martedì 9 giugno 2009

Un dono molto prezioso, da un'amica molto preziosa...

Il termine tibetano (lung-ta), che porta il gioiello dell'illuminazione che esaudisce i desideri
è il simbolo più frequentemente riportato sulle bandiere di preghiera.
Ovunque sventolino
le tradizionali bandiere tibetane di preghiera
creano un' atmosfera di pace,
serenità
e speranza.


Tradizionalmente vengono esposte davanti a templi,
nei luoghi sacri,
agli incroci,
sui ponti,
sui tetti,
sulle sommità delle montagne
e in qualsiasi luogo all'aria aperta,
dove le preghiere possano incontrare il vento.



Si dice che le bandiere di preghiera invochino
la compassione,

l'armonia,

la pace,

la saggezza,
forza e protezione contro i pericoli e il male.

Poichè contengono testi e simboli sacri,
devono essere trattate con rispetto.
Non possono essere appoggiate per terra
o gettate nei rifiuti.
Le vecchie bandiere che si vuole eliminare
vengono tradizionalmente bruciate,

affinchè il fumo possa trasportare la loro benedizione in cielo.

L'uso delle bandiere di preghiera

deve essere considerato molto più

di un semplice elemento decorativo

di una cultura esotica.

E' infatti oltre che un elemento estetico/artistico

in modo particolare

una profonda e spirituale espressione del desiderio

che è in noi per

una Pace,

un'Armonia

ed un Benessere

in tutto il nostro pianeta.




La dimensione spirituale di questa usanza tibetana,

nata nell' XI secolo,

non ha niente a che fare

con credenze di una cultura straniera

ma è una importante componente di uno sviluppo

che il Dalai Lama chiama "Conoscenza dello Spirito".

Una conoscenza sviluppata

da una profonda ed attenta osservazione della natura

dello Spirito e della connessione tra tutti i fenomeni.

Nessuna delle azioni del nostro corpo,

della nostra parola e del nostro spirito restano sterili;

ognuna porta ad un risultato.


Questo risultato è strettamente collegato ai motivi

che le hanno generate.


Così anche l'uso semplice

di appendere le bandiere di preghiera

diffonde buoni auspici a tutti gli esseri viventi.


Il vento,

facendo sventolare le bandiere,

porta in tutto il mondo i buoni pensieri

e le preghiere che vi sono state impresse.


La loro presenza

ci ricorda la forza delle nostre aspirazioni

e desidera aiutarci nella vita quotidiana.

Le bandiere sono impresse

sui cinque differenti colori

che sono collegati ai cinque elementi.



Blu: Aria/Cielo,



Bianco: Spazio,



Rosso: Fuoco,



Verde: Acqua:



Giallo: Terra.




Il cavallo del vento,

rappresentato al centro,

simboleggia la direzione e la velocità con la quale i desideri

vengono trasmessi.





Al centro delle bandiere (dzog.chen)

il cavallo del vento (lung-tha)

descrive le trasformazioni dello Spirito

che riesce persino a tramutare gli ostacoli

in situazioni favorevoli.


Nella parte superiore

sono stampati antichi Mantra

tradotti in tibetano dal sanscrito

che dirigono la forza spirituale

emessa da noi stessi e dall'ambiente circostante.


La parte inferiore recita il seguente Mantra:



Ognuno nato sotto i dodici segni delle stelle del cielo ed ognuno che si trova in rapporto con loro, con loro affine od unito, possa avere una lunga vita.


Possa ognuno avere una salutare evoluzione sia nello sviluppo spirituale come pure nella vita materiale.


Possano tutti avere un'esistenza dignitosa, trascorsa tra felici circostanze e vivere una vita in armonia nella quale i desideri si avverino.





Il periodo più propizio per appendere le bandiere di preghiera al vento è

al Losar,

il capodanno tibetano che coincide con la luna nuova di febbraio,

oppure in un giorno di luna piena

od in un giorno della prima quindicina di ogni mese del calendario lunare.

L'ora migliore è al mattino presto con chiari e forti propositi altruistici

ed un desiderio personale.


Possano tutti gli esseri senzienti vivere in serenità

e mai essere separati dalla felicità.



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