martedì 2 settembre 2008

D'ora in poi Catalpa




E’ solo un cambiamento, uno dei tanti che ci capitano. Non più Maniacalmente Maionese, bensì Catalpa Bignognoides Nana...e per celebrare ciò (dopo aver visto la Catalpa con questi scuri occhi, ed essermi innamorata un sabato mattina dei suoi frutti “fagioliniformi”, delle sue larghe foglie a cuore e dei bei fiori bianchi) ho deciso che era ora di evolvermi. Sto diventando un’essere (ho messo l’apostrofo perché sono femminile!non commentare grazie!) più essenziale, che ha eliminato il superfluo dalla vita. Mi sono accorta che tante cose che ne facevano parte erano inutili, a volte solo un peso, ma le volevo mie senza accorgermi che mi stavano avvelenando l’anima.

Perchè sto diventando sempre più semplice. Perchè mi sto capendo sempre più a fondo. E sto affondando le mie radici su terra che davvero conta e sono salda al suolo. Sono un gigante immobile che guarda passare il mondo. Che sta ferma, ma nella sua fermezza fa molto più di ciò che appare agli sguardi. E’ solo che bisogna saper vedere le cose veramente belle.

Ho alzato la sella della mia bici di almeno due dita, sono cresciuta!

Ed ora un estratto di un libro in cui sono inciampata questo pomeriggio di non-studio riguardo alla natura del maschio (e qui c’è anche chi può lagnarsi del fatto che magari è meglio se guardo la tv, ma non ce l’ho...ricordate??l’essenziale...)

“Il cervello ed i genitali sono bene i due poli opposti [...]L’un polo non comprende l’altro, l’uno è per l’altro come se non fosse [...] Ciò che è per il cervello il sonno, è per il polo opposto, i genitali, il loro stato ordinario, e cioè uno stato di quasi incoscienza: l’erezione è lo svegliarsi dei genitali, ed allora essi diventano sede immediata di una coscienza, che però ha una tendenza contraria a quella del cervello. Onde, poichè soltanto uno dei poli può manifestare un’energia potenziata e nello stesso tempo l’altro deve di altrettanto abbassarsi, le polluzioni nel tempo del sonno cerebrale, la tendenza all’erezione nei giorni in cui la coscienza è torpida e sonnolenta e nel torpore che invade lo spirito dopo il pasto meridiano; onde l’impossibilità d’un elevata attività mentale durante l’erezione”

Arthur Schopenhauer

uno dei filosofi che mi aveva più intrigata al liceo (lui anche era un vegetariano, come Leonardo Da Vinci, e Mahatma Gandhi...) Il testo parla da sè...

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