martedì 26 giugno 2007

BATTAGLIA PER LE TERRE DI SONDRA-PARTE QUINTA-

“ cosa stiamo aspettando allora?” domandò Sikandra già in piedi “ dove si trova questo mago?" Eleonora parve rifletterci qualche secondo
“ sono sicura che si trovi in Valle Stretta… anche se non ricordo proprio dove di preciso…” Antanuka fece spallucce
“ che importa!” disse alzandosi anche lei in piedi ed issandosi in spalla la pesante mazza da guerra “ è un mago… vivrà nascosto in una grotta… basterà esplorarle tutte!”
Sikandra aiutò Aurora a montare su Dragoberto, che ormai era diventato il suo ufficiale mezzo di trasporto, perché se andava a piedi rallentava tutte soffermandosi ad esaminare ogni ciuffo d’erba o moscerino che le sembrasse un po’ interessante.
“ Valle Stretta è a circa cinquecento yarde ad est da dove siamo ora!” disse Neve “ se non perdiamo tempo dovremmo essere là per domani sera…” Antanuka, che ormai conosceva praticamente a memoria la mappa delle Terre di Sondra, annuì.
“ sì, non più di cinquecento yarde, passando per la Spianata delle Mille Dee!” disse “ questa volta dovresti andare anche tu su Dragoberto!” aggiunse rivolta a Neve “ devi dare tregua alla tua gamba!”. Neve obbedì, non senza protestare.

Il viaggio cominciò, e le principesse non poterono fare a meno di notare che il loro cammino era disseminato di volantini che le ritraevano. Non erano più gli stessi volantini che l’orco barman aveva mostrato a Neve ed Antanuka la prima volta. Erano cambiati. Per prima cosa il ritratto della principessa Lolly era stato aggiornato, privato dei lunghi capelli ed addizionato di pircing, tatuaggio col drago, collare da cane e rossetto viola. Poi erano cambiate le taglie. Dopo la loro fuga dal Wild Cat erano lievitate tutte a settemila dindini, anche quelle di Eleonora ed Aurora che praticamente non avevano preso parte allo scontro. Ed in fine sotto i loro volti era comparsa la scritta WANTED DIED OR ALIVE, che di solito era riservata agli assassini più efferati ed ai Cattivi con la C maiuscola.
Ogni tanto qualche contadino interrompeva il suo lavoro nei campi per guardarle passare.
E le principesse allungavano il passo sotto il suo sguardo, sperando di non essere riconosciute.
Grazie all’abilità di Eleonora nel rendere commestibile ogni cosa, evitarono di entrare nei villaggi che comparivano ogni tanto sul cammino, per ridurre il rischio di essere segnalate alle forze dell’ordine. Ma neanche tutta la prudenza di questo mondo riuscì ad impedire a Sikandra di trascinarle tutte attraverso la Spianata delle Mille Dee.

All’ingresso della spianata si ergeva un poderosissimo arco di pietra chiara.

Era una costruzione davvero notevole, possente eppure leggiadro nella sua vertiginosa altezza, tutto convoluto e cesellato finemente, come un centrino.
Le principesse lo varcarono leggermente intimidite, e curiose per quello che avrebbero trovato.
Non’appena furono dentro l’area della spianata, un piccolo spiritello volante le raggiunse. Era di color verde pisello, con i tratti affilati e due ali da libellula
“ Dovete togliervi le scarpe!” annunciò con voce acutissima “ il territorio compreso tra l’arco Parvati e l’arco Scakty è sacro!”.
Le principesse si tolsero le scarpe. Neve i suoi anfibi, Sikandra il bel paio di stivali scamosciati, Eleonora le scarpe scure, Aurora le paperine verde acqua ed Antanuka le scarpe di pelle di foca. Poi fecero per avanzare, ma lo spiritello le fermò di nuovo
“ lui no!” disse battendo contro un cartello con disegnata la sagoma di un drago sbarrata di rosso con sotto scritto IO NON POSSO ENTRARE
“ vi aspetterò dall’altra parte!” sbuffò Dragoberto irritato prendendo il volo
Le cinque entrarono nella spianata.
“ Se desiderate una guida che vi indichi i templi di maggiore importanza…” proseguì lo spiritello con un piccolo inchino “ sarò felice di mettermi al vostro servizio!” Le principesse si guardarono e poi scossero la testa
“ preferiamo fare un giro da sole, grazie!” rispose Eleoonora.
Le principesse cominciarono a gironzolare per la spianata,

che era un fiorire di templi di ogni forma e dimensione. Cen’erano di enormi,

con colonne possenti come tronchi, e di minuscoli,
con archi tanto sottili


da sembrare sul punto di spezzarsi. C’erano templi decorati con minuzia certosina

ed altri di pietra grezza, appena sgrossata a colpi di piccone.

