Sono triste.
E' appena successo il patatrac.
Le mie amiche sono tutte intorno a me.
Mi fanno fare mille cose.
"Guarda le montagne sono lì, sono lì per te" sotto l'alluvione a 1500 metri e io strizzo gli occhi tra una cortina de piova.
"Dove sono i camerini? dobbiamo cambiarci prima del concerto"
all' Hiroshima, ci guardano e ridono.
" E carruse" ci chiamano, e io coi salentini mi sparo una figura di merda dietro l'altra.
"Andiamo in libreria a comprare un libro di Terzani"
Testa penzolante, guardo a terra, mi commuovo quando vedo i mozziconi di sigarette lì calpestati sotto i portici e penso a me, trattata alla stessa stregua.
"Tieni è un ciondolo-richiamo per angeli"...Non me ne separerò più. Quando Eccheccazzo mi vede guardare fisso in un punto mi si avvicina e scuote il mio sonaglio, ritorno nella realtà , la vedo che mi guarda e sorride e penso che è proprio vero che richiama gli angeli.
"Va bene adesso rifletti, abbiamo un esame tra poco, lo so che sei una roccia, tiratene fuori e studiamo, è la cosa giusta" E Jull mi da un plico di riassunti dell'esame su cui avrà lavorato chissà quante ore, e mi commuovo. Senza lei e senza quegli appunti sarebbe tutto più difficile
Io mangio solo arancie. Quattro al giorno. Per cinque giorni, poi mi vien la nausea anche di quellae. E mangio sedano. A chirurgia quella mattina ho saltato il turno. In riunione "i colleghi" si accertano della mia sanità mentale.
"Sai che ti spunta un sedano dalla borsa?"
"Certo è il mio pranzo"
Succede un putiferio per i turni. Si urla.Ci si manda senza troppi preamboli a Fanculo.Maledetti arrivisti psicopatici.
E poi sono io quella che non ci sta con la testa?!
Poi mi cazziano
"Veramente stai facendo troppi turni"
Me ne catafotto.
E quel week-end. Che meraviglia
Prima a pranzo dalla famiglia di Miss Pernice Bianca che pazientemente mi guarda mangiucchiare giusto 2 verdurette. In più rovescio sulla tovaglia mezzo litro d'acqua. Divento fuxia, mi vergogno ma Pernice mi da una bella pacca sulla schiena, di quelle che solo lei sa propinare
"Bene vedo che ti stai ambientando"
Mi piace stare con loro. Sono una famiglia.
La nonna si stupisce del mio vegertarianesimo
"Certo che dev'essere un gran sacrificio!!" azzanandosi un tocco di spezzatino. Sorrido.
Riaccompagnamo la nonna a casa.
Anche il suo nome non corrisponde a quello anagrafico. Dev'essere un' usanza veneta.
Salutandomi la nonna mi dice "Beh mi ricordi come ti chiami?"
"Mavia"
"COME?"
"...MAVIA"
"beh allora per ricordarmelo ti chiamerò MALVA!"
E poi via a Costigliole.
Che bello. Finalmente conosco l'altra nonna di Miss Pernice Bianca.
Me ne ha parlato tanto. E'una donna con la D maiuscola. Una donna di terra.
E lo vedo subito e mi innamoro. Bam...amore a prima vista.
Sono rapita da questa figura forte.
Vitale.
Sa fare tutto. Non sta fema un secondo.
Mi sorride. Parla solo dialetto, anche se con me si sforza di dialogare in italiano. Mi piace il fazzoletto che ha in testa.
Mi piacciono le sue idee sugli uomini che Miss Pernice mi ha prontamente spiegato.
I suoi nonni sono praticamente divorziati in casa. Il suo consiglio è: Non sposarti, ma fai dei figli, loro sono una soddisfazione. Quando trovi uno che va bene, no, ci siamo capiti, ti fai mettere incita, ma non gli dici niente.Così hai un bambino senza dover avere anche un marito.
Mi piace la sua focaccia, mi fa ritornare la fame, che da tanti giorni non sentivo più.
Io e Pernice andiamo a sguazzare nel pollaio.
Una riva insidiosa e piena di fango.
Uno scivolo.
Attenta che si sbrissa.
Mi porta dai conigli.
Che creature meravigliose. Ci sono anche i cuccioli.
Ci corrono intorno diffidenti e ci studiano.
A me piace quello grosso bianco e nero con un orecchio su e uno giù che assaggia l'aria.
Andiamo a mangiare le ciliegie sull'albero, a cercare le fragole sull'orto.
Le due cagne hanno partorito da poco.
Polpetta ha una piccola cuccia vicino a un nido di una chioccia nera. Una cova, l'altra allatta un squadron de cagnetti.
Ma anche il cane da tartufo ha partorito da poco.
Questi sono di taglia più grossa. Vorrei tanto un cane. Come quando avevo Chewbe. Che bello.
Poi raccogliamo l'insalatina fresca dall'orto e la camomilla.
La nonna continua a darmi verdure, uova, focaccia. Io non so come sdebitarmi.
L'abbraccio.
E torniamo verso Torino con la Lancia Delta del papà di Pernice. Non ero mai salita in una Delta prima. La spia del freno a mano è rossa e fissa. Ridiamo.Il papà è elettrauto.
Rido tanto. Mi piace andare in macchina con Pernice, ha una guida così disinvolta.
Indossiamo entrambe dei maglioni freakettonissimi stile anni 70.
Immagino cosa pensano gli automobilisti che ci incontrano...robe da ritorno al fututro.
Parliamo di sua nonna.
Che bello avere ancora dei nonni.
Lo dico a Pernice, di goderseli, perchè poi se ne vanno, e quando non ci sono più fa tanto male, tanto. Le dico di starle vicina, perchè hanno molte cose da insegnarci, e molti modi per aiutarci.
Lei mi dice che è amore reciproco quello tra sua nonna e me, un colpo di fulmine, e io penso che magari, dopo che li ho persi tutti, adesso magari ne ho trovata una...
La pupa e il secchione
2 mesi fa
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