martedì 17 giugno 2008

Ecco come cazzo si fà a essere nazifascisti oggi, malgrado la shoa???

negando la shoa.


COME?

e noi? noi come possiamo essere ANTIFASCISTI OGGI?DOBBIAMO ESSERE EFFICACEMENTE ANTIFASCISTI OGGI.
COME?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma lasciali perdere, che son solo teste d'edeago, entomologicamente parlando....

Artemisia G. ha detto...

parlando di tecniche viticole invece son come la peronospora:muffa.

Ma il documentario nazirock devi vederlo per intero: mi ha dato proprio un pugno nello stomaco, mi ha fatto molta paura.

E' che ci sono tre tipi di fascisti:
-quelli che rivendicano Salò, sono fieri di essere fascisti e sanno di esserlo, come le teste d'edeago qui sopra;
-quelli che non rivendicano ideologie, troppo ignoranti o troppo furbi, ma l'immigrato lo picchiano (o lo schiaffano in CPT con le leggi), perchè e diverso e non ha diritto.
-quelli che magari pensano pure di essere antifascisti, ma lo sono a parole, e i metodi? I fatti li fanno fascisti come gli altri.

Non sò chi di questi mi faccia più paura, ma sò che la paura è la loro benzina, quindi non voglio più spaventarmi senza reagire.

Lupo Solitario ha detto...

Shoah, con l'H finale!

Artemisia G. ha detto...

Mio caro lupettoh, forse le parole che tu conosci non sono le uniche corrette:
Shoa (שואה, traslitterato anche Shoah o Sho'ah), che in lingua ebraica significa "distruzione" (o "desolazione", o "calamità", con il senso di una sciagura improvvisa, inaspettata), è un'altra parola utilizzata per riferirsi all'Olocausto.
Questo termine viene usato da molti ebrei e da un numero crescente di non ebrei a causa del disagio legato al significato letterale della parola olocausto.
La parola olocausto, che in greco significa "tutto bruciato", si riferiva ai sacrifici che venivano richiesti agli Ebrei dalla Torah: si trattava di sacrifici di animali uccisi e bruciati sull'altare del tempio. Solo in tempi recenti il termine olocausto è stato attribuito a massacri o catastrofi su larga scala. A causa del significato teologico che la parola porta, molti ebrei trovano inappropriato l'uso di tale termine: viene infatti considerato offensivo pensare che l'uccisione di milioni di ebrei sia stata una "offerta a Dio"; inoltre il popolo ebraico non è stato "tutto bruciato", perché un suo resto è sopravvissuto al genocidio.Infine molti Rom usano la parola Porajmos o Porrajmos («grande divoramento»), oppure Samudaripen («genocidio») per descrivere lo sterminio operato dai nazisti.