lunedì 12 marzo 2007

L'oscura creatura-quarta parte-

“ dovremmo fermare la guerra…” buttò lì Enorg, ben sapendo quanto fosse impensabile tentare di farlo
“ … sì, ma come?” domandò Lauta, senza per altro aspettarsi una risposta
“ non ne ho la minima idea!” replicò Enorg
“ forse io posso aiutarvi!” intervenne nuovamente la badante prendendoli alla sprovvista
“ e come?” domandarono i due amici all’unisono
“ bhe… poco prima che veniste voi è stata qui una mezz’elfa… voleva che Golpat la aiutasse a fare non so che… mi ha fatto un sacco di domande e poi è andata via con un barattolo di Magia Mille Usi, insomma, niente di eccezionale, solo un po’ di magia debole per le piccole evenienze… e anche lei voleva fermare la guerra… e sembrava avere un piano ben preciso su come fare…” Enorg e Lauta fissavano la governante con gli occhi sbarrati “ è andata verso est… era a piedi, se avete dei cavalli potreste raggiungerla ed unirvi a lei…”

Lauta ed Enorg cavalcarono così velocemente che raggiunsero la mezz’elfa poco prima di mezzanotte.
Sentendo i cavalli che si avvicinavano la creatura scattò in piedi. Alla luce della luna i due amici poterono vedere i suoi lunghi capelli biondi raccolti in code ed intrecciati con del metallo. Aveva due occhi attenti dal taglio obliquo, socchiusi in un’espressione ostile. Lauta notò che su entrambi gli avambracci portava il tatuaggio della consociazione dei mercenari.
Enorg iniziò a parlare… ma sembrava che la mezz’elfa non prestasse la minima attenzione a quel che stava dicendo. Al contrario si avvicinò silenziosamente, e scrutò con attenzione i due cavalli montati da Lauta ed Enorg. Fatto questo indietreggiò nuovamente, inspirò e parlò
“ Bene… “ disse con voce sicura e fredda “ volete battervi insieme o separatamente? Per me non ha molta importanza!” fece cenno di avanzare con la mano ed estrasse la propria spada. Enorg fece arretrare il cavallo di qualche passo
“ non hai ascoltato quello che dicevo? “ domandò “ noi non siamo qui per attaccarti!”
“ okey, allora sparite prima che mi penta della mia indulgenza!” replicò la strana creatura
“ senti… “ fece Lauta “ noi siamo qui per aiutarti! Sappiamo che vuoi fermare la guerra di Elfohir!” la mezz’elfa socchiuse gli occhi ancora di più
“ e… vorreste aiutarmi…” domandò con sospetto “ perché?”
“ perché sappiamo la verità sulla profezia!” fece Enorg. La mezz’elfa sbuffò
“ quale verità?” chiese con scarsissimo interesse. Lauta ed Enorg restarono perplessi, poi Enorg spiegò
“ la consociazione degli armieri ha dato due interpretazioni diverse di un’antica profezia di Golpat… che non parlava affatto di un esercito del bene ed uno del male… e questo solo per scatenare una guerra ed armare entrambe le parti!”
“ ah…” fece la mezz’elfa “ e con ciò?” Lauta ed Enorg guardarono quella strana creatura senza capire
“ bhe… è per questo che la guerra va fermata!” disse Enorg “ perché sarebbe un inutile massacro!”
“ bhe, che grande scoperta… è una guerra…” sbuffò la mezz’elfa
“ ma… non capisci? Si ammazzeranno senza motivo!”
“ come in tutte le guerre, per quanto mi riguarda…” sospirò la ragazza “ ma del resto non mi importa perché c’è una guerra… l’importante è che ci sia… così non resto disoccupata!” fece un sorriso molto esplicativo batté il piatto della spada su uno dei tatuaggi. Lauta ed Enorg erano stupefatti
“ ma…” cominciò Enorg incredulo “ non ti importa perché combatti? da che parte stai?... non ti importa del bene e del male?”
