mercoledì 22 luglio 2009

LA LEGGENDA DELLA VERGINE VEGGENTE

LA LEGGENDA DELLA VERGINE VEGGENTE


Lacrime silenziose scendevano lungo le sue guance. I singhiozzi risalivano strozzati la sua gola. Il suo cuore era uno strazio.

Ma non c’era nulla che potesse fare per rimediare.

Il danno ormai era fatto, non poteva tornare indietro. Quelle erano lacrime di coccodrillo. Per sua stessa colpa il Dono era andato perduto. Per sempre.

E senza il Dono la sorte della guerra era segnata. L’esercito di Enrog li avrebbe letteralmente schiacciati, sarebbero stati massacrati tutti, sterminati uno per uno senza esclusione.

La disparità numerica era troppa: uno a dieci e gli avversari erano meglio nutriti, meglio addestrati, meglio equipaggiati… non c’era modo di salvarsi.

Serrò gli occhi, mentre la disperazione stringeva il suo cuore in una morsa. Tutto perché non aveva saputo trattenersi, non aveva saputo dire di no, non aveva saputo sottrarsi. Aveva ceduto alla tentazione, aveva dato ascolto ad un cuore impazzito.

Tutto perché aveva lasciato che accadesse.

La morte sarebbe stata il prezzo da pagare per la sua leggerezza. Il prezzo da pagare per quella notte d’amore. Si prese la testa fra le mani. Singhiozzò.

Quella notte d’amore… nonostante tutto sentiva un’infinita dolcezza nel petto al pensiero di quella notte. Pensò a quanto avrebbe pagato volentieri il prezzo se si fosse trattato solo della sua vita.

Ma a pagare per la sua leggerezza sarebbero stati tutti, tutti quanti. E questo rendeva la dolcezza di quella notte assolutamente imperdonabile.


Nel periodo compreso tra l’anno della rondine e l’anno del falcone molte furono le leggende e le dicerie che nacquero intorno alla figura di Iside.

L’interesse destato da questo personaggio non deve stupire se si pensa che Iside all’epoca, seppur ancora giovanissima, era già luogotenente nel esercito di Terremosse.

Le male lingue, incapaci di credere che occupasse quel posto per le sue doti di comando, attribuivano la sua brillante carriera alla sua straordinaria bellezza.

La giovane era infatti dotata di un fascino e di una magnificenza tali da far addirittura dubitare della sua natura umana.

Durante il suo primo anno come luogotenente tuttavia Iside ottenne tali e tanti successi in battaglia da cancellare ogni dubbio sulle sue capacità di condottiera, e non solo. Il numero e la sfacciataggine delle sue vittorie fecero in breve tempo insospettire la popolazione che finì con il riconoscere alla ragazza doti soprannaturali.

Si diceva che Iside fosse in grado di sondare le nebbie del tempo, di dipanare il groviglio dei destini umani e di prevedere quindi le mosse degli avversari. Ad avvalorare la tesi della chiaroveggenza c’era il fatto che la giovane non si era ancora legata ad un uomo. Era infatti risaputo che chi possiede il Dono della Vista, lo perde con il primo rapporto sessuale.

L’anno del Corvo vide quindi Iside, chiamata ormai da tutti la Vergine Veggente, occupare uno dei più importanti ruoli di comando dell’esercito di Terremosse. Fu proprio in quell’anno però che ai confini del regno cominciò ad addensarsi un pericolo ben più grave di quelli che l’esercito aveva affrontato in precedenza.

Da diverso tempo ormai circolava la notizia che Enrogh, succeduto da pochi anni al padre sul trono di Noran, avesse intrapreso un’inarrestabile campagna di conquista.

Ai piedi del nuovo, ambizioso re di Noran erano già caduti il regno di Torrealta a est, le Terre Adamantine ad ovest, le Pianure di Varden a sud ed i territori degli elfi a nord. Ora le truppe del re erano impegnate in una furiosa battaglia con gli halfling di Pontelungo.

