giovedì 19 febbraio 2009

Dicono che c’è un tempo per seminare e uno che hai voglia ad aspettare, un tempo sognato che viene di notte e un altro di giorno teso come un lino a sventolare. C’è un tempo negato e uno segreto, un tempo distante che è roba degli altri, un momento che era meglio partire e quella volta che noi due era meglio parlarci...

C'è un tempo per stare fermi, e un tempo per muoversi. Un tempo per riflettere, e un tempo per agire. Un tempo per chiudersi e uno per aprirsi, uno per abbassare le serrande e uno per aprire le finestre.

C’è un tempo perfetto per fare silenzio, guardare il passaggio del sole d’estate e saper raccontare ai nostri bambini quando è l’ora muta delle fate. C’è un giorno che ci siamo perduti come smarrire un anello in un prato e c’era tutto un programma futuro che non abbiamo avverato...

C'è tempo per tutto, niente paura, c'è tempo per tutti i nostri progetti, e a ventisette anni non sei vecchio, no, anche se cominci a sentirli, gli anni. Ogni tanto ti far prendere da quello che è stato, a volte pensi soltanto al futuro, ma l'importante è pensare che c'è tempo, c'è tempo per tutto.

È tempo che sfugge, niente paura che prima o poi ci riprende perché c’è tempo, c’è tempo c’è tempo, c’è tempo per questo mare infinito di gente...
C’è un tempo d’aspetto come dicevo, qualcosa di buono che verrà, un attimo fotografato, dipinto, segnato e quello dopo perduto via senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata la sua fotografia.

C'è il tempo del bruco, della crisalide e della farfalla. C'è il tempo delle idee pazze e dei progetti folli, e c'è il tempo in cui queste idee pazze e questi progetti folli devono finalmente scendere, scendere giù, diventare concreti, diventare qualcosa, qualcuno, in un luogo, in un tempo...

C’è un tempo bellissimo tutto sudato, una stagione ribelle, l’istante in cui scocca l’unica freccia che arriva alla volta celeste e trafigge le stelle, è un giorno che tutta la gente si tende la mano, è il medesimo istante per tutti che sarà benedetto, io credo, da molto lontano, è il tempo che è, finalmente o quando ci si capisce, un tempo in cui mi vedrai accanto a te nuovamente mano alla mano, che buffi saremo se non ci avranno nemmeno avvisato.

Che buffo prendere i propri sogni uno per uno e metterli sulla carta, capire cosa si può fare e cosa no, e tra quello che si può fare cosa è meglio adesso e cosa dopo, cosa è il caso di fare subito e cosa può aspettare, ma con una sola idea in testa, un'idea pazza, un'idea che arriva alla volta celeste e trafigge le stelle, un orizzonte verso il quale mi dirigo e lentamente si sposta sempre un po' più in là, che bramo raggiungere eppure so che è giusto, in fondo, che rimanga sempre là...

Dicono che c’è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare, io dico che c’era un tempo sognato che bisognava sognare.

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