“ il colore della divisa è l’unico particolare che cambia… il colore dei soldi è sempre lo stesso… e pure quello del sangue!” Lauta si scosse lo stupore di dosso, in fondo anche per lei, come disertrice, un esercito valeva l’altro, tuttavia domandò “ …e … perché vuoi fermare questa guerra?”
“ oh… non voglio che succeda qualcosa ad Andrew!” rispose la mercenaria, i suoi occhi si erano fatti improvvisamente più grandi, e la sua voce sembrava meno gelida, quasi malinconica.
“ …chi è Andrew?” domandò Lauta, mentre il suo pensiero correva a Risicato
“ Andrew è il mio cavallo…” rispose la mezz’elfa “ due notti fa c’è stato un terribile temporale… lui si è spaventato per i tuoni ed è scappato… ho perso le sue tracce…” ora i suoi occhi erano enormi e pieni di tristezza. Lauta ed Enorg rimasero in silenzio, senza capire “ sono andata da Golpat per chiedergli come ritrovarlo… ma quel vecchio pazzo non faceva che farneticare… così mi sono fatta dare un po’ di Magia Mille Usi dalla sua governante e ho deciso di fermare la guerra! ”
“ … perché?... perché fermare la guerra? ” domandò Enorg incredulo.
“ perché? “ domandò la mercenaria con voce accorata, quasi folle “ perché da qualsiasi parte sia andato Andrew si imbatterà in uno dei due eserciti!... e finirà arruolato! Lo sapete quanti cavalli da guerra muoiono in una battaglia?” aspettò un istante che uno dei due dicesse qualcosa poi rispose “Almeno il quaranta percento! E poi lui non è nemmeno più tanto giovane… ha quindici anni… la vita media di un cavallo da combattimento è di sette! Capito? sette anni!”
“ ma…” borbottò Enorg “ ma… anche tu lo portavi in guerra… il cavallo dico…”
“ bhe, certo che lo portavo in guerra!” si rivoltò la mercenaria “ è il mio lavoro… ma ci stavo attenta! Non mi buttavo mica a capofitto nella mischia come fate voialtri invasati… potrebbe capitare tra le mani di uno di quei folli con la somma aspirazione dell’eroe che fanno di tutto per farsi ammazzare…” la mercenaria si voltò dando le spalle ai due amici. Si asciugò le lacrime. Quando si voltò il suo aspetto era quello di prima, i suoi occhi erano completamente asciutti e nuovamente stretti nell’indifferenza.
“ ed ora, se non vi dispiace, vorrei dormire: domani mi aspetta un lungo cammino!”
“ assurdo…” borbottò Enorg rivolto a Lauta “ vuole fermare la guerra per un cavallo!”
“ bhe…” replicò questa leggermente imbarazzata “ non poi così tanto… io più che altro voglio fermarla per mio fratello… e come intelligenza forse il suo cavallo lo batte pure…“ Enorg fissò l’amica un istante, poi le sorrise
“ em…” visto che… per motivi diversi… vogliamo tutti la stessa cosa…” cominciò rivolto alla mezz’elfa
“ …non potremmo collaborare?” completò Lauta. La mercenaria non disse nulla, ma dal suo sguardo si capiva che non trovava la proposta particolarmente allettante.
“ con i cavalli potremmo raggiungere il campo più in fretta…” aggiunse Lauta “ e qualunque piano tu abbia in mente in tre saremo più efficaci che non tu da sola!”
“ bhe… immagino che tu abbia ragione…” fece la mezz’elfa soppesando l’idea “ potreste essermi utili voi due…”
“ bene!” fece Enorg “ hai già un piano?” la mercenaria lo guardò con aria divertita
“ … un piano…” sbuffò rinfoderando la spada “ siamo in tre, dobbiamo fermare un esercito… non è che ci siano molte alternative sul da farsi! Comunque ora è tempo di dormire… domani bisognerà essere in forma!“ ciò detto si coricò sul mantello “ sogni d’oro!”

Il giorno seguente, mentre si dirigevano verso ovest, Lauta e Enorg furono costretti a chiedere nuovamente di quale piano si trattava. La mezz’elfa rimase sconcertata
“ Davvero non avete idea di come fermare un esercito in tre?” chiese
“ bhe… no” rispose Enorg leggermente scocciato “ il giorno che l’hanno spiegato a scuola dovevo essere malato!” la mezz’elfa rise
“ bhe… c’è una sola cosa da tentare!” fece “ decapitarlo!”
“ decapitare l’esercito?”
“ certo! Un corpo senza testa non funziona e se un esercito non scende in campo l’altro ha poco da combattere!” quest’affermazione fu seguita da un breve silenzio, poi, vedendo che nessuno dei suoi due compagni aveva afferrato il concetto, la mercenaria aggiunse “ insomma… dobbiamo intrufolarci ed accoppare generale, ufficiali, comandanti… i capi insomma… un esercito senza comandanti è un esercito decapitato… sbandato…” Lauta fermò il cavallo che montava insieme ad Enorg “ …sarebbe meglio ammazzare gli eletti, ma quelli non crepano neanche se li butti in un tritacarne!... Ovviamente sarà meglio che agiamo solo io e te…” indicò Lauta “ nessuno ti sospetterà: a giudicare dalla divisa sei un loro soldato… e quanto a me, bhe, i mercenari di solito non si mettono ad ammazzare chi li paga o chi fa sì che qualcun altro li paghi… tu invece… potresti coprirci la ritirata!” la mezz’elfa si interruppe “ ma che avete? … non siamo ancora arrivati e gia vi manca il coraggio?” Lauta si schiarì la voce a disagio
“ em… vedi mezz’elfa…”
“ piantala di chiamarmi mezz’elfa, mi chiamo Sonera!”
“… vedi … Sonera…” riprese Lauta “ io… io non vorrei evitare di ammazzare i soldati dell’esercito dell’est… loro non sanno delle profezie… non c’entrano niente…” Sonera rimase in silenzio, senza capire
“ e… come intendevate fermare la guerra, senza ammazzare nessuno?” domandò
“ bhe…” borbottò Lauta “ non saprei… potremmo rapire i capi… tentare di farli ragionare…”
“ oh ” fece la mercenaria sarcastica “ capisco… volete farli ragionare… o rapirli nel loro stesso accampamento… un giochetto da ragazzi…” fece una risatina poi si rabbuiò “ credevo che sareste serviti a qualcosa voi due…” disse pensierosa “ ma se le cose stanno così sarà meglio che faccia da sola… chi fa da se fa per tre!” ciò detto, spronò il proprio cavallo verso Enorg e Lauta disarcionandoli “ vi prendo i cavalli in prestito…” disse “ non vorrei mai che vi venisse in mente di mettermi i bastoni tra le ruote…” prese le redini del cavallo che poco prima portava i due amici e partì al piccolo galoppo.
“ Fermati! ” urlò Enorg rimettendosi in piedi “ Sonera fermati! ”
“ da sola non ce la farai mai! “ Sonera si fermò. Per qualche istante Lauta pensò che lo avesse fatto grazie a ciò che aveva detto, ma presto capì che non era così.
Sonera si era fermata perché in lontananza, davanti a lei si scorgeva una sorta di massa luccicante, formicolante, che pareva avanzare lentamente. Sonera, Lauta ed Enorg si voltarono verso Ovest. Anche lì, tra la bruma del mattino si scorgeva in lontananza una grande folla in avanzata.
“ è troppo tardi!” urlò Sonera “ gli eserciti sono già partiti!” la mezz’elfa sembrò non impiegare neanche un secondo a riflettere, fece voltare i cavalli e tornò al galoppo da Lauta ed Enorg
“ dovete raggiungere i vostri comandanti e cercare di fermarli!” disse smontando da cavallo. Enorg scosse la testa, aveva gli occhi pieni di terrore
“ tu non capisci! Nessuno ci ascolterà! Tutti credono alla profezia!” Lauta gli mise una mano sulla spalla, un’espressione di decisione sul volto
“ Enorg… dobbiamo fare il contrario! Io andrò dal tuo esercito, tu dal mio… ci spacceremo per ambasciatori e cercheremo di negoziare la pace… è un suicidio, ma non vedo cos’altro…” Sonera la interruppe
“ bene, perfetto ottima idea!” disse spingendo Enorg verso uno dei cavalli “ movetevi!” Lauta ed Enorg montarono in sella, si guardarono
“ buona fortuna! ” disse Enorg
“ buona fortuna…” disse Lauta volgendo nervosamente lo sguardo all’esercito di creature pelose e maledicendo l’imbecillità di Risicato
“ piantatela con i convenevoli e muovetevi!” urlò la mezz’elfa.
I due amici si voltarono e partirono in direzione opposta, senza sapere se si sarebbero rivisti. Sonera rimase in piedi, nella polvere: ma non era sua intenzione rimanere con le mani in mano.