Una volta sconfitti i valorosi guerrieri halfling, il re avrebbe di certo diretto le sue ansie di conquista su Terremosse.

L’esercito di Iside si stava dunque preparando allo scontro.

La tensione era altissima: da sempre i soldati del regno di Noran erano i più numerosi, i meglio addestrati, i meglio equipaggiati del mondo conosciuto.

Terremosse era destinata a cadere come i regni già citati prima di lei. Tutti lo sapevano, ma tutti contavano sul fatto che Iside avrebbe fatto la differenza.

La Vergine Veggente li avrebbe salvati.

Con il Dono avrebbe Visto attraverso la bruma del tempo, avrebbe sondato gli eventi del futuro, avrebbe anticipato le mosse degli avversari ed avrebbe portato a Terremosse l’impossibile vittoria.

Queste voci arrivarono di fatto sino a re Enrogh, che preoccupato dell’esistenza di una chiaroveggente tra le file nemiche, ne ordinò immediatamente il rapimento.

In una notte senza luna, un gruppo di incursori portò con successo a termine il compito. Iside fu drogata e portata a Noran.

Inizialmente l’idea di Enrogh era quella di uccidere la giovane che minacciava la sua ascesa. In un secondo momento tuttavia il re aveva deciso che sarebbe stato più utile servirsi di lei e del suo dono.

Quando Iside venne portata al suo cospetto però le intenzioni del re di Noran cambiarono ancora. Egli era infatti rimasto folgorato dalle stupefacenti fattezze della giovane ed intendeva prenderla in moglie il più presto possibile. A trattenerlo fu l’andamento della guerra con gli halfing. Le piccole creature erano infatti più irriducibili e difficili da eliminare di quanto non si potesse pensare guardandole. Le truppe di Enrog stavano incontrando numerose difficoltà nella conquista di Pontelungo.

Il re decise dunque di servirsi con la forza del Dono di Iside per avere la meglio sugli avversari.

Grazie ai servigi della Vergine Veggente Enrog non tardò a trionfare, e decise immediatamente di attaccare Terremosse. Solo una volta dissetata la sua sete di conquista avrebbe potuto finalmente sposare Iside. Calmare prima anche quella sete sarebbe stato imprudente.

Le truppe del re marciavano già verso il confine del regno di Terremosse, quando un manipolo di eroi si introdusse nel cuore dei territori nemici, fin dentro il palazzo di Enrog. Lì servita e riverita da una numerosa corte era tenuta prigioniera la Veggente.

Il pugno di uomini, contro ogni probabilità, riuscì a portare via Iside dalla sua prigione dorata.

Nessuno sa con precisione ciò che avvenne nel lungo viaggio di ritorno della Veggente e dei suoi salvatori a Terremosse. Particolarmente misterioso ed intrigante il rapporto che si instaurò tra Iside ed il comandante Dan, che aveva guidato la spedizione degli eroi.

Il resto…

Beh, il resto è storia!


ma stai… stai piangendo?”

Il comandante Dan alzò la testa ed, una volta di più, rimase senza fiato. Iside era entrata nella sua tenda, un lenzuolo avvolto a mo’ di toga intorno al corpo statuario, l’aria sorpresa. Dan cercò di essere forte, ma un singhiozzo straziante gli uscì di bocca: era disperato.

ma cos’hai?” gli chiese Iside preoccupata. Dan non riuscì a rispondere: non capiva come lei potesse essere così beata e tranquilla dopo quello che avevano fatto! Si prese la testa fra le mani e pianse senza ritegno “ cos’hai!? ” insistette Iside sempre più in ansia. Dan alzò la testa, per fortuna le lacrime gli impedivano di vederla bene, altrimenti avrebbe perso un po’ della sua lucidità

noi…” disse tra i singhiozzi “ noi abbiamo fatto sesso!” dopo quest’affermazione cadde il silenzio. Iside divenne rossissima distolse gli occhi dai suoi

beh…” borbottò dopo un po’, ferita “ io… mi dispiace se non ti è piaciuto …” Dan alzò la testa di scatto

non mi è piaciuto?! Ma che stai dicendo? è stata la cosa più bella che…” non riuscì a continuare perché un accesso di pianto glielo impedì. Iside non capiva, d’improvviso le venne un dubbio atroce

