sabato 17 gennaio 2009

La Regina dai Cento Amanti

"Gli uomini, pensa, mi trovano bella" mi disse Elena una volta che ci confidavamo i nostri segreti.

"E lo sei, Elena" Le dissi.

"Per me tu sei altrettanto bella, Penelope" disse Elena "Hai qualcosa di unico. Tutte le donne ti ammirano"

"Ma tutti gli uomini ammirano te, Elena" replicai "Non vengono qui per me"

Elena alzo le spalle. "Di uomini ne basta uno. Non ne posso sposare quaranta, e vedrai che fra tutti questi spasimanti ce ne sarà almeno uno che alla prima occhiata sceglierà te"

Aveva ragione. Odisseo era venuto a Sparta con gli spasimanti di Elena, ma quando vide me dimenticò lo scopo per cui era venuto.

Odisseo...

Lo sentii parlare prima di sapere chi fosse. Udii la sua voce, e sentii un brivido alla radice dei capelli, come se avessi morso un limone.

"Elena, chi è quell'uomo?"

"Quale uomo intendi?"

"Quello che sta parlando con Agamennone e gli altri"

"Vediamo un pò. Il Grande Aiace?Il piccolo Aiace?"

"No naturalmente!Ma ascolta, ascolta: sta dicendo qualcosa. Fanno tutti cerchio intorno a lui"

"Sarà sicuramente Odisseo di Itaca"

"Oh no, non quell'Odisseo!" Esclamai delusa.

"Lo conosci?"

"No. Sì. Non so. Mi si è avvicinato una volta, in giardino. L'ho trovato un giovane noioso, rozzo,goffo e appiccicoso"

"Odisseo?Odisseo rozzo , goffo e appiccicoso?Odisseo noioso?"

"Così mi è parso. Mi si è messo alle calcagna. E io non avevo nessuna voglia di parlare con lui, così sono fuggita."

"Lo hai piantato in asso?Odisseo di Itaca?Non posso credere alle mie orecchie"

"Cosa c'è di speciale in Odisseo di Itaca?Lo trovi speciale tu?Vuoi per caso sposarti con lui?"

"Io? Con Odisseo? No di certo, neanche per sogno"

"Perchè neanche per sogno?Cosa gli manca?"

"Ha troppo poco da offrirmi. Menelao offre molto, molto più di lui"

"Non possiamo avvicinarci un pò?Vorrei sentire cosa dice"

"No, noon possiamo, Penelope. Non sta bene"

Elena salì al piano di sopra, e io rimasi lì in fondo alle scale. La voce di Odisseo mi tratteneva. Ma quando lui mi vide e venne verso di me, non capii più cosa mi prendeva, e corsi di sopra. Che cosa volevo, insomma?Lo cercavo e lo evitavo. Facevo di tutto perchè mi guardasse e mi nascondevo ai suoi sguardi.

Non sapevo che fare, ma tutto era già stato deciso per me.

"Odisseo di Itaca vuole sposarti" mi disse Elena.

...

Naturalmente mio padre acconsentì, cha altro poteva fare? E io mi sentii profondamente umiliata. Ora a Sparta tutti sanno che io sono servita da moneta di scambio per la cara pace. Odisseo venne da me ad affare concluso, ma io gli voltai le spalle e corsi via. Lui mi corse dietro chiamando il mio nome:

"Penelope!Penelope!"

Mi fermai. Anche lui si fermò, allargò le braccia in un gesto desolato, come volesse alzarsi in volo e disse: 

"Cos'hai contro di me?"

Cosa avevo contro di lui? Mi faceva sentire debole e spaurita, ecco che cosa avevo contro di lui. Ma, in  nome del cielo, com'era possibile che proprio quell'uomo ambiziosostesse in un atteggiamento così umile davanti a me? Com'era possibile che fosse in mio potere rendere così debole e spaurito un uomo che aveva potuto costringere mio zio e il mio inacessibile padre a far quel che voleva?

"Cos'hai, penelope, contro di me?"

"Niente, per la verità" gli dissi.

E lo amai, lo amai. Era vero quel che aveva detto Elena:un uomo basta. Un uomo come Odisseo. Lo seppi quando, dopo le nozze, partii con lui per Itaca e mio padre ci corse dietro con il suo carro, piangendo per tutta la strada , perchè voleva trattenerci a Sparta. 

"Penelope, bambina mia!Rimani qua Penelope: morirò se te ne vai". Io mi tirai il velo sul viso e restai con Odisseo. 

Dicono di Odisseo, Imme Dros

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