“Come non detto; non mollò la presa. Una forza inaudita nelle falangi. Le unghie erano conficcate nella mia pelle. Le sue mandibole fecero un rumore che riconobbi all’istante. Ogni tanto Francoise lo faceva di notte. Digrignava i denti. Pensavo che se non trovavamo una soluzione si sarebbe trovata dei molari da mucca. Ma, ovviamente, non ho mai osato parlargliene. E’ proprio vero che in fondo siamo soltanto un corpo! La ragazza più bella del mondo si addormenta ed eccola lì che rumina l’avena degli incubi. (Bruxismo è il termine esatto…) Vaglielo a spiegare quando, da sveglia, parte all’assalto del mondo….”
La lunga notte del dottor Galvan, Daniel
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