Piega la tua tracotanza
e appendila al guardaroba
che addosso ti sta davvero
male
.
Così
non sarà sgualcita
quando la sfoggerai per un'altra
.
L'intruso
ch'è sdraiato dietro al tuo sorriso storto
non mi piace
e ai giochi di parole
non credo più
.
Senza scarpe
smonta dalla bicicletta
che adesso pedalo io
.
E lascia scivolare dalle labbra solo
silenzio.
O un respiro caldo
dietro al mio collo
tra le spire dei miei capelli
.
Che ho bisogno
di non sentirti più
.
Di non sentirmi più
.
Premi sul mio petto
che questa molla mi dilania
.
Premi più forte il mio petto
che forse questo fiotto di sangue
si fermerà
.
Questo fiotto di sangue
vino rosso
e io
ubriaca
.
Vince chi dimentica
.
E il riferimento distrugge la creatività.
Chissà se ci hai già dimenticati
.
Lascia scivolare
tra le tue labbra
birra
e
sogni insieme.
Il conto lo paghi
tu
.
No,
non m'interessa.
Stavolta paghi tu
.
Il solito non lo voglio più
ma è sempre troppo per me
.
Cosa me ne faccio di tutto questo troppo?
Troppo anche per due.
.
C'è qualcosa di sbagliato
nelle porzioni
e pro.porzioni
.
Faccio la contadina
e la mia pelle
odora di terra bruciata
e mandorle
.
Sono scalza
e dormo col mio cane
e spero sempre che quella che ho appena scritto
sia l'ultima delle mie lettere,
ma vado a capo troppo spesso
e i sospesi
s'appiccicano
alla carta
nell'impasto nero
dell'inchiostro
.
Cuore
non hai fatto che guai
.
Che ci fai lì solo
con questo tempo?
Le donne hanno già
raccolto il bucato,
che il vento oggi alita pioggia
di
spuma di onde,
e speranza di clandestini
.
Ti vengo a prendere per mano
che piove sempre più forte
e se continui
a star lì fermo
sotto il temporale
finisce che t'ammali
.
Però,
d'amore,
non parliamo più.
Ti prego, promettimelo!
Che, sai, l'amore non si dice
.
E stasera, Cuore, sono davvero stanca
Dab lab, dab lab, dab lab, dab lab, dab lab
.
.
.
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