mercoledì 11 giugno 2008

Sull'Amore

Da"Il Profeta" di Khalil Gibran (1883-1931)

Disse allora Almitra: Parlaci dell'Amore.
E lui sollevò il capo e guardo verso il popolo, e scese una grande quiete.
E con voce intensa disse:

Quando l'amore vi chiama, seguitelo,
Sebbene le sue vie siano difficili ed erte,
E quando vi avvolge con le sue ali, cedetegli,
Anche se la lama nascosta tra le sue piume potrà ferirvi.

Quando vi parla, credetegli,
Sebbene la sua voce possa frantumare i vostri sogni così come il vento del nord arreca scompiglio al giardino.
Poiché nel mentre l'amore vi incorona, così vi crocifigge.
Mentre vi accresce, così vi taglia per potarvi.
Mentre ascende alle vostre altezze e carezza i vostri più teneri rami palpitanti al sole,
Così penetra fino alle vostre radici scuotendole nel loro abbraccio alla terra.

Come pannochie di granturco vi raccoglie in sé.
Vi batte fino a farvi spogli.
Vi staccia per liberarvi dai cartocci.
Vi macina fino al candore.
V'impasta finché siete cedevoli;
E poi vi consegna al sacro fuoco, così che possiate diventare pane sacro per la sacra mensa di Dio.

Tutto questo provocherà l'amore in voi affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore, e per questa conoscenza divenire un frammento del cuore della Vita.

Ma se timorosi, nell'amore cercate soltanto la tranquillità e il suo piacere,
Allora meglio per voi che ricopriate le vostre nudità allontanadovi dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni dove riderete, ma non tutte le vostre risa, e piangerete, ma non tutte le vostre lagrime.

L'amore nulla dà se non se stesso e nulla prende se non da se stesso.
L'amore non possiede e né vuole essere posseduto;
Perché l'amore basta all'amore.

Quando amate non dovreste dire: "Dio è nel mio cuore", bensì "Io sono nel cuore di Dio".
E non pensate di poter dirigere il corso dell'amore giacché, se vi trova degni, è l'amore che dirige il vostro corso.

L'amore non desidera che appagare se stesso.
Ma se amando dovete avere dei desideri, essi siano questi:
Sciogliersi ed essere come un ruscello che scorrendo canta alla notte la sua melodia.
Conoscere il dolore della troppa tenerezza.
Ferirsi di comprensione dell'amore;
E sanguinare volentieri e con gioia.
Risvegliarvi all'alba con un cuore alato e ringraziare per un nuovo giorno d'amore;
Grati rincasare nella sera;
E poi aasopirsi con una preghiera per l'amato in cuore e sulle labbra un cantico di lode.

Nessun commento: