domenica 11 marzo 2007

L'oscura creatura-terza parte-

L’accampamento dell’esercito del male era diverso da come Lauta se lo era immaginato. Non c’erano cumuli di immondizia, non c’era gente che urlava, i prigionieri non venivano torturati per le strade, non c’erano orde di Creature che si aggiravano sbandate per il campo alla ricerca di qualcosa da ammazzare. In pratica non c’era quel maligno caos che ci si aspetta regnare tra le fila dell’esercito del Male.
Le tende erano montate piuttosto ordinatamente, le strade abbastanza pulite, e le Creature Oscure sembravano intente in quelli che sono i normali impegni di un soldato: manutenere le armi e le corazze, giocare a carte, spulciarsi a vicenda, fare un po’ di buon vecchio nonnismo…
I due ragazzi furono condotti in una serie di grosse gabbie di bambù tutte assolutamente vuote. Furono spinti in due gabbie vicine ed abbandonati a loro stessi, senza che nessuno si preoccupasse di slegarli.

Lauta aveva tentato di liberarsi le mani in tutti i modi, tentando di ignorare il fratello che si gettava urlando contro le sbarre. Alla fine era crollata, forse profondamente addormentata per la stanchezza o forse svenuta per il dolore alla mano ferita.
Quando riaprì gli occhi soffocò a stento un urlo. Era notte, e nella prigione non era più sola.
Una Creatura Oscura la osservava immobile dal lato opposto della prigione di bambù. Era ovvio che era lì per ucciderla.
Lauta si chiese se anche Risicato fosse nella sua stessa situazione. Voltò tremante la testa. Il fratello giaceva sul fondo della gabbia, addormentato e completamente solo. Lauta era troppo terrorizzata per farsi domande: tornò a guardare la nera Creatura…

Ora, in una tale situazione, possono accadere due sole cose. Se siamo di fronte ad un individuo qualunque, questo verrà dilaniato senza pietà. Se al contrario ci troviamo al cospetto di un eroe sarà lui ad avere la meglio. In entrambi i casi comunque la Creatura Oscura salterà addosso a chi si trova davanti, bramosa di uccidere.
Non sono previsti altri scenari. E Lauta, era a conoscenza di questa ineluttabilità.
Quando la Creatura, al posto di saltarle addosso, parlò, Lauta restò pertanto assolutamente attonita.
“ Spero vivamente che tu sia una persona dalla mente aperta!” disse la Creatura. Lauta rimase immobile, incredula. Non solo la Creatura aveva trasgredito il protocollo, non gettandosi su di lei, ma aveva anche parlato… e per di più con una certa proprietà di linguaggio! Tutto ciò era inconcepibile!
Lauta deglutì… per quanto fosse difficile confondere la frase che aveva appena udito con un ringhio belluino, dovette chiedere di ripetere.
“ Sci… scusa… cos’hai detto?”
“ Ho detto…” ripeté l’essere con voce chiara e tranquilla “ che mi auguro che tu sia in grado di capire cosa ti dirò! E soprattutto che tu sia in grado di accettarlo!” Lauta si fece scappare uno sbuffo: la conversazione le sembrava completamente surreale “ io mi chiamo Enorg…” continuò la Creatura.
“ Bhe…” borbottò Lauta, mentre quasi le veniva da ridere “ io sono Lauta… em… piacere…” era assurdo come mettersi a fare due chiacchiere con un pescecane.
“ Piacere mio!” fece la creatura
“ Posso… posso chiederti come mai sei entrato nella mia gabbia… em… Enorg?” chiese Lauta tentando di capirci qualcosa.
“ Non ci sono entrato di mia volontà!” disse l’essere “ sono agli arresti…” così dicendo ruotò il torso e mostrò le mani legate dietro la schiena.
“ Oh…” borbottò la ragazza, rimase in silenzio qualche secondo, poi aggiunse “ e… come mai ti hanno messo agli arresti nella gabbia dei prigionieri nemici?”
“ Probabilmente perché sperano che tu mi uccida” spiegò con calma Enorg, Lauta trasecolò.
“ Che io, uccida te?”
“ Sì…”
“ guarda che se mai, forse sperano il contrario!” replicò Lauta.
“ Non credo proprio…” disse Enorg con tono pacato e convincente “ altrimenti mi avrebbero sciolto le mani!”
Lauta scosse il capo, nel tentativo di snebbiarsi la mente.