Ma la cosa che più colpì le cinque amiche fu quello che si trovava dentro.

Ogni tempio infatti ospitava la statua di una figura femminile. C’erano donne, c’erano elfe ed orchesse, fatine e megere, ogni razza sembrava avere una vasta rappresentanza.

“ Sono le statue delle dee!”

spiegò loro un secondo spiritello che si trovava di fronte ad un tempio tarchiato. “ in questa spianata sono conservate le statue che raffigurano la bellezza femminile in tutte le sue forme!










Ogni razza ed ogni tempo ha eretto una statua della propria dea, e qui sono raccolte e custodite!” lo spiritello fece un inchino rivolto alla statua che ospitava il suo tempio, e che ritraeva una bassa creatura dotata di folta barba.
Le principesse persero il senso del tempo vagabondando da una statua all’altra. Erano decisamente più delle mille suggerite dal nome del luogo. Poi d’improvviso Antanuka emise un urlo strozzato. Neve le fu subito al fianco con la balestra spianata, ed un istante dopo Sikandra le raggiunse con la spada sguainata, seguita da Eleonora che trascinava Aurora per un braccio
“ Che succede?” chiese Eleonora col fiato corto. Antanuka cominciò a balbettare parole incomprensibili, poi sollevò l’indice grosso come una piccola salsiccia ed indicò tremante l’interno di un piccolo tempio a forma di grotta.
Neve emise un basso fischio di sorpresa
“ porca troia! “ disse con la sua tradizionale finezza “…Quella sei tu!”.
Ed era proprio vero. All’interno del piccolo antro, scolpita nella pietra, c’era una perfetta riproduzione in scala ridotta della Prima Principessa.

“ vuol dire che a modo tuo sei un modello di bellezza!” fece Eleonora. Antanuka si asciugò una lacrima, commossa.
“ guardate!” fece Neve che si era allontanata di qualche passo dal gruppo “ che mi venisse un colpo! qui c’è anche Aurora!” le principesse raggiunsero l’amica di corsa. Da un chiostro ricoperto d’edera e di altri rampicanti, una scultura riproducente Aurora le fissava con la stessa espressione sognante della principessa in carne ed ossa
“ interessante!” fece Sikandra “ forse ci siamo anche noi!” ed infatti così era. Neve, ritratta nell’atto di sniffare una pista di cocaina, occupava un tempio sorretto da quattro gargoiles. Sikandra, i cui riccioli scolpiti dardeggiavano in tutte le direzioni come i serpenti di una gorgone, era ospitata in un grazioso tempietto sopraelevato. Mentre Eleonora, scolpita con due torte in mano, era accolta in un tempio a forma di forno.
“ ci siamo proprio tutte!” fece Neve girando intorno alla propria statua “ questo vorrà dire che siamo tutte e cinque modelli di bellezza femminile?” Sikandra fece spallucce scettica
“ sarà! “ disse osservando con occhio assai critico la statua che riproduceva Aurora “… ma per me c’è un errore!”
“ nessun errore!” disse la voce acuta di un altro spiritello “ hanno diritto ad una statua nella Spianata tutte le donne che si sentono in armonia col loro corpo… bello o brutto che sia! Perché ogni corpo amato è un corpo bello!” Antanuka si asciugò un’altra lacrima
“ è… l’idea più bella che io abbia mai sentito!” disse con enfasi trattenendo a stento i singhiozzi.
Quando le quattro principesse riuscirono a trascinare via Antanuka da davanti il suo tempio era ormai calata la notte. Le cinque amiche decisero di accamparsi appena fuori dall’arco Shakty. Trovarono Dragoberto che le aspettava arrabbiato
“ Ci avete messo un secolo!” grugnì l’animale mentre con una fiammata faceva cuocere la torta alla mimosa preparata in trenta secondi da Eleonora “ siamo in ritardo sulla tabella di marcia!”

Il giorno dopo il malumore del drago non si era attenuato. E le cinque principesse dovettero sopportare i suoi brontolii per tutto il giorno. Tuttavia il terreno era in piano, il sole splendeva ma senza scottare troppo e la chiacchiera era florida. Alla sera il gruppetto arrivò all’imboccatura di Valle Stretta come previsto.
Si accamparono sotto un grande faggio, e crollarono tutte addormentate per la fatica della lunga marcia. Il giorno dopo le attendeva una dura ricerca. Anche se nessuna delle cinque sospettava quanto lunga avrebbe potuto essere.

