lunedì 11 giugno 2007

Battaglia per le terre di SONDRA-parte QUARTA-







Il nano inviato da Neve tornò quasi mezz’ora dopo, ridacciando e barcollando pericolosamente
“ sctringono un ascerchiamento scignor kapo scignora!” biascicò la creatura rivolto ad Eleonora che era appena tornata con Sikandra molto pallida
“ cosa?” domandò Neve “ ci stanno accerchiando?”
“ sci! Ascerchiando! È quello che ho detto!” borbottò il nano
“ chi?”
“ polisciottoli e troll… tantisscimi!” disse il nano e poi scoppiò a ridere. Neve lanciò un’imprecazione che lasciò Antanuka esterrefatta
“ cosa facciamo?” chiese Sikandra che sembrava tornata in sé, seppure non in piena forma. Antanuka si volse e chiamò a gran voce Dragoberto
“ è la sola speranza!” disse guardando con apprensione il drago che si avvicinava seguendo una traiettoria decisamente obliqua “ te la senti di volare?” domandò la principessa. Il drago annuì e mentre lo faceva ruttò un piccolo lapillo
“ ma tu resterai di nuovo a piedi…” fece Eleonora “ e questa volta non c’è via di fuga! Ci stanno circondando!”
“ troverò il modo!” disse Antanuka spiccia
“ lo troveremo insieme!” disse Neve “ resto con te!” Antanuka guardò la principessa Lolly con aria sospetta
“ sei tu che parli… o la cocaina?” chiese la cavernicola. Neve fece un risolino
“ la coca? Ma se non avevo neanche cominciato a darci dentro!” disse
“ allora perché lo fai?” domandò Antanuka senza capire “ l’ultima volta non hai avuto problemi a…” ma Neve non la lasciò finire
l’ultima volta eri solo una grassa testa di cazzo qualunque…” disse “ ora sei mia amica!” Antanuka emise un grugnito
“ io non sono grassa!” disse risentita e stava per aggiungere dell’altro, ma Dragoberto la interruppe
“ okay… vogliamo muoverci?” disse con una certa apprensione
“ certo!” fece Neve “ allora Eleonora, Sikandra ed Aurora verranno con te…” Sikandra sollevò lo sguardo furente
“ cosa? Io non mi perdo lo spettacolo! Io resto!”
“ anche io!” fece Eleonora con aria decisa
“ no! Almeno una di voi due deve andare con Berto!” fece Neve “ serve qualcuno che badi ad Aurora…”
“ ma non può farlo lui!” fece Eleonora accennando al drago, Antanuka sbuffò
“ badare alle principesse non è il suo forte credetemi! Qualcuno deve andare con lui!”
“ vai tu!” disse Sikandra, ed aveva un tono talmente drastico che Eleonora non si sentì di replicare.