“ …Sei…” balbettò “ sei sposato? Hai un’altra?...” Iside indugiò, Dan non rispondeva, le sue spalle sussultavano per il pianto come quelle di un bimbo, forse si vergognava di qualcosa “ ehm… hai un altro?” domandò allora lei titubante, piena di angoscia. Dan non la stava seguendo

sposato…?” farfugliò “ ma certo che no…”

non capisco cosa…” cominciò Iside, ma Dan non la fece finire: alzò la testa, col braccio si strappò via le lacrime dagli occhi, che ne furono subito di nuovo pieni.

non capisci cosa mi prende?!” urlò arrabbiato anche lui “ davvero mi stai chiedendo che mi prende!? Dovresti saperlo meglio di tutti gli altri che senza il tuo Dono la guerra è già persa! Davvero ti importa così poco di Terremosse!?” Iside rimase immobile, come se qualcuno l’avesse schiaffeggiata.

oh…” disse improvvisamente molto pallida “ oh… ehm… è per…quello…” borbottò fissando ostentatamente un punto alla destra di Dan “ me n’ero scorata…” aggiunse piena di imbarazzo

te n’eri…” Dan non riusciva a capacitarsi “ te n’eri scordata? Ti eri scordata che la salvezza di Terremosse e di tutti i suoi abitanti dipendeva da te!?” Iside non riusciva ancora a guardarlo in faccia: - si sarebbe arrabbiato se gli avesse confidato il suo segreto? La avrebbe lasciata come altri uomini prima di lui? -

no…” borbottò “ lo so che l’esito della guerra dipende da me…” stava per aggiungere qualcosa ma la disperazione di Dan la travolse ancora

dipendeva dal Dono che hai perduto questa notte!” urlò “ dalla Vista!” Iside deglutì: ora non poteva far altro che dirgli la verità

io…” prese un bel respiro per farsi coraggio “ io… non ho la Vista! Non sono una chiaroveggente!” disse poi d’un fiato. Dan serrò gli occhi come se quelle parole gli procurassero dolore fisico

certo! Non dopo stanotte!” pianse “ non dopo che abbiamo fatto l’amore!”. Iside sospirò ancora: non si era spiegata bene. - Ma perché doveva essere così difficile? - .

ehm…” cercò le parole giuste, con le quali non potesse essere fraintesa “ vedi, io non ho mai avuto la Vista… non l’avevo prima di sta notte e dubito di averla ora… non sono una chiaroveggente e non lo sono mai stata! ” Dan alzò il capo, non aveva capito

non sei mai stata… ma che vai dicendo?

io ehm… non ho mai Visto il futuro!” ribadì Iside guardando di sottecchi la sua reazione. Dan sembrava reduce da un poderoso colpo in testa

non… ma… e quindi come si…” balbettò “ come si spiega tutto il…” deglutì “ come si spiega…” non riusciva a finire la frase

come si spiega che sono un bravo luogotenente?” suggerì Iside timidamente. Dan rimase con la bocca semiaperta, la richiuse e la riaprì un paio di volte, come un enorme pesce fuori dall’acqua. Poi parve riaversi, è fu pervaso dalla fortissima sensazione di essere un idiota. Fissò Iside come se la vedesse per la prima volta, lei arrossì

quindi…” disse Dan “ stai dicendo che tutti i tuoi successi militari sono frutto di…”

strategia? ” suggerì Iside, quasi come se fosse una cosa di cui vergognarsi “ sì…niente sfere di cristallo, tarocchi o sogni premonitori… solo ehm… semplice strategia…” Sollevò gli occhi quel tanto che bastava per vedere Dan in faccia, poi tornò ad abbassarli tossicchiando.