“ Bhe, guarda che hanno lasciato legata anche me!”
“ Sì ” ammise l’essere “ ma è diverso…” poi rimase in silenzio, come se cercasse le parole adatte per dire qualcosa. In fine sollevò lo sguardo su Lauta e disse “ ora ti dirò qualcosa che ti sconvolgerà!” il suo tono era calmo ma deciso “ le nostre vite dipendono dalla tua capacità di accettare o meno le mie parole.” Lauta rimase in silenzio, in attesa, la creatura parlò nuovamente “ noi non siamo le Creature Oscure della profezia!” ci fu un lungo silenzio.
“ Senti Enorg…” fece Lauta “ non so cosa tu abbia in mente di fare… ma se vuoi convincermi ad aiutarti a scappare non c’è bisogno che ti arrampichi sui vetri… a me non importa se sei dell’Esercito del Male… se mi dai una mano a salvare la pellaccia mia e di mio fratello ti aiuto comunque…” Enorg la fissò per un istante, poi ripeté:
“ Io non faccio parte dell’esercito del Male… perché non esiste nessun Esercito del Male!” Lauta scosse la testa sconfortata da tanta ostinazione nel mentire.
“ Sì,” disse “ certo, e dimmi un po’, se non siete l’Esercito del Male, come mai ci attaccate?”
“ Per via della Profezia!” rispose Enorg “ vi attacchiamo perché la Profezia dice che l’Esercito del Male arriverà ad Elfohir da Est! E voi… voi venite da Est!”
“ Da ovest!” corresse Lauta “ …la Profezia dice che le Creature Oscure giungeranno da ovest!”
“ La vostra Profezia dice così! ma la nostra dice che arriveranno da Est!” Lauta scosse la testa.
“ Mi stai dicendo…” fece scettica “ che voi ci attaccate perché pensate che siamo l’Esercito del Male?”
“ Esatto!”
“Ma è ridicolo!” sbottò la ragazza “ come potremmo essere l’esercito del Male!?”
“ Dimmi perché no?” domandò Enorg con lo stesso tono che potrebbe usare un insegnante che cerca di far ragionare un alunno in difficoltà…
“ Bhe, ma ci hai visti? Noi non corrispondiamo a nessuno dei requisiti di un Esercito del Male!” Enorg sorrise
“ Bhe, a dire la verità corrispondete a delle Creature Oscure tanto quanto noi!”
“ Non farmi ridere!” sbottò Lauta “ senza offesa, ma voi siete cattivi, sporchi ed attaccate in grandi orde, urlando come indemoniati…” Enorg sospirò:“ in battaglia non mi è sembrato che voi foste gentili, puliti e pettinati… non vi ho visti avvicinarvi in fila per due spargendo petali di rosa e cantando soavi melodie …” Lauta ci rifletté un secondo… ripensandoci il suo esercito, come del resto tutti gli eserciti in cui aveva militato fino a quel momento, era composto di rozzi soldatacci e quanto alla loro tattica, se di tattica si poteva parlare, consisteva nel gettarsi contro gli avversari come una mandria di bisonti.
“ Bhe…” borbottò “ ma noi… ciòè, voglio dire… le Creature Oscure sono brutte… e noi…”
“ Senza offesa…” disse Enorg imitando il tono di voce che Lauta aveva usato poco prima “ ma per quanto mi riguarda voi siete orribili… tutti glabri, senza un pelo, la pelle scura come l’ebano… i labbroni enormi… ” l’essere si fermò a guardare l’effetto delle proprie parole, poi aggiunse “ immagino che voi ci troviate altrettanto disgustosi!” Lauta tentennò… forse la creatura diceva la verità… osò pensare, poi si riscosse: “ bhe, se sapete che tutta la guerra è un errore… come mai continuate ad attaccarci?”
