Streghe,
la Catalpa mi ha anticipato convocando un Sabba operativo, io in aggiunta invoco le vostre capacità magiche,
Vi chiamo a riprodurre un incantesimo POTENTE,
che parte dalle radici della magia, dal semplice, dall'alba delle conoscenze delle prime streghe, dal quotidiano di secoli di antenate che possiamo resuscitare.
Al Sabba portate uno o più dei seguenti ingredienti, mi raccomando è importante che siano "speciali", non comprati al supermercato insomma! che siano nostri, come lo yogurt fatto in casa, oppure che siano alieni, comprati in un mercato affolato di bellissime differenze, che abbiano un'identità, uno spirito loro, alitateci sopra se è necessario streghe, dategli un'anima (non troppo aglio nell'alito però!gli antibiotici non fanno bene alla ricetta):
- miele
- yogurt (questo c'è)
- farina di segale (bio è meglio)
- farina di frumento integrale e bianca, (idem come sopra)
- una mela
- birra non filtrata
- acqua di fonte (c'è qualcuno che va in montagna in 'sti giorni?)
- aria buona (idem come sopra)
Il nostro mondo è in guerra, e ora di iniziare a combattere con l'artiglieria pesante, facciamo in casa pane biscotti, yogurt, prendiamoci il tempo per farli,
dividiamoli con i nostri amici, compagni, passiamogli questa nostra malattia, autarchia solidale!
Autarchia contro l'economia di mercato.
dal libro "Facciamo il pane" di Annalisa De Luca:
Perchè fare il pane in casa
Il pane fatto in casa:
- è buono
- fa bene
- costa poco
- non avanza (perchè dura a lungo ed è così buono che non ne resta mai)
- permette il controllo totale degli ingredienti utilizzati
- coinvolge tutta la famiglia (o il sabba) nella preparazione di uno degli elementi fondamentali dell'alimentazione quotidiana
- è rivoluzionario
Nei secoli scorsi i panettieri erano guardati con sospetto dai tutori dell'ordine pubblico, perchè il loro lavoro notturno era occasione per riunioni "sediziose". Anche oggi fare il pane in casa può essere un atto di "disobedienza" e di autonomia, di riacquisizione della libertà di gestione del proprio tempo e della propria alimentazione fuori dagli schemi che sembrano obbligati.
In un'epoca di continua delega per ogni aspetto della nostra vita, prendersi l'impegno di fare da sè sistematicamente, con regolarità e buoni risultati un alimento basilare come il pane ha un che di stupefacente. Me ne accorgo dagli sguardi attoniti di molti che mi chiedono: "E tu in casa mangi solo il tuo pane?". Lo stupore non viene tanto dal fatto che il pane mi riesca bene, molti fanno in casa ogni tanto cibi anche straordinari, quando si concedono il tempo di farlo. Ciò che stupisce è la regolarità, il mancato affidarsi al sistema produttivo industriale, il "trovare il tempo" per qualcosa che con pochi soldi (ultimamente nemmeno più tanto pochi) puoi comprare già fatto.
Il farlo il riuscirci, il divertirsi, il goderselo settimana dopo settimana è una testimonianza, la prova che si può fare anche se si lavora, anche se non si ha la donna di servizio, anche se si hanno due figli, un cane e un gatto, si può fare!
Come se non bastasse si può fare anche di più: si può "remare contro" l'attuale sistema di produzione e di distribuzione del cibo.
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