sabato 3 gennaio 2009





René Daumal, da Il monte analogo, 1944:
Tieni l'occhio fisso sulla via della cima, ma non dimenticare di guardare ai tuoi piedi.
L'ultimo passo dipende dal primo. Non credere di essere arrivato solo perchè scorgi la cima. Sorveglia i tuoi piedi, assicura il tuo prossimo passo, ma che questo non ti distragga dal fine più alto. Il primo passo dipende dall'ultimo.
Quando vai alla ventura, lascia qualche traccia del tuo passaggio, che ti guiderà al ritorno: una pietra messa su un'altra, dell'erba piegata con un colpo di bastone. Ma se arrivi a un punto insuperabile o pericoloso, pensa che la traccia che hai lasciato potrebbe confondere quelli che ti seguissero. Torna dunque sui tuoi passi e cancella la traccia del tuo passaggio. Questo si rivolge a chiunque voglia lasciare in questo mondo tracce del proprio passaggio. E anche senza volerlo, si lasciano sempre delle tracce. Rispondi delle tue tracce davanti ai tuoi simili.
...con un gruppo di compagni, partivo alla ricerca della Montagna, che è la via che unisce la Terra al Cielo;
Ed ecco che siamo approdati al continente sconosciuto, nucleo di sostanze superiori impiantate nella crosta terrestre, protetto dagli sguardi della curiosità e della cupidigia dalla curvatura del suo spazio - come una goccia di mercurio, per la sua tensione superficiale, rimane impenetrabile al dito che cerca di toccarne il centro.Con i nostri calcoli -non pensando ad altro-con i nostri desideri -abbandonando ogni altra speranza- , con i nostri sforzi -rinunciando a ogni agio-, avevamo forzato l'entrata di quel nuovo mondo. Così ci sembrava. Ma sapemmo in seguito che, se avevamo potuto approdare ai piedi del Monte Analogo, era perchè le porte invisibili di quell'invisibile contrada erano state aperte per noi da quelli che la custodivano.Il gallo che squilla nel latte dell'alba crede che il suo canto generi il sole; il bambino che urla in una stanza chiusa crede che le sue grida facciano aprire la porta; ma il sole e la madre vanno per le vie tracciate dalle leggi del loro essere.Ci avevano aperto la porta, quelli che vedono noi mentre noi non possiamo vederci, rispondendo con generosa accoglienza ai nostri calcoli puerili, ai nostri desideri instabili, ai nostri piccoli e maldestri sforzi


1 commento:

Anonimo ha detto...

Fin quando si tratta di togliere una pietra messa a segnare un sentiero sbagliato è un discorso....ma quando bisogna cancellare una serie di decisioni infelici la faccenda si complica...pensa alla responsabilità che ognuno di noi ha sugli altri...