Enorg sospirò: “ … sono l’unico che lo sa…” disse come se si sentisse un po’ in colpa
“ l’unico che lo sa?” sbottò Lauta “ e cos’aspetti a spargere la voce?” per la prima volta Enorg parve alterarsi
“ secondo te perché mi hanno sbattuto qui?” domandò con voce tagliente. Lauta lo osservò senza parlare, e lui riacquistò l’aria afflitta di poco prima “ non mi credono…” spiegò “ non mi crede nessuno… e non mi crederai neanche tu!” ci fu un lungo silenzio. Lauta scrutò Enorg: Poteva quell’orribile creatura dire la verità? Poteva essere tutto un enorme errore? Più la ragazza osservava Enorg, meno questa le incuteva terrore… in fondo aveva una bella pelliccia, lucida e morbida… e due enormi occhi scuri, che sembravano sinceri… e poi, forse, bello e brutto erano davvero una questione di ottica…
“ io ti credo…” disse
“ davvero?” chiese Enorg stupito
“ sì… come l’hai scoperto?” Enorg fece un respiro profondo
“ ho trovato una delle vostre profezie sul campo, a battaglia finita… e tu mi hai dato la conferma… i miei commilitoni pensano che sia tutto un vostro trucco per trarci in inganno!” Lauta annuì
“ girati” disse
“ girarmi…?” domandò Enorg improvvisamente preoccupato
“ sì, ti sciolgo le mani… poi tu sciogli me e ce la battiamo!” Enorg la guardò sospettoso per un istante poi le voltò le spalle.

“ E il tuo commilitone lì?” domandò Enorg in un bisbiglio
“ è mio fratello…” disse Lauta forzando la gabbia di Risicato facendo più piano possibile. Una volta che fu dentro premette la mano sulla bocca del fratello che si svegliò emettendo un suono soffocato
“ Ris… non gridare, sono io, stiamo scappando…” spiegò Lauta. Risicato annuì cercando di alzarsi, ma la sorella lo trattenne a terra “ senti… una delle creature scapperà con noi… è dalla nostra parte…” Risicato sbarrò gli occhi
“ cosa?!! Una Creatura Oscura?!”
“ bhe… senti ne discutiamo una volta fuori… ma ora stai zitto! ” Risicato tacque, ma lanciò uno sguardo di fuoco ad Enorg.
Con molta lentezza i tre riuscirono a strisciare verso la scuderia.
“ Ris, ti avevo detto di prenderne tre di selle!” sibilò Lauta
“ lui non verrà con noi!” disse Risicato in tono irrevocabile
“ Ris, non fare il cretino! “ replicò Lauta “ se siamo liberi è grazie ad Enorg!”
“ Enorg?!” sbottò il ragazzo “ non mi dirai che questi bestioni pelosi hanno dei nomi!” Lauta perse la pazienza, con uno scatto afferrò il fratello per il bavero e lo torse fino a mozzargli il fiato
“ ora, tu la pianti di fare il cretino!” sibilò “ non è il momento! C’è un buon motivo perché venga con noi! Ti spiegheremo tutto una volta fuori da qui!...” Lauta lasciò andare il colletto di Risicato, che si massaggiò la gola fissandola risentito, ma non fece obbiezioni.

“ Ris senti…” fece Lauta una volta che furono sufficientemente lontani “quello che dice Enorg ha senso! Che motivo avrebbe per mentirci?” Risicato guardò la sorella pieno di rabbia
“ è una Creatura Oscura! Non gli serve certo un motivo per mentire!!” urlò
“ ascoltami…” ripeté Lauta nel disperato tentativo di farlo ragionare “ se fosse…” ma il fratello non la lasciò terminare
“ io me ne torno dai nostri!” disse “ dai buoni! Se tu vuoi continuare a familiarizzare col nemico fa pure: dirò che sei morta in battaglia… così non disonorerai la famiglia!” Lauta imprecò
“ sai una cosa?” chiese urlando ardente di rabbia “ non capisco se sei davvero convinto di combattere contro il male o se in fondo hai solo voglia di ammazzare qualcuno… chiunque esso sia!” Risicato le rivolse uno sguardo indignato
“ io lotterò con onore contro il Male!” annunciò ergendosi in tutta la sua altezza “ vinceremo noi! ” Enorg che era stato per tutta la discussione in disparte, silenzioso, tossicchiò
“ cosa ti rende così sicuro?” domandò in tono di educata curiosità. Risicato fece uno sbuffo sprezzante
“ il Bene vince sempre!” rispose. Enorg sospirò
“ certo…” disse “ il bene vince sempre… non c’è libro di storia in cui una guerra sia stata vinta dai cattivi…” Risicato suo malgrado emise un suono di approvazione
“ esatto!” Enorg lo osservò con i suoi grandi occhi scuri
“ sì… ma i libri di storia non li scrive chi perde le guerre…” Enorg lasciò che ci fosse un breve silenzio, perché Risicato potesse riflettere su questo aspetto della storiografia, poi aggiunse “… tu davvero pensi che se vincessimo noi, sui libri di storia figureremmo come cattivi?” Risicato parve vacillare per un istante, ma poi si riprese. Urlò qualche frase incomprensibile alla volta di Enorg e della sorella, poi montò a cavallo e partì al galoppo verso est.
“ bel tentativo…” disse Lauta osservando tristemente la polvere che Risicato, sempre più lontano si stava lasciando dietro. “ Cosa hai intenzione di fare ora?” domandò poi
“ bhe… questa guerra va fermata!” rispose Enorg
“ cosa? Sei matto? Non possiamo fermare la guerra!” fece Lauta voltandosi verso l’amico “ non li convinceremo mai!... non siamo neanche riusciti a fermare mio fratello… e ti assicuro che quanto a stupidità è nella media!”
“ ma non possiamo lasciare che si massacrino inutilmente!” proruppe Enorg
“ bhè… se hai un’idea… sarò la prima a seguirti!” replicò Lauta in tono piatto, fissando il fratello ormai lontano. Enorg parve in difficoltà, ma poi l’ombra di un’idea attraversò il suo sguardo
“ potremmo andare a parlare a Golpat, il vecchio stregone che ha emanato le profezie…” disse “ quanto meno potrebbe spiegarci perché le ha fatte contraddittorie!”
“ bhe… potrebbe non essere stato lui a farle… potrebbe averle inventate un pirla qualsiasi!” obbiettò Lauta
“ penso che le profezie possano essere fatte solo da Stregoni… deve esserci una specie di protezione magica contro le false profezie… è per questo che tutti ci credono così tanto!”
“ bhe… ma allora come è possibile che si contraddicano a vicenda? Se non sono fasulle dovrebbero essere vere entrambe! ”
“ sì… non saprei… è quello che mi piacerebbe chiedere a Golpat!”

Golpat era un vecchio. Ma non quel tipo di vecchio che ci si aspetterebbe da uno stregone. Prima di tutto non aveva ne barba bianca ne cappello a punta. Poi non era affatto grosso ed imponente come si conviene ad un vecchio stregone. In fine non si poteva proprio paragonarlo ad una vetusta quercia o ad un’atavica roccia, come è da contratto.
Golpat aveva infatti un mento ispido e pieno di croste, una coppola di lana marrone a coprire la testa glabra. Era magro e ricurvo, e più che ad un solido albero faceva pensare ad un krecher rimasto troppo tempo in un luogo umido.
“ Sei sicuro che sia lui?” chiese Lauta osservando il vecchietto che dormiva pericolosamente inclinato da un lato e con la bocca spalancata
“ la direttrice della casa di riposo ha detto che è lui…” borbottò Enorg titubante “ e poi guarda… c’è scritto sulla targhetta… Golpat Gallfert. In caso di ritrovamento riportare a Villa Camomilla, la casa di riposo del mago festoso… cavoli… mi sembra messo maluccio…”
“ già… secondo te…” Lauta non finì la frase perché un’inserviente aveva preso a passarle uno straccio sui piedi “ scusi…” le chiese Lauta indicando Golpat “ possiamo svegliarlo?”
“ se vi riesce…” rispose la donna facendo spallucce e smettendo di passare lo straccio “ ha il sonno un po’ pesante… fidatevi, io lo so, sono la sua badante personale… quando morirà passeranno giorni prima che qualcuno se ne accorga…”
“ ah…” fece Lauta “ scusi signor Golpat…” chiese toccando leggermente il mago che come unica risposta cominciò a colare bava da un lato della bocca “ signor Golpat?!”
Lo stregone si svegliò solo dopo vari tentativi, sembrava molto confuso. La badante gli infilò in bocca la dentiera senza tante smancerie
“ chi… chi sei tu? sei Sara?”
“ Sara è sua figlia…” spiegò la badante senza preoccuparsi di abbassare la voce “ non viene a trovarlo da un anno ormai…”
“ em… no io sono qui per farle una domanda a proposito di una sua profezia…” disse Lauta tutto d’un fiato, desiderosa di uscire dall’imbarazzante situazione al più presto
“ devi alzare la voce…” disse la badante “ è un po’ duro d’orecchi…” poi si voltò verso Golpat e cominciò ad urlare a squarcia gola “ LA SIGNORINA QUI- VUOLE CHIEDERTI QUALCOSA- SU UNA TUA PROFEZIA!”
