domenica 17 maggio 2009

Abbiamo
deciso di riprendere anche questa
coltivazione.

Nel pieno dello scorso giugno, ogni stelo si era rafforzato, credendo in se stesso, accomodandosi al sole, al vento, alla pioggia, aveva cominciato ad ondeggiare in ogni direzione, quasi a voler sorprendere quelli che – come me – si soffermavano a guardarlo.

Quel campo di grano duro l’abbiamo voluto davanti casa per noi, per la nostra dignità.

E’ la nostra resistenza a quanti continuano a ripeterci “non siete competitivi”.

Coltivare la terra è la nostra vita, non una gara”.

Nessun commento: