sabato 28 novembre 2009

Alla cortese attenzione della mia anima




"Non è una questione di eleganza,
volevo solo,
come dire...
minare le sue incrollabili certezze,
perché per noi è importante
convivere col dubbio e l'ignoranza...
"




"Sì ma il manuale..."



"Guardi,
il manuale contiene
una serie di affermazioni scientifiche
il cui grado di certezza è molto variabile,
di alcune per esempio
non siamo affatto sicuri,
altre
sono quasi certe
e comunque nessuna è certa in maniera definitiva,
capisce?
E' proprio questo
che è importante per noi:

la libertà
di poter dubitare di qualunque cosa.

E' una libertà che la scienza
s'è conquistata con una lotta dura e faticosa
contro l'autorità,
che poi in questo caso
sarei io..."




1 commento:

Mavia ha detto...

Mi sono avvicinata alla scienza perchè i miei studi da umanista m'avevano lasciata incompleta. Mi sono avvicinata alla scienza, al suo modo di decifrare la realtà con formule e grafici che parevano creare le certezze di cui avevo bisogno e pensavo che gli scienziati avessero capito tutto. Che decifrassero attraverso il gioco delle proporzioni, dei numeri e dello studio dell'infinitamente piccolo la chiave per capire l'infinitamente immenso. Che avessero una formula per calcolare tutte le mie incognite.
Ma dopo aver studiato tanto da "scienziata" ho capito, come chi m'accompagnava a Porta Nuova quel pomeriggio, che gli scienziati non hanno capito un cazzo...o comunque davvero poco...ma poi capire è davvero così importante? Perchè non riesco a smettere di voler capire? Perchè nemmeno capisco questa mia smania di voler capire?