Le tre principesse rimaste a terra guardarono il drago sollevarsi faticosamente in volo e piegare a sinistra leggermente storto.
“ bene!” fece Neve “ seguitemi!” e ciò detto marciò verso il Wild Cat. Sikandra ed Antanuka le tennero dietro in silenzio, fino a che la ragazza non entrò in una stanza completamente vuota, dalle pareti e dal pavimento bianchi.
“ che cosa…” cominciò Sikandra, ma non terminò la frase, perché Neve aveva tirato una leva, e due enormi scansie erano uscite dalla parete come per magia, passando ai lati delle principesse come treni. Quando le scansie si fermarono, Sikandra ed Antanuka poterono vedere che erano cariche di armi di ogni genere. Archi, balestre, spade dall’impugnatura intarsiata, pugnali dalla lama serpeggiante…
“ servitevi pure!” disse Neve prelevando subito una piccola lucente balestra con l’impugnatura in ebano rifinita in argento. Sikandra cominciò ad osservare le armi con gli occhi luccicanti, e l’evidente desiderio di provarle tutte. Alla fine optò per un arco riflesso, piccolo e maneggevole, una spada dalla lama sottile ed un pugnale d’argento. Antanuka, senza tante storie, aveva deciso per una mazza grossa come un tronco, che le altre quattro principesse insieme non avrebbero potuto sollevare.
“ hai anche un piano?” domandò la donna delle caverne oscillando nervosamente la sua nuova arma
“ credo che sia troppo tardi per i piani!” rispose Neve mentre da fuori il rumore della festa si trasformava in quello di un fuggi fuggi generale “ sono già qui!” Antanuka si precipitò a sbarrare la porta spingendoci davanti l’intero bancone del bar.
“ Grazie a dio quando comprai il locale feci installare le griglie alle finestre!” fece Neve, salendo le scale seguita dalle altre “ l’unica cosa da tentare è rallentarli dal tetto!… lì potremmo aspettare il ritorno di Dragoberto!” Antanuka emise un grugnito
“ non può tornare!” disse raggiungendo il primo piano dell’edificio “ sarebbe un suicidio… lo abbatterebbero in capo a due secondi e finirebbe la sua vita in uno squallido draghile!” Sikandra raggiunse le altre e si rivolse alla cavernicola con aria sorpresa
“ lo abbatterebbero subito? Ma se i draghi sono da sempre usati in battaglia!” Antanuka sbuffò
“ storie!” disse “ forse ai miei tempi, prima dell’invenzione dell’arco… ma ora… sono buoni solo a far la guardia alle principesse!… hanno delle ali troppo delicate bastano un paio di frecce e vengon giù come pere mature!” Sikandra parve non convinta ma non replicò, limitandosi a seguire Neve sul tetto.
Lo spettacolo che si presentò alle tre fu agghiacciante.
La base della case era completamente attorniata da centinaia di polizziottoli. I piccoli gnomi avevano una piccola rilucente testa calva, che rifletteva la luce della luna. Tra le manine grassocce stringevano piccole, ma efficienti balestre, ed indossavano tutti una cotta di maglia blu in kevlar. Più in la, ai margini del bosco la trollizia stava fermando gli ultimi partecipanti alla festa, che dopo essere stati identificati e rilasciati se la filavano nella foresta. I troll erano alti come piccole montagnole, erano di colore verde marcio, con una testa piccola ed occhi ancor più piccoli, quasi del tutto ciechi. In cima al cranio, portavano un ridicolo minuscolo elmo di metallo che aveva la funzione di proteggere il loro cervello.
“ ma tutte le forze dell’ordine delle Terre di Sondra danno la caccia a noi?” si chiese Neve in un sussurro scocciato
“ interessante!” fece Sikandra “ non avevo mai partecipato ad un assedio… dovrò spuntarlo dalla lista!”
“ sì!” grugnì Antanuka “ se sarai viva per farlo!” poi si schiarì la voce a disagio
“ SIETE CIRCONDATE!” urlava un minuscolo poliziottolo in un megafono “ USCITE CON LE MANI ALZATE E NON VI VERRA’ TORTO UN CAPELLO!!“ Neve emise un risolino di scherno
“ certo, come no!”
“ forse…” borbottò Antanuka “dovremmo arrenderci…”
“ scherzi!” saltò su Sikandra “ quelli mi spediscono alle Paludi del Languore Perenne! Ed io non sono neanche a metà della lista!” Antanuka stava per dirle che l’ultima voce della lista che avrebbe spuntato sarebbe stato morte orribile, ma Neve aveva cominciato a sciorinare un pittoresco elenco di sinonimi di prostituta in rigoroso ordine alfabetico
“ che c’è?” chiese Antanuka, mentre la principessa Lolly era arrivata a baldracca
“ ci hanno vist..” Neve non terminò la frase perché cominciarono a piovere frecce come grandine. Antanuka strappò la porta di legno via dai cardini e la utilizzò come scudo per lei e le compagne.
“ meno male che non volevano torcerci neanche un capello…ed ora?” domandò sotto quella grandinata di metallo
“ rispondiamo al fuoco!” fece Neve “ è l’unica cosa che si può fare se vogliamo evitare la fine del topo!” e ciò detto cominciò a incordare la prima freccia. Sikandra la imitò, e Antanuka, capita suo malgrado l’antifona, piantò la porta nel tetto, ottenendo un piccolo riparo. Poi si guardò intorno cercando qualcosa da tirare, ma Sikandra la distrasse
“ che forza! La mia prima freccia!” disse la principessa, incurante della drammaticità della situazione “ a chi miro?” domandò tendendo la corda. Antanuka stava per ricordarle che sarebbero morte tutte entro breve tempo, e che non le sembrava il momento di sottilizzare, ma Neve la precedette
“ prova con quel troll accanto all’albero di mele!” disse Lolly mentre bersagliava le prime linee. Sikandra fece partire la freccia ed un poliziottolo dall’altro capo del campo di battaglia si abbatté per terra
“ mh!” fece Neve, che mandava ogni freccia inesorabilmente verso il bersaglio “ appena cinquecento metri di errore!”
“ beh sarebbe andato meglio se non fossi reduce da una sbornia!” protestò Sikandra incordando una nuova freccia “ ora lo prendo!” annunciò lasciando la corda. Altri cinquecento metri lontano dal troll bersaglio, questa volta alla sua sinistra, un secondo poliziottolo crollò al suolo.
“ bene!” fece Sikandra “ ora lo prendo sul serio!”
“ come no!” replicò Neve che ormai aveva al suo attivo già un centinaio di centri. Sikandra scoccò il dardo ed mancò nuovamente il bersaglio
“ beh… forse non è proprio la mia arma…” borbottò la principessa, osservando un innocente fagiano che cadeva trafitto giù da un albero. Antanuka si riscosse dal momento di distrazione in cui era caduta e trovò qualcosa con cui aiutare le amiche.
Una pioggia di lose provenienti dal tetto si unì alle precisissime frecce di Neve e a quelle erranti di Sikandra.
La lotta continuò asprissima per qualche minuto, ma nonostante l’ardua resistenza, era palese che le tre valorose sarebbero presto cadute
“ faccio il giro!” annunciò Neve schizzando via dalla protezione offerta dalla porta
“ ma co…” fece Antanuka “ vuole farsi ammazzare? ” Sikandra sollevò le spalle con noncuranza
“ qualcuno deve ben impedire che salgano dall’altro lato!”
Neve tornò poco dopo con una freccia nella gamba
“ non dureremo ancora molto!” annunciò “ dicono che siamo un bersaglio facile…” Neve esitò un istante, poi aggiunse “ specie quella grassa!” Antanuka, che era pallida come un morto assunse un colore luciferino
“ cosa?” sibilò
“ sì…” fece Neve contrita “ stanno tutti ridendo di te… che sei…” Neve tentennò di nuovo “ un po’ soprappeso ecco…” Antanuka divenne viola
“ io… io… “ borbottò, poi si voltò e con un ringhio belluino si lanciò oltre il ciglio del tetto urlando ” E’ SOLO RITENZIONE IDRICAAAA!!!”.
Mentre Antanuka piombava sui poliziottoli come una palla da boowling su dei birilli, Sikandra e Neve la seguirono balzando giù dal tetto.
La cavernicola in preda alla furia falciava poliziottoli a decine, ed i troll non riuscivano ad avvicinarsi per via delle frecce di Neve e Sikandra, ma anche così la fuga non sarebbe durata. Ma…
Antanuka scostò con una manata qualcosa che le aveva colpito la testa. Quando la cosa la toccò di nuovo la cavernicola alzò la testa. Quello che vide la lasciò a bocca aperta. Una corda pendeva dal cielo scuro della notte.
“ Afferrala!!!” urlò Sikandra, aggrappandosi ad un braccio della donna delle caverne, imitata da Neve. Antanuka obbedì e non’appena ebbe la corda in pugno questa diede uno strattone verso l’alto che avrebbe disarticolato la spalla di chiunque ma non di Antanuka. Le tre principesse fecero un balzo in verticale talmente rapido da non lasciare tempo ai poliziottoli di capire cosa fosse successo.
Quando furono sufficientemente in alto da non dover più temere le frecce, mezze congelate dalla gelida aria notturna le principesse alzarono gli occhi. Cosa reggeva la corda? Nell’oscurità ad Antanuka pareva di scorgere altissimo sopra di loro un battere d’ali
“ è Berto!” esultò facendo oscillare pericolosamente la corda “ siamo salve!” non’appena ebbe finito di dirlo cominciarono a perdere quota
“ siamo troppo pesanti!” disse Neve “ ma ormai dovremmo aver superato l’accerchiamento!”
“ se siamo fortunate non ci vedranno!!” fece Sikandra lasciandosi cadere a terra, subito seguita da Neve che atterrò silenziosa come un gatto e da Antanuka che causò un piccolo smottamento.
“ muoviamoci!” fece Neve cominciando a correre come una lepre, incurante della freccia piantata nella gamba.
Dopo mezz’ora di corsa non stop Sikandra e Neve si fermarono, per aspettare Antanuka che le raggiunse tutta ricoperta di rami e foglie
“ ma cosa vi davano da mangiare da piccole!?” domandò la cavernicola togliendosi una pastoia di rovi che le attanagliava le gambe. La corsa riprese e terminò solo in una piccola radura dove Berto le stava aspettando
“ muovetevi!” disse “ Antanuka sali! Tornerò a prendere le altre!” Antanuka guardò Neve e Sikandra
“ voi ve la caverete?” chiese con una certa apprensione “ non sarebbe meglio fare il contrario?”
“ una volta ciascuno non fa male a nessuno!” rispose Neve. La Prima Principessa, sebbene a malincuore montò in sella, ed il drago balzò verso la notte. Sembrava essersi completamente ripreso dalla sbornia.

Cominciava ad albeggiare quando le cinque principesse furono di nuovo insieme, al sicuro.
“ Proprio non capisco perché cel’hanno così tanto con noi!” fece Eleonora
“ deve esserci un motivo più valido di quelli scritti sui bandi!” replicò Neve
“ sì!” fece Sikandra “ ma quale?”
“ non saprei!” grugnì Antanuka
“ a Neve è nata una freccia dalla gamba!” disse Aurora indicando il polpaccio trafitto della principessa Lolly
“ oh, già!” fece questa estraendo la freccia come se si trattasse di una spina “ quasi dimenticavo…” Antanuka fece un mormorio ammirato
“ sei proprio stoica!” disse.
“ è che ho una soglia del dolore molto alta!” si schernì Neve con aria modesta stringendosi una striscia di tessuto sulla ferita “ anche se non abbastanza alta da portare gli orecchini con le clip…” tutte risero, eccetto Aurora che si era distratta osservando una falena.

Le cinque amiche dormirono un paio d’ore poi si misero in marcia. Non avevano ancora una meta precisa in mente, ma volevano allontanarsi il più possibile dal Wild Cat. Per far perdere le loro tracce si fecero trasportare per alcuni tratti da Berto, che faceva la spola avanti ed indietro portando prima Antanuka poi tutte le altre.
Per mezzogiorno si accamparono in una piccola radura.
“ dobbiamo decidere cosa fare!” disse Neve.
Aurora annuì con decisione e tutte si voltarono a guardarla
“ sì!” disse “ io propongo di fare la torta margherita!”
Antanuka alzò gli occhi al cielo, ma un gorgoglio proveniente dal suo stomaco la avvertì che la proposta di Aurora non era poi tanto assurda
“ anche a me andrebbe qualcosa da mettere sotto i denti!” fece Neve
“ sì!” fu d’accordo la cavernicola contenta che lo avesse detto prima lei, poi si rivolse ad Eleonora “ potresti rifare la torta margherita?” La principessa assunse un’aria scandalizzata
“ assolutamente no!” disse
“ e … perché?” domandò Antanuka risentita. Eleonora sbuffò
“ che barba cucinare sempre la stessa cosa, sempre la stessa cosa! L’ho fatta la volta scorsa, ora basta!” Antanuka e Sikandra fissarono stupite l’amica, mentre Neve che doveva aver già sentito quel discorso sospirò
“ non sperate di riassaggiare qualcosa di preparato da lei!” disse “ Eleonora non replica mai!” Antanuka assunse un’aria orripilata
“ ma… era così buona… tu devi rifarla!” supplicò, ma Eleonora se ne stava a braccia conserte, priva di pietà
“ no!” disse, poi vedendo la disperazione negli occhi della cavernicola si ammorbidì un poco “ e poi anche se volessi rifarla non potrei… la ricetta l’ho inventata sul momento ed ora non la ricordo più!” Antanuka era prossima alle lacrime
“ consolati!” fece Neve “ qualsiasi altra cosa esca dalle mani di Eleonora è deliziosa… deliziosa quanto unica!”.

L’affermazione di Neve si rivelò vera quando Eleonora servì torta di corteccia e fragole di bosco. Le principesse dovettero riprendersi dall’estasi causata dal dolce prima di riuscire a mettersi a discutere la loro problematica situazione di fuggiasche.
Ormai era lampante che le forze dell’ordine delle Terre di Sondra volevano la loro cattura a tutti i costi.
La domanda era perché? Perché un tale dispiegamento di forze per cinque principesse a zonzo per il paese? E come mai la polizia le riteneva un target di prima importanza solo ora, quando loro scorrazzavano ormai da un bel po’? Per quanto le cinque amiche si scervellassero non venne loro in mente nulla di plausibile, ne un piano per affrontare il problema.
“ Dobbiamo capire perché ci inseguono con tanta foga!” disse Neve “ ho la sensazione che si tratti di un motivo davvero grosso!” le altre annuirono, ma a nessuna veniva in mente come fare a chiarire la situazione, poi Eleonora si illuminò
“ forse io so a chi possiamo chiedere!” disse “ me ne parlò una volta mio figlio Tebaldo… è un potentissimo mago di nome Golpat!” Neve che si era tirata a sedere più dritta si lasciò ricadere
“ i maghi non possono svelare nulla di ciò che è davvero importante!” disse, ricordando le parole di Fatima “ glielo vieta esplicitamente una legge magica o un che cazzo ne so del genere!” Eleonora non parve preoccuparsi
“ Golpat è diverso!” disse “ Teby mi ha detto che qualsiasi cosa lui veda la riporta con precisione!”
“ senza frasi mistiche e rime poetiche ma incomprensibili?” chiese Neve che si era di nuovo tirata su
“ esatto!” fece Eleonora. Le altre esultarono

1 commento:

Mavia ha detto...

aooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!
Forza che A ME i fantasy non MI piacciono (dejavou????)....ma la trama si infittisce e son curiosa.....come una scimmia(non urlatrice)!!!!