“ Conviene dividerci!” disse Neve osservando la vastità della valle alla luce del giorno
“ possiamo comunicare via drago…” propose Antanuka “ sempre se il drago è d’accordo!” aggiunse abbassando la voce
“ mi sembra una buona idea…” fu d’accordo Sikandra “ chi si prende Aurora?” domandò poi “ non credo sia il caso di mandarla da sola in giro per caverne!”
“ direi di no!” fece Antanuka con calore “ può stare con me! ”
La ricerca cominciò. Le caverne della zona non erano tantissime, ma la mappa non le segnalava, e le principesse dovettero faticare parecchio per scoprirle ed esplorarle, senza tralasciarne nessuna.
A metà pomeriggio, esauste le cinque si riunirono per mangiare il puma che Antanuka aveva ucciso per errore con una pacca, dopo essere entrata nella caverna che l’animale usava come tana. Mentre il felino scuoiato girava sullo spiedo le principesse discutevano i progressi della ricerca.
Erano arrivate circa a metà della valle, esplorando senza successo pressappoco cinquanta grotte o anfratti adatti ad ospitare uno stregone della levatura di Golpat.
La valle era disabitata a causa della mancanza di spazio e dell’asprezza del terreno roccioso. In più il sole sembrava incapace di penetrare fra le strette pareti fino a raggiungere il fondo valle, che restava perennemente umido e malsano. Eppure Dragoberto riferiva la presenza di un grosso edificio squadrato circa a tre quarti del canalone.
“ Forse potremmo andare a chiedere notizie di Golpat lì!” fece Eleonora che era piuttosto stufa di brancolare in caverne buie
“ sarebbe meglio non farsi vedere!” fece Antanuka strappando via una coscia intera dal puma ed azzannandola con avidità
“ dai…” replicò Neve tagliando un pezzo di carne sfrigolante col suo fedele coltello “ stai troppo sulla corda! Non credo che quei cazzo di volantini siano arrivati pure in un posto così isolato!” Antanuka con la bocca piena emise un grugnito di difficile interpretazione seguito da un rutto altrettanto sibillino
“ io sono con Neve!” dichiarò Sikandra “ sono curiosa di conoscere gli abitanti di questa strana valle!”
“ per me è okay…” borbottò Antanuka con un brandello di carne che le pendeva dalla bocca “ ma sarà meglio che non ci andiamo tutte insieme.

La scelta su chi inviare cadde su Eleonora e Sikandra, che furono unanimemente riconosciute come quelle dall’aspetto più normale. Sikandra fu costretta a legare la sua selva di capelli indomabili in una coda, ed ad ogni movimento il legaccio di cuoio spesso che aveva usato emetteva lamentosi cigolii.
Mentre Antanuka, Neve, Aurora ed il drago si appostarono in cima alla parete di roccia proprio davanti all’edificio, pronti ad intervenire in caso di pericolo, Eleonora e Sikandra si incamminarono verso il fondo valle.

Raggiunto l’edificio le due principesse esitarono, leggendo la scritta sull’architrave della porta: Villa Camomilla.
“ Che vorrà dire?” domandò Eleonora a disagio
“ lo scopriremo” rispose Sikandra bussando allo spesso portone di legno. Le due rimasero in attesa, trattenendo il fiato, mentre un rumore di passi si avvicinava.
Il portone si dischiuse ed apparve una donna vestita di bianco, con un borsalino in testa e un paio di zoccoli ai piedi
“ Desiderate?” domandò. Ne Eleonora ne Sikandra si aspettavano un personaggio del genere, e rimasero entrambe imbambolate. La prima a riprendersi fu Sikandra
“ noi… cercavamo notizie del mago Golpat…” cominciò, voleva chiedere se sapeva dove trovarlo ma la donna la prese in contropiede
“ siete parenti?” domandò. Un’altra volta le due principesse rimasero interdette...

2 commenti:

Mavia ha detto...

Ma come!!!!!è PROPRIO LO STESSO gOLPAT DELL'ALTRO RACCONTO!!!!!

Mavia ha detto...

Ma cavoletti E.NonPoteviPubblicarnePureUnAltroPezzoPimaDiAndareAZappare??????
Ti aspetto e aspetto la continuazione del racconto!!!!
Pensa che è talmente tanto tempo che non leggo UN LIBRO perchè sto studiando (la sera prima di dormire leggo qualcosa di Diagnostica e mi cala l'abbiocco) che oramai questo racconto e il blog rappresentano l'unica alternativa allo studio!!!!!!AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAh....lo so sono preoccupata quanto voi!!!