mercoledì 15 settembre 2010




Piega la tua tracotanza


e appendila al guardaroba

che addosso ti sta davvero

male

.


Così

non sarà sgualcita

quando la sfoggerai per un'altra

.



L'intruso

ch'è sdraiato dietro al tuo sorriso storto

non mi piace

e ai giochi di parole

non credo più

.

Senza scarpe

smonta dalla bicicletta

che adesso pedalo io

.

E lascia scivolare dalle labbra solo

silenzio.

O un respiro caldo

dietro al mio collo

tra le spire dei miei capelli

.

Che ho bisogno

di non sentirti più

.

Di non sentirmi più

.

Premi sul mio petto

che questa molla mi dilania

.

Premi più forte il mio petto

che forse questo fiotto di sangue

si fermerà

.

Questo fiotto di sangue

vino rosso


e io

ubriaca

.


Vince chi dimentica

.

E il riferimento distrugge la creatività.

Chissà se ci hai già dimenticati

.

Lascia scivolare

tra le tue labbra

birra

e

sogni insieme.

Il conto lo paghi

tu

.

No,

non m'interessa.

Stavolta paghi tu

.

Il solito non lo voglio più

ma è sempre troppo per me

.

Cosa me ne faccio di tutto questo troppo?

Troppo anche per due.


.

C'è qualcosa di sbagliato

nelle porzioni

e pro.porzioni

.

Faccio la contadina

e la mia pelle

odora di terra bruciata

e mandorle

.

Sono scalza

e dormo col mio cane

e spero sempre che quella che ho appena scritto

sia l'ultima delle mie lettere,

ma vado a capo troppo spesso

e i sospesi

s'appiccicano

alla carta

nell'impasto nero

dell'inchiostro

.



Cuore

non hai fatto che guai

.


Che ci fai lì solo


con questo tempo?


Le donne hanno già

raccolto il bucato,

che il vento oggi alita pioggia

di

spuma di onde,

e speranza di clandestini

.


Ti vengo a prendere per mano

che piove sempre più forte

e se continui

a star lì fermo

sotto il temporale

finisce che t'ammali

.


Però,

d'amore,

non parliamo più.

Ti prego, promettimelo!

Che, sai, l'amore non si dice

.

E stasera, Cuore, sono davvero stanca

Dab lab, dab lab, dab lab, dab lab, dab lab

.
.
.





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