lunedì 2 marzo 2009

Il sole quassù è più caldo e più avvolgente
trema tutto
ci abbassiamo lentamente
vedo una nuvola a forma di Fantadrago

Non ho più paura,
anche se quando trema

anche in me qualcosa trema

e sempre più giù

Tutt'a un tratto trema di più
e poi solo più bianco morbido
poi grigio
poi freddo

poi guardo giù

e c'è la pista


un sussulto
deglutisco
pianto le unghie nel bracciolo

penso che
dovrò piantare molti molti alberi

ma per ora comincerò coi rapanelli


Ed è tutto più triste al ritorno
Negli occhi ho tutti i sorrisi dei miei amici
i paesaggi mozzafiato
i mandorli in fiore
i germogli verdi
gli aranceti
una Sicilia giovane contro tutte le forme di mafia
che ha un sacco di impianti eolici
che fa la raccolta differenziata
che protesta perchè l'acqua resti un bene pubblico

nelle orecchie

ho ancora la parlata stretta stretta sicula
e ce l'ho ancora anche nella lingua.
Guardo Simu
e gli parlo in siciliano

"Che fai?"mi chiede lui
"Siamo tornati!" mi dice
E forse non lo sa che
non
si
torna
mai
indietro
del
tutto
dalla Sicilia

credo che in fondo se la vivi davvero,
un pezzo di te resta lì

con loro

e un pezzo loro te lo danno
perchè non dimentichi

e poi si creano legami che non si possono spiegare

che sono naturali e che dureranno per sempre
forse proprio come un matrimonio

Al ritiro bagagli tutti mi guardano,
ho gli Anthurium rossi che spuntano dal trolley
che m'hanno accompagnata per tutta Palemmo
fino alla balconata di Punta Raisi
dove penso a Peppino Impastato
e a Portella delle Ginestre

perchè sono di fammigghia,
perchè cumme na sorrete fui per iddu

l'orchiedea bianca

da mettere tra i capelli il giorno del matrimonio


Nel mio bagaglio a mano c'è tutto quello che
non dovrebbe esserci in un bagaglio a mano eccetto esplosivi


Contrabbando cannoli

ospitalità meridionale
(e un grande grande desiderio che il mondo a volte fosse tutto un pò più a sud)

I santini di Santa Rosalia
(per mamma, traquille!!!)
e una grande nostalgia
per lu mare e lu sule
e li piocciotti e picciotte
che conobbi
per tutta la famiglia
compreso Don Matteo

che ci hanno accolti nella loro casa
senza riserve

e come se fossimo di famiglia

Contrabbando un valzer con lo sposo
che destò scandalo
un'abbraccio lungo lungo con la sposa
Tanto scalpore del mio vegetarianesimo
un paio di sguardi indiscreti
L'eccessiva e quasi nauseante galanteria
delli ommini siculi

(non aprii da sola una porta!!!!MINCHIA!!!!)

e tanti tanti bei ricordi
tanti che vorrei per un momento darvi questi mei occhi
perchè possiate vedere
e queste mie orecchie
perchè possiate udire
e questo mio cuore
per sentire
com'è bella la Sicila...

Guardo i binari del treno
mi vengo gli occhi lucidi
e mi chiedo
come sto facendo da un pò

se la dimensione della mia vita
debba essere
proprio quella che correrrà su quasti binari
e mi condurrà alla vita di tutti i giorni....


1 commento:

Artemisia G. ha detto...

rapanelli! perchè nessun agronomo ci ha pensato prima!Campi di rapanelli per salvare dalla CO2...