venerdì 24 settembre 2010

Ubuntu




Oggi ho capito che sono un clichè,

nient'altro che uno stereotipo.
Io sono l'alternativa free ed ecologica
che offre il mercato sociale.

Forse solo io non ne avevo ancora coscienza:
"You look wet"
"I'm wet"
"Do you want to have a shower before"
"Another one?
TNK's but I need so much time, you know, my long hair"

"Ehm I think it's more difficoult to be a woman"
E poi dal nulla
"You are a Vegan...isn't it?"
Ma all'ebreo tedesco gay che è finito per caso sul nostro divano surfando e che chiede del gel per capelli
a Paolo che,
sia chiaro,
è rasato come un uovo!!!
chi glielo ha dettoo??

A quanto pare nessuno.
Dunque sono un clichè.

La filosofia del cibo mi diletta,
più del cibo stesso, temo.
E quando Ermanno definisce la sua pasta Hard Core:
"un piatto che ha più carattere che gusto"
penso che casa nostra sia inevitabilmente una calamita,
come quando per la serata bolscevica si va a vedere i film
in lingua originale con doppi sottotitoli
(anche in cirillico)

e offre mele Kazake
parlando di cosmonauti
e malinconia sovietica.

E poi penso che quando torno a casa è come Ubuntu.
Nel senso che passo la giornata come un file di Open Office
in sistemi operativi di una complessità e idiozia allucinante
che tentano di
"convertire il mio formato"
in quel che si conviene ai più.
E quando mi aprono in Word
Boh,
quando va bene
i testi li leggono,
ma le tabelle

sia mai!!
un disatro,

per non parlare poi delle immagini
che se ne vanno un pò dove vogliono
E poi arrivo a casa in Ubuntu
e Elettra mi aspetta sull'uscio per abbracciarmi,
cane si struscia sulle coscie come un gatto
Cardi ha preparato la cena per tutti
,
Ermanno sembra Woody Hallen
con la maniglia del bagno che gli si schianta sul piede
Paolo che ci racconta della "pasticceria d'arte"
Horwell o comediavolosichiama che ancheggia in salotto

Ed è Ubuntu,

no, nonfattanza,
per me Ubuntu.


« Una persona che viaggia attraverso il nostro paese e si ferma in un villaggio non ha bisogno di chiedere cibo o acqua: subito la gente le offre del cibo, la intrattiene. Ecco, questo è un aspetto di Ubuntu, ma ce ne sono altri. Ubuntu non significa non pensare a se stessi; significa piuttosto porsi la domanda: voglio aiutare la comunità che mi sta intorno a migliorare?. »

Allora il mio file di testo si apre,
senza errori di visualizzazione
o di impaginazione,
senza tentativi di conversione
e noi siamo semplicemente noi.
Si beh forse ci sono meno opzioni che
in una grande corporation, ma vuoi mettere??
Forse Winzoz è più facile,ma cosa vuol dire?
in fondo risulta semplice solo perchè
non abbiamo sperimentato alternative
e perchè siamo stati abituati a questo
e ora siamo troppo pigri
per voler davvero cambiare
Ma voi non vi svegliate mai nel cuore della notte con
una gran voglia di arrestare il sistema?
Questo sistema?




« Io sono ciò che sono
per merito di ciò che siamo tutti »





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