Lauta raggiunse per prima l’esercito nemico. Si fermò a trenta metri dalle loro fila. Il suo cavallo era irrequieto, perché percepiva il suo terrore. Osservò per qualche secondo lo schieramento di creature da pelo folto e dallo sguardo ostile… le pareva impossibile che appartenessero alla stessa specie di Enorg: erano orribili. La ragazza fece appello a tutta la sua capacità di cavarsela e si costrinse a parlare
“ io…” cominciò con la voce che le tremava “ IO SONO L’AMBASCIATRICE DELL’ESERCITO DELL’OVEST!” annunciò urlando perché la sua voce arrivasse forte e chiara “ CHIEDO DI PARLARE COL VOSTRO COMANDANTE!” ci fu un lugubre mormorio tra i ranghi delle creature pelose, poi una voce profonda le rispose
“ PARLA!” Lauta tremò: era sempre stata molto brava ad arrangiare i discorsi più assurdi e bugiardi, ma questa volta presagì che tutta l’abilità del mondo non sarebbe stata sufficiente. “ NOI DELL’OVEST SIAMO DISPOSTI AD INTERROMPERE LE OSTILITA’! “ urlò “ SIAMO DISPOSTI A FARE IL PRIMO PASSO VERSO LA PACE! CI RITIREREMO!” Lauta avrebbe voluto dire qualcosa di più, convincerli, ma per quanto fosse abile nell’arte dell’inganno non le venne in mente nessuna illuminazione “ SPERO CHE SIATE SAGGI ABBASTANZA DA FARLO ANCHE VOI!” la voce le si spense nella gola e la stupidità di quanto aveva chiesto la colpì con violenza: come poteva un esercito intero ritirarsi dopo mesi di preparativi solo per quelle sue quattro parole? Lauta serrò le redini nelle mani, il suo cavallo era sempre più irrequieto, le mancò terribilmente il flaccido sacchetto di interiora da stringere. Nonostante tutto osò sperare. Se Enorg fosse riuscito ad arrestare l’esercito dell’ovest forse, le sue parole sarebbero state credute…
Ad Enorg tuttavia non era andata meglio. Non era nemmeno riuscito ad aprire bocca.
“LO CONOSCO QUELLO!” aveva urlato Risicato dalle retrovie “ E’ UN INGANNO… NON E’ UN AMBASCIATORE! “
Lauta vide il comandante dell’ex esercito di Enorg aprire la bocca, trattenne il respiro
“ VEDO CHE IL MALE NON HA ALCUN RITEGNO NELLA RICERCA DELLA VITTORIA!” urlò il comandante “ INVIA AMBASCIATORI CON FALSE NOTIZIE… TUTTAVIA AVREI L’AVREI CREDUTO PIU’ ABILE NELLO SVIARCI!”
Lauta stava per replicare qualcosa, ma l’inconfondibile rumore di un esercito che attacca la raggiunse alle spalle: Enorg aveva fallito.
Tutto era perduto.
Mentre voltava il cavallo e si lanciava al galoppo, una catena di pensieri si srotolò nella sua mente: una ridda di soldati di entrambe le parti sarebbe morta, Sonera sarebbe morta, Risicato sarebbe morto, Enorg sarebbe morto, lei sarebbe morta… per cosa?

2 commenti:

Mavia ha detto...

Ekkekazzo!!!Sai sempre tagliare il racconto sul più bello!!!AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRGHH!!!

Artemisia G. ha detto...

...è per mantenere alta la suspence!!!!!!!!!!!!!!IH!IH!IH!IH1IH!;->