La sede.
20 ore di nave hanno cullato i miei pensieri sul meridione, sui pomodori di Pachino che non ho potuto vedere perchè "A cchi ssei? non vogliamo problemi" OU! ma che problemi voglio 1 kg di pomodori da farmi stasera e chederti 2 cose sul suolo vulcanico e l'incremento di zuccheri 'AZ. Ma qualcosa di tarlato c'è in questo meccanismo di diffidenza e di segreti, anche sul nulla poi... al punto che il pomodoro di Pachino per me è rimasto un mistero. Di quelli che ci farei una puntata di Blu Notte misteri italiani.
Poi penso ai nostri barottazzi piemontesi, che se non sanno chi sei ti vogliono sparare il sale nelle chiappe, e allora cerco di moderare i toni...
ora lascio parlare chi riesce a spiegare questi concetti meglio di me che fin'ora ha dato un impronta un po' frivola ad una questione che mi sta molto a cuore















martedì 4 novembre 2008

come sei bella


mattina, ore 9.30 al bar

lui:"come sei bella oggi Pernice.. ti sei truccata, hai messo anche il lucida labbra..."

io :" steee ee che trucchi!? è l'unto della focaCCIA!!!"