venerdì 5 settembre 2008

Farfalle e Fantasmi



FARFALLE


Ho dei nuovi inquilini. Forse li ho da un po’, ma non si erano ancora rivelati. Sono le farfalle della farina. E’divertente alzarsi la mattina, aprire la dispensa per fare colazione ed essere assalita da un nugolo di svolazzanti lepidotteri. Oppure aprire il pacco di fette biscottate e salutare delle piccole larvette bianche e opulente, goffe, che ti guardano ben pasciute.Alcuni piombano anche dal soffitto e te li ritrovi schiantati sul tavolo o sul piano cottura!! Primordiale ma d’effetto. Sembrano quasi più cordiali delle mie inquiline. Questo denota un mio grave disagio sociale nella piccola comunità-convivenza del mio appartamento di cui sono perfettamente cosciente e preoccupata da troppo tempo. Sto escludendo dalla mia vita tante persone. La maggior parte. Credo che non valga la pena condividere, collaborare, convivere, e tutti quegli altri verbi che cominciano per “con” e presuppongono un “insieme a”, con persone che confondono il diritto con il favore, il giusto con lo sbagliato, il rispetto con l’egoismo, la sincerità con la sfacciataggine, il bello con lo stereotipo, la ricchezza con la materia, i sogni con il successo, l’onestà con l’apparire puliti.

Basta.

E sono preoccupata. Perché sono davvero più di quelli che pensavo, e spesso non ne sono nemmeno consapevoli. E io non so cosa fare. E’ il solito problema, non passa più il messaggio, passa solo il COME dici le cose. E quando si tratta di parlare sono sempre stata una frana. In fin dei conti sono una persona semplice. Le parole sono poi solo delle farfalle, che stanno volando via. Ci si dimentica di loro, o le si ricorda come un immagine lontana evanescente, destinata a scomparire. Bisogna imparare a comunicare con le NON-PAROLE.

Bisogna diventare il cambiamento che vogliamo vedere” (Gandhi).

Dobbiamo lasciare un segno, nella terra, nella storia, nella gente, nel modo di vivere. Qualcosa di più forte di un bla-bla-bla o delle farfalle che vivono solo un giorno.


FANTASMI

Nella nuova casa di Giulia, Giulia, Giò e Stefy che ora sono le mie nuove vicine, c’è Roberto che è morto di cirrosi epatica e gli ha lasciato un bel cartonato di Marylin e un meraviglioso poster dei Pink Floid. Spegne e accende le luci a piacimento. Ma solo per far notare la sua presenza. Anche la mia vecchia casa, quella di San Salvario (la MIA PRIMA VERA casa) sono convinta fosse abitata da qualcuno. Gli oggetti si schiantavano al suolo senza motivo (sì certo certo, so cos’è la gravità!grazie!), le scarpe sparivano e riapparivano in posti diversi. Alle sei e mezza (di giorno e di notte) suonava sempre una sveglia che mai siamo state in grado di trovare per spegnere, sembrava murata nella parete della cucina! Credo ci fosse il vecchio e defunto signor Bozza (dedotto del campanello) che era vissuto lì. Ma poi deve essere venuto a fargli compagnia anche il signore che è morto davanti al mio portone di casa, che ha lasciato quell’orribile macchia di sangue sul marciapiede per molti giorni.

E sono altrettanto certa che anche nella mia attuale dimora ci sia qualcuno. Un uomo di sicuro. Ma non so che cosa voglia comunicarmi. Ieri sera era circa l’una di notte quando sono rientrata in appartamento, la porta di casa mia era aperta e appoggiata. Ma stranamente non ho avuto paura, ero solo molto stanca e reduce da una cena coi veterinari, post turno in clinica.

Non ero intimorita, ma c’è da dire che il mio cuor di leone infradiciato d’alcol mi ha resa insolitamente impavida!

Entro.

Buio.

Nessuno.

Nemmeno la mia inquilina.

Il gatto (che per quanto diabolico non credo sia in grado di aprire la porta di casa).

Mirtilla in balcone, che scava come una forsennata sui vasi, dove una volta c’erano delle piante.

Tutto esattamente come lo avevo lasciato (compresi i piatti da fare!!!). Va beh. Vado in bagno, faccio per aprire la lavatrice per stendere il mio bucato, e la lavatrice è andata in blocco. Porcamiseria! IL mio fantasma è dispettoso e non sa usare la lavatrice ergo con ogni probabilità dev’essere un uomo. E ora? Niente. Non riesco più ad aprire il cestello che è bloccato. E dentro ci sono TUTTE le mie divise da chirurgia e lunedì sono di nuovo in turno!Vacca boja! Devo scoprire chi sei fantasma!!! Chissà cosa vuoi, e perché te la prendi con me?!Chi ti ha mandato?! Qualcuno m’ha forse fatto il malocchio? Sei il fantasma formaggino? Vuoi che ti spalmi sul panino?

Ps: caro fantasma, rivorrei indietro anche il mio reggiseno e la camicetta a righe!Comunque grazie per avermi restituito quella calza a righine, ma come ti è saltato in mente di mettermela nel cestino della bici???...

Ti chiami Romeo, vero??


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