martedì 13 aprile 2010

Quella parola non dovevi dirla.
Proprio quella parola.
Perchè l'hai detta?
Lo sai che quella parola scava sangue nella mia anima.
Mi conosci, lo sai.

Dovresti conoscermi abbastanza da non dirla
da sapere che non devi dirla
dovresti sapere che ho bandito quella parola
dalla mia vita, dal mio mare e dal mio respiro

Dovresti fare più attenzione
dovresti essere una persona migliore
dovresti essere più gentile
più misurato
dovresti non perdere mai la pazienza
e sapere sempre quello che voglio.

Dovresti.

O forse io, dovrei?
Si', forse io dovrei.
Non lo puoi sapere.
Non puoi sapere cosa c'è dietro quella parola
se non te lo dico.

Spetta a me dirti
"guardami, sono fragile
è una vita cattiva
un momento confuso
ogni parola può far male
come cento coltelli."

"Quindi ti prego
non dire quella parola.
Non dirne neanche altre
vicine.
Non dirne tante altre, che potrebbero
ferirmi.
Guardami, sono fragile.
La vita non mi sta dando quello che vorrei
e faccio fatica, ogni mattina
a trovare la voglia di alzarmi
in mezzo alla paura del futuro."

"Ti prego, abbi pietà
trattami con delicatezza
come un germoglio appena sbocciato
della primavera,
come una gemma appena spuntata
su un tronco che pareva morto."

"Non sarà sempre cosi'. Ci saranno giorni
felici, e sarò io a proteggerti
a trattarti con garbo e dolcezza
quando ti sentirai vacillare
ma non adesso.
Adesso non posso."

"Quindi ti prego
non dire quella parola.
Non dirne nessuna che possa ferirmi
trattami con gentilezza, con amore,
abbi rispetto della mia fragilità.
Quando sarò grande ti darò tutti i miei frutti
per dissetarti, ti farai il nido
fra i miei rami e la mia ombra
ti sottrarrà al calore
e all'arsura dell'estate."

"Quando sarò grande, ti riparerai dietro il mio tronco
robusto, e non sentirai
i colpi con cui i tuoi nemici
cercheranno di abbattermi, senza riuscirci."

"Ma non adesso. Ti prego, non adesso
ho bisogno di tempo.
Dammi tempo.
Non dire quella parola."

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