Dan era allibito. Ad Iside sembrava di sentire le rotelle nel suo cranio girare furiosamente alla ricerca di un errore, di una spiegazione diversa.

ma perché non l’hai detto?” chiese “ perché hai fatto credere tutti alla storia della chiaroveggenza?” Iside alzò le spalle

beh… sai… nessuno seguiva i miei suggerimenti…nessuno voleva essere comandato da una donna… e poi quando mi è venuta l’idea della Vista convincere la gente è stato così facile! Come se non aspettassero altro che una spiegazione del genere… erano tutti molto più disposti a credere che sapevo leggere il futuro che non la mappa di un campo di battaglia! ” Dan era incredulo, anche se cominciava a vedere che questa spiegazione faceva quadrare molte cose, faceva, in effetti, quadrare tutto

ma allora… se sei tanto abile…” continuò il comandante davanti ad un nuovo dubbio “ perché ti sei fatta catturare?” Iside avvampò

beh… faceva parte del piano…le forze di Enrog sono soverchianti… la strategia da sola non sarebbe bastata… mi serviva studiare il nemico da vicino, lavorare un po’ dall’interno…” Dan cominciava a crederle, anche se una parte di lui si sforzava di trovare una falla, una qualsiasi nella spiegazione della giovane.

e se…” – se ti avessero uccisa?- voleva chiedere, ma richiuse la bocca: Enrog sarebbe stato un folle a sprecare l’opportunità di usarla “ se…” stava per dire - se ti avesse violentata?- ma Enrog non avrebbe potuto farlo se non voleva sacrificare l’utilità di Iside in battaglia, non senza conoscere la verità.

Il piano di Iside sembrava perfetto tranne che… “ e se noi non fossimo venuti a salvarti?” chiese finalmente Dan. Iside alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi con aria afflitta, senza parlare “ oh…” borbottò Dan mentre la comprensione totale scivolava in lui “ noi… l’incursione… anche noi facciamo parte del tuo piano!” disse alla fine “ avevi programmato anche il nostro intervento e lasciato ordini ben precisi in proposito al Comando…” Iside annuì in silenzio “ … scommetto che ci hai anche spianato la strada dall’interno dico bene!?” Iside fece spallucce

solo un pochino…” minimizzò

mi sembrava che fosse stato tutto troppo facile… e dire che quando mi proposero l’incarico mi era sembrata una missione suicida!” Iside sorrise timidamente

e sei venuto lo stesso…” sussurrò guardandolo di sottecchi.

beh… sì…” disse lui “ avevo una bella cotta per te… e poi non pretenderai di essere l’unico soldato coraggioso di Terremosse!” Iside sorrise

e dimmi…” chiese titubante “ la cotta ti è passata ora che sai la verità?” Dan alzò un sopraciglio

dovrebbe?” chiese confuso guardando negli occhi la splendida, intelligentissima ragazza che gli stava davanti

non saprei…tutti gli uomini che sanno la verità su di me si tengono lontani dal mio letto ben più di quelli che non la sanno… ed è tutto detto!” questa volta fu Dan a sorridere

oh… peggio per loro!” disse con entusiasmo, poi la guardò di sottecchi “ ma dimmi tu una cosa… hai richiesto specificatamente il mio intervento o è stata un’idea del comando?” Iside arrossì e sorrise ancora imbarazzata

beh… non pretenderai di essere l’unico in questo esercito ad avere una cotta per un commilitone no!?” risero entrambi, poi si avvicinarono l’uno all’altra, titubanti. Si abbracciarono, prima piano, poi sempre più stretti, si baciarono come se fosse la prima volta

quindi…” disse Dan senza lasciare la stretta “ se ho capito bene Terremosse non ha nulla da temere se ce ne torniamo di là no?” Iside sorrise

a patto che ne usciamo prima dell’inizio del conflitto…”

che sarebbe?”

direi assolutamente non prima di una settimana!”

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