“ prozia? ” domandò Golpat “ quale prozia? io non ho nessuna prozia!”
“ PROFEZIA!” ripetè la badante
“ ah… prozia… sì, ho una prozia… Prozia Ester…” fece Golpat lasciando Lauta ed Enorg alquanto interdetti
“ PRO-FE-ZIA!” sillabò la badante, con le labbra ad un centimetro dall’orecchio di Golpat. Il vecchio parve capire
“ una mia… profezia…?” ripetè “ quale mia profezia?”
“ QUESTA!” urlò Lauta spingendogli rapidamente una delle due pergamene sotto il naso.
“ oh…” fece Golpat esaminandola “ oh… questa non è mia ” detto questo si addormentò di colpo, e qualche secondo dopo la saliva gli stava già tracimando oltre la dentiera, come acqua che scavalca una diga
“ ma…” borbottò Lauta
“ ma questa deve essere sua!” protestò Enorg rivolto disperatamente alla badante
“ oh… Golpat sarà anche un vecchio rincoglionito… ma non si sbaglia mai sul lavoro!” rispose questa
“ ma… io sono sicuro che sia sua…” ripetè Enorg “ è importantissimo sapere di chi sia…”
“ bhe…” borbottò la badante “ se è così importante per voi… forse posso darvi una mano…” ciò detto si guardò in torno con aria circospetta, come se si aspettasse di essere spiata, ed afferrò la mano inerte di Golpat “ dammi la profezia…”
“ em… veramente… sarebbero due vorremmo sapere se…”
“ dammele…” insistette la badante con una certa premura, Lauta le diede la propria profezia ed Enorg si affettò ad imitarla. La badante vi adagiò sopra la mano del vecchio stregone, poi assunse un’aria concentrata. Si unì un lieve sfrigolio, come di un tocco di burro che frigge in una padella, ed alcune scintille rosse schizzarono dalle pergamene… La badante riaprì gli occhi ed abbandonò la mano di Golpat
“ non ditelo in giro che ho usato la sua magia… sarebbe vietato…” fece la donna visibilmente sovreccitata “ ma sapete com’è… quando serve… e poi questi vecchi maghi la magia non sanno più trattenerla… sono incontinenti… fargliela uscire è facilissimo… figuratevi che alcuni se la perdono da soli… è per questo che abbiamo smesso di dargli da mangiare i fagioli… certi peti magici che comparivano draghi e unicorni per ore… scusate se parlo così tanto… ma mi fa quest’effetto se uso la magia più di due volte al giorno… sapete… prima Odeon aveva vomitato è non avevo affatto voglia di pulire col metodo classico… poi quella mezz’elfa…” la donna si scosse, e parve riprendere il controllo di se, Lauta ed Enorg ancora travolti dal flusso di parole rimasero imbambolati
“ comunque…” riprese la badante con un po’ più di calma porgendo indietro le profezie “…sono due diverse versioni della stessa profezia... in effetti non sono propriamente di Golpat ne l’una ne l’altra… sono interpretazioni di una sua profezia… emanate tutte e due lo stesso giorno dalla consociazione degli armigeri… strano che si contraddicano se sono state emanate entrambe dalla stessa consociazione…” Lauta ed Enorg si scossero
“ ma…” Lauta stava per dire che era una cosa priva di senso, quando l’orribile verità si delineò con chiarezza nella sua mente “ non… non può essere!” balbettò
“ hanno… dato due interpretazioni diverse apposta per scatenare una guerra…” fece Enorg altrettanto sconvolto
“ … e vendere armi ad entrambi gli eserciti…” completò Lauta
“ probabile…” aggiunse la badante, incapace di restare in silenzio “ la vera profezia diceva:
Nell’anno del corvo
il male giungerà ad Elfohir
due eserciti cercheranno lo scontro
Morte e distruzione si spanderanno sulla terra
Che si arresti l’incedere del male
Che si fermi la creatura oscura!”
Lauta ed Enorg si grattarono entrambi la testa
“ cosa vuol dire? ” domandò Lauta “ non è molto chiara… di che creatura oscura parla? ”
“ ovvio che non è chiara!” fece la badante “ è una profezia… le profezie devono essere nebulose e criptiche, lo stabilisce l’articolo nove della legge dei maghi… comma tre mi pare… ” Enorg e Lauta si guardarono
“ ed ora cosa facciamo?” domandò Lauta

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