ROMA, 08.07.09. Oltre cento attivisti di Greenpeace da tutto il mondo hanno> occupato quattro centrali elettriche a carbone sparse sul territorio> italiano, chiedendo ai Capi di Stato del G8 di assumere un ruolo di> leadership contro i cambiamenti climatici.>> Nelle prime ore del giorno, gli attivisti – provenienti da quattordici> differenti nazioni – hanno occupato i nastri di trasporto e scalato le> ciminiere e le gru delle centrali a carbone di Brindisi, di Fusina a> Marghera (presso Venezia), Vado Ligure (Savona) e dell’impianto che il> Governo italiano vuole riconvertire a carbone, a Porto Tolle, nel Parco> regionale del Delta del Po. Il carbone è in assoluto il combustibile con le> maggiori emissioni di gas serra.>> Nel dettaglio, gli attivisti di Greenpeace hanno occupato il nastro> trasportatore e la ciminiera di Brindisi, nastro trasportatore, ciminiera e> due gru sul porto a Marghera, la ciminiera di Porto Tolle e le due ciminiere> di Vado Ligure.>> Alcuni problemi, finora, solo nella centrale di Brindisi, dove i> responsabili della centrale Enel hanno più volte riacceso il nastro,> nonostante la presenza degli attivisti di Greenpeace, mettendo a rischio la> loro sicurezza. La centrale di Brindisi, recentemente al centro di una> sporca storia di traffici di rifiuti tossici, è la maggiore singola fonte di> emissioni di CO2 in Italia e Greenpeace intende ridurre queste emissioni.>> In arrivo, nuovi dettagli delle azioni, fotografie, video e altro materiale> informativo a proposito delle richieste di Greenpeace al G8 dell’Aquila.
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