sabato 5 maggio 2007

Matematici resistenti

Visti i tempi politici universitari che corrono non potevo rimanere in silenzio in quanto figlia di quella nobile scienza quale è la matematica. Perciò, come buon auspicio per il Faggio (anche se non è la fortuna quella che conta in politica), voglio rendervi partecipi di un piccolo estratto dall'ultimo libro di Piergiorgio Odifreddi

PERCHE' NON POSSIAMO ESSERE CRISTIANI
(E MENO CHE MAI CATTOLICI)

Tocca dunque ai cittadini comuni doversi far carico della difesa del laicismo (da laos, "popolo", e laikos, "popolare"), per ovviare alle deficienze dei loro rappresentanti. E, nella fattispecie, tocca a un matematico farsene carico, per ovviare questa volta alle deficienze dei filosofi. Soprattutto di quelli che a parole si dichiarano laici, ma nei fatti risultano essere più papisti del papa: un'impresa olimpica, tra l'altro, visti i papi che corrono. E naturalmente un matematico non poteva non fare omaggio, almeno nel titolo, al più illustre dei suoi predecessori: il Bertrand Russel di Perchè non sono cristiano (1957) che fece il controcanto al Perchè non possiamo non dirci cristiani di Benedetto Croce (1943). Ovvero ogni epoca ha non solo i suoi filosofi collaborazionisti, ma anche i suoi matematici resistenti.


L'irrealistico ideale proposto dal Gesù Profeta è dunque, esplicitamente, un irraggiungibile perfezione: "Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste". Talmente irrealistico l'uno e irraggiungibile l'altra, che lui stesso non sembra essere alla loro altezza: ad esempio, quando si scaglia contro gli scribi e i farisei chiamandoli "ipocriti, stolti, ciechi, sepolcri imbiancati, serpenti e razza di vipere". Anche se si trattava certamente di epiteti meritati, visto che i farisei erano gli analoghi degli integralisti o dei fondamentalisti attuali: tipo i nostri ciellini e teocon, ai quali quei divini insulti vanno ripetuti da chiunque voglia raggiungere almeno la perfezione del Figlio, se non proprio quella del Padre (nel qual caso bisognerebbe mandarli semplicemente all'Inferno).


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