giovedì 18 settembre 2008

Tutti avremo un pomodoro


Non esattamente tutti,
c'è qualcuno (e si sa chi è!) che riceverà una forma di tuma da stagionare con le proprie cure amorevoli perchè i pomodori li detesta...
Per gli altri invece ci sarà un pomodoro molto speciale. Speciale perchè si tratta di una antica varietà di pomodoro chiamata Re Umberto.

Mi è capitato tra le mani 2 anni fa e all'epoca lo destinai ad una persona che sapeva fare il proprio lavoro e ad un terreno dove sapevo che non sarebbe venuto a contatto con altri pollini.
Mentre mettevamo giù i piantini io ripetevo le parole sentite dalla mia migliore insegnante. Nonna Gina.
"Bisogna aspettare
che facciano il primo frutto,

in basso.
E prendere quello"

parole dette con queste pause, le pause della fatica di chi lavora la terra da quando ha imparato a tenersi saldo sulle gambe, mentre si plasma la terra con la schiena piegata, tanta fatica ma è più importante