Due anni fa oggi era martedì.
Ricordo quasi ogni minuto di quella giornata.
La grande valigia arancione, futura compagna di avventure, finalmente mia.
E poi l'intera giornata a casa tua, a rivoltarmi l'anima e lo stomaco per capire, per capire...
Capire che?
Forse non ho ancora capito cosa c'era da capire.
Il fatto che in fondo non ci sia da capire un bel niente.
Le cose capitano, i treni passano, le mamme imbiancano, i figli crescono.
Così dicono.
Ma sul momento non te lo spieghi. E forse nemmeno dopo.
Resta un vuoto pesante, per cui fa male anche solo parlare, parlarne.
Però a volte gli amici un pò questo vuoto te lo riempiono, diceva Freccia.
Ieri è toccato a me accogliere te in un abbraccio silenzioso.
Avrei voluto essere più presente, non ci sono riuscita e mi dispiace.
Di due anni fa, oggi sorrido, anche grazie a te.
Chissà cosa faremo, dopodomani di oggi.
Ti voglio bene
La pupa e il secchione
2 mesi fa
3 commenti:
A volte un abbraccio silente comunica molto più delle eprole.
Ed è infinitamente più caloroso.
Ardimentosa la mia domanda: e per EPROLE che s'intende??? noi abbiamo supposto...E-prole --> "parole" che però sembra così banale...
oppure "la prole" --> indicante la discendenza, il nascere, il conceptus che può avere inizio da un abbarccio e finire in circa 9 mesi...
oppure un abbozzo di PROLE--> tariato e dunque --> sempre COMPAGNI!!!!
e perchè non pensare alla E-Prole, la nuovissima generazione di figli virtuali??? un abbraccio non virtuale è meglio dei figli tamagochi!
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