domenica 31 agosto 2008

Le ferie

Ma che vacanzone quest’anno. I miei acciacchi che sembrano terrorizzare chiunque tranne la sottoscritta, mi hanno regalato dei giorni meravigliosi (non ho potuto lavorare!). A parte tutto il sangue che mi han ciucià (ma prima o poi tutto torna, vedi ad andare a fare prelievi in pascolo!!!e zackete la vendetta ovina) tutto bene.

E quest’anno sono abbronzata,ma più davanti che dietro, ma solo perchè mi addormento sempre e nessuna buon anima mi rigira in modo da donarmi una doratura uniforme. Ora la mia pancia sembra un morbido budino al cioccolato …ah sto anche lasciando pezzi di me, qua e là per il Nord Italia, mi sto lentamente desquamando!!Magari mi riprodurrò per partenogenesi…tremate tremate!!

E’ un’estate di sonno. Ho dormito molto. Soprattutto sotto il sole.

Un’estate di libri. Ho letto.

Un’estate di brividini. Ho capito che i bruti non sono comunque riusciti a defraudarmi di tutto l’amore che avevo, e ho scoperto che sono ancora capace di provare dei brividi e di sognare “come sarebbe bello se...”

Un’estate di montagne. Le ho scalate.

Un’estate di amici.

Un’estate di Veneto e di Piemonte. E mi soffermerei proprio sull’ultima.

Il mitico ferragosto ai Savi (la mia prima volta … lo ammetto e me ne vergogno anche).

Eros che impavido sotto l’acquazzone, la grandine, il vento, tuoni e fulmini e saette è lì davanti al forno a legna come un super eroe, prode e inarrestabile, che inforna pizze (cipolle&gorgonzola…uhm!!!) .

Assunta che s’è svegliata presto la mattina per preparare la pasta della pizza (e che pasta!).

Roby che ha svaligiato la cantina per cui lavora, stappa una bottiglia dietro l’altra!

Omaggi culinari e etilici da tutta la famiglia di Mattia (tra cui Le baladin…quanto tempo!!!)

Il gioco dei mimi…che risate, eh comunque mi sembra ovvio che la squadra che ha vinto è la mia!!!UHAUHAUHAUHA(risata diabolica, da strega cattiva)

Il giro turistico per i savi con la Panda, ma quella vecchia, su cui Mattia riscopre il piacere della guida meccanica, e io invece scopro lo spazioporto dove atterrano gli alieni e il centro ricerche appena attiguo, e mi sembra di essere un po’ Scully nell’area 51, ma solo perché ho i capelli rossicci e nella testa mi frulla la musichina di X-files. Di alieni nemmeno uno. Peccato!

San Sebastiano. Che bel posto, quanta bella gente, quante teste, idee, terra, lotte, discorsi, resistenza. C’è anche la piscina, ma io e Ekkeccazzo snobbiamo il fankazzismo e andiamo a stuccare e rasare i bagni, a prelevare campioni di terra e a fare profili del suolo. Bello. Dalla collina si vede tutto. Poi c’è il fienile diroccato, la stalla. I ragazzi di libera sono su un mare di merda (e questo è meraviglioso) la loro terra è fertile e concimata.

Merda e Terra.

Terra e Merda.

Io e Ecchezzazzo ci guardiamo e sappiamo di essere sopra a un infinita ricchezza. Per che cosa vuoi lottare se non per la terra? E ci viene una specie di fuoco dentro, perché secondo me nel nostro profondo c’è una guerriera-contadina assopita (munita di vanga e forcone!) che si anima e si entusiasma quando c’è da lottare per la terra. Per il giusto. Per il nostro paese. Contro l’egemonia della mafia, gli interessi di pochi. Quando c’è da risollevare un campo, trasformarlo in orto. Quando c’è da domare un’inselvatichita e ripida riva e trasformarla in un frutteto. Quando c’è da dare una mano così solo per darla, senza aspettarsi nulla in cambio (se non un piatto di pasta e un grazie) solo perché si condividono lotte e ideali.

E la sera a guardare il piccolo Mattia che gioca a fare Attila tra le begonie (appena piantate), e non mi lascia neanche una tregua, sedute sulle sedie a dondolo (come le mamme incinte) sotto il porticato con un bicchiere di rosso, a parlare e parlare e parlare. Che bello. Vorrei poter avere altri ritmi. Vorrei tante cose…E chissà!

Oggi andiamo a Rivalta.

Io mi sveglio tardi. Solita tappa caffè a casa mia e poi partiamo a cercare un distributore di metano ma niente. Così pensiamo di fare un salto da Decatlon, ma è chiuso, e già che siamo in zona… andiamo a salutare Lupo Solitario!!!

Gli piombiamo in casa, e interrompiamo il suo meditativo isolamento (non sapevo che i lupi estivassero!!ma sembra ormai una sua consuetudine con l’arrivo della bella stagione) Che bello rivedersi, quanto tempo dall’ultima volta. E chiacchieriamo di guerra, Georgia, studenti, senato,Putin, Giulietto Chiesa e si fa ora di pranzo, così i suoi insistono perché ci fermiamo, e vuoi dire di no ai pomodori dell’orto? E al formaggio di capra comprato al mercato?e quello siciliano? A un bicchiere di birra? A un buon caffè?Al liquore artigianale alle fragoline di bosco? Ed è tutto squisito, compresi i suoi genitori, che a me piacciono molto (no..e che pensate??che me li sono mangiati??)! Parliamo molto, di comuni, agriturismi, agricoltura biologica,di riciclo, di ricchezza e povertà, di bambini e vecchi, di vite diverse in mondi diversi.

I genitori di Lupo Solitario sono un puzzle che si incastra davvero bene. Mi vien quasi da commuovermi quando sua mamma ci mostra il posacenere che le ha regalato il papà, plasmato da lui a forma di cuore con l’argillosa terra del loro orto. E dice “ma cosa vuoi di più? E’ un regalo fatto con la nostra terra!” e penso che a volte bastano cose molto semplici, ma pregne di significato per entusiasmare le nostre vite.

Sono quasi le tre, sua mamma ci saluta regalandoci un tocco di sapone fatto in casa a testa e ripartiamo.

Tappa 2: di nuovo a San Sebastiano. Ieri abbiamo dimenticato i campioni di terra, fortuna che stavolta ce la caviamo in fretta. Proseguiamo per delle stradette del Monferrato (che zone! non ero mai stata), così andiamo ARAMENGO, Nocciola, Castagna, Cordanze. Io propongo un bettola tour, ma quando arriviamo ad Asti…

Signor Testa e Livio!!

Tappa numero 3: Ci vediamo in piazza Porta Nouva, ad Asti! il Livio arriva in Bici, i Bistefani in jeep. Boja che jeep…una roba che solo il Testa può dirvi esattamente cos’è, una specie di prototipo militare, bianco, spoglio, metallico, essenziale, gigantesco (o almeno così mi sembra dall’ alto del mio metro e una ghianda!). Secondo me non è a norma. Per salire sui posti dietro si entra dal “baule”dopo aver tolto la ruota di scorta. Dentro ci sono due panchette, una di fronte all’altra. Davanti si entra dalle usuali due porte. Sembriamo partite per un safari. Io e Eccheccazzo coi cappellini in paglia (quasi da giovani esploratrici) e il Testa che a tutto gas conduce inorgoglito il suo mezzo traballante per il centro di Asti. Si dondola, io mi sbellico dalle risate e dalla paura, sembra davvero di dover andare a caccia di giraffe, ma per fortuna andiamo solo a prendere un gelato. Il sig. Testa, venera ogni singolo pezzo di quella jeep, e quando sbatto la portiera per chiuderla, rischio la vita…(esagerato…è solo una macchina!!) Poi ci dirigiamo su a Santa Maria Ausiliatrice e da là dominiamo il paesaggio.

“Vedi laggiù abita il Marchisio”

e bam…ci balena in mente l’idea di andare a fare aperitivi da lui come ultima tappa. Ma dato che saremmo dovute essere a Rivalta per pranzo (secondo i nostri programmi) e si son ormai fatte le sette di sera, l’incursione-aperitivo dal buon Marchisio la rimandiamo. A proposito…Jacopino, non pensare di farla franca, la prossima volta io e Eccheccazzo capitiamo a Poirino a assagiare le tinche (ma le mangia solo Eccheccazzo!poverette!)

Arrivo: Rivalta!

Anche qui sono due giorni stupendi. Conosco finalmente Nonna Genia, che mi rimpinza di leccornie e mi chiede se mangio la carne se non la vedo perché mischiata bene nell’impasto. Un po’ mi dispiace deluderla e costringerla a cucinare vegetariano, ma dice di farlo volentieri!!Elisa mi porta a spasso per le sue terre. Andiamo a vedere San Remigio, un vecchio convento trasformato in cascina (in fondo ci lascio un pezzo di cuore perché è davvero bello), poi andiamo al Salone l’ex covo dei comunisti di Rivalta a prender il caffè (che costa solo 70 cents!!!!ed è buonissimo). Per mantenere le cattive abitudini siamo sempre in ritardo, d’altronde ci muoviamo solo a piedi, così abbiamo il tempo, strada facendo, di raccogliere le more, rubare le prugne e le mele ancora acerbe dai frutteti lasciati incolti. Studiamo anche. Incredibile! E alla fine della giornata bagno in piscina, che sta proprio davanti all’orto. Devo ripartire. Ecchecazzo mi accompagna in stazione ad Alessandria, e aspetta che il mio treno parta. E’ sera. Mi siedo a fianco a una sioretta col golf rosa. Il treno è uno schifo. La carrozza è allagata. Scende ancora acqua dal soffitto. Ci sono immondizie ovunque e insetti che sgambettano dappertutto.

Ora devo confessarvi che nel mio passato sono stata quasi una punkabbestia, ma vi giuro che mi eran venuti “i sgrisoloni fin sui calcagni dal schifo”(mi era venuta la pelle d’oca fin sui talloni), e infine eccola, subdola, minuta, con otto zampette…una piccola zecca!!!Aiuto voglio scendere!!!!!!!Ma il treno è pure in ritardo!!

Nessun commento: