mercoledì 18 agosto 2010

I 90 anni di Ray

"E ti piace giocare alle bocce,
vero Montag?"

"Oh, le bocce, si, moltissimo."
"E a golf?"
"Anche."
"Pallacanestro?"
"Un gioco bellissimo."
"Biliardo? Boccetta? Palla ovale?"
"Giochi magnifici, tutti!"
"Più sport per ognuno,
spirito di gruppo, divertimento, svago,
distrazioni, e tu così non pensi, no?
Organizzare, riorganizzare, superoganizzare
super-super-sport!
Più vignette umoristiche,
più fumetti nei libri!
Più illustrazioni ovunque!
La gente assimila sempre meno.
Tutti sono sempre più impazienti,
più agitati ed irrequieti.
Le autostrade e le strade di ogni genere
sono affollate di gente che va un po’ da per tutto,
ovunque,
ed è come se andasse in nessun posto.
I profughi della benzina,
gli erranti del motore a scoppio.
Le città si trasformano in auto-alberghi ambulanti,
la gente sempre più dedita al nomadismo va di località in località, seguendo il corso delle maree lunari …








Si teme sempre ciò che non ci è familiare.
Chi di noi non ha avuto in classe,
da ragazzini,
il solito primo della classe,
il ragazzo dalla intelligenza superiore,
che sapeva sempre rispondere alle domande più astruse mentre gli altri restavano seduti come tanti idioti di legno,
odiandolo con tutta l’anima?
Non era sempre questo ragazzino superiore che sceglievi per le scazzottature ed i tormenti del doposcuola?
Per forza!
Noi dobbiamo essere tutti uguali.
Non è che si nasca libero ed uguale,
come dice la Costituzione,
ognuno viene fatto uguale.
Ogni essere umano a immagine e somiglianza di ogni altro;
dopo di che tutti sono felici …
Gli esseri umani vogliono la felicità,
non è vero?
Non è quello che sentiamo dire
da quando siamo al mondo?
Voglio un po’ di felicità, dice la gente.
Ebbene, non l’hanno forse?
Non li teniamo in continuo divertimento,
non diamo loro ininterrottamente svago?
Non è per questo che in fondo viviamo?
Per il piacere e per i più svariati titillamenti?
E tu non potrai negare che
la nostra forma di civiltà non ne abbia in abbondanza,
di titillamenti …
Se non vuoi un uomo infelice per motivi politici,
non presentargli mai due aspetti dello stesso problema,
o lo tormenterai;
dagliene uno solo;
meglio ancora, non proporgliene nessuno.
Fa’ che dimentichi che esiste una cosa come la guerra.
Se il governo è inefficiente,
appesantito dalla burocrazia ed in preda a delirio fiscale,
meglio tutto questo che non il fatto che il popolo abbia da lamentarsi.
Pace, Montag.
Offri al popolo gare che si possano vincere
ricordando le parole di canzoni molto popolari,
o il nome delle capitali dei vari Stati dell’Unione
o la quantità di grano che lo Iowa ha prodotto l’anno passato. Riempi loro il cranio di dati non combustibili,
imbottiscili di fatti al punto che non si potranno neanche più muovere tanto sono pieni,
ma sicuri di essere veramente ben informati.
Dopo di che avranno la certezza di pensare,
la sensazione del movimento,
quando in realtà sono fermi come un macigno.
E saranno felici perché fatti di questo genere
sono sempre gli stessi.
Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo
come la filosofia o la sociologia
affinché possano pescare con questi ami
fatti ch’è meglio restino dove si trovano.
Con ami simili pescheranno la malinconia e la tristezza."




Ray Bradbury FAHRENHEIT 451

1 commento:

Anonimo ha detto...

Poesia + filosofia... per me è il massimo :-)

Mattia