Ode alla coinquilina

Lo so.

Lo sapevo da quando ti ho incontrata.

Ne ho avuto conferma quando ti sei presentata a me per la quinta volta prima di avere una vaga idea di chi fossi (ovvero l'amica di Ekkekazzo bassina e con una gran nappia, quella di cui tanto ti aveva parlato).

Lo so tutte le volte che ridiamo assieme, o quando ti sei dimanticata che abbiamo un coinquilino che si chiama Nicola, o quando offri una brioche a una bimba che fa l'elemosina per strada e si gela, o quando bisticciamo e poi mangiamo il panettone della pace, o quando mi vieni a dare la buonanotte tutte le sere come se fosse la nostra liturgia.

Lo so e ne ho avuto conferma la mattina che sono venuta a svegliarti e non eri sul letto, ma adagiata sulla sedia a dondolo fuori sul poggiolo, mentre aspettavi il sorgere del sole (peccato che il tuo balcone volge ad ovest)

Lo so quando facciamo la lotta con la crema chantilly e la panna montata, quando ci abbracciamo perchè ci vogliamo bene e siamo sudice e appiccicose come dei pasticcini (e che bocconcini!!!!)

Lo so quando la mattina sali sulla mia palafitta e mi racconti i tuoi sogni o i tuoi turbamenti. Sempre col sorriso.E poi ascolti i miei.

Lo so quando ti lascio i promemoria in cucina, perchè ancora non ci arrivano le bollette.E ormai sono mesi che dimentichi di spedire i contratti di fornitura.

E lo so che la mia vita con te è piena di imprevisti. Ma io sono un noioso e organizzato pesce pagliaccio che senza la sua Dori resterebbe solo un noioso e ben organizzato pesce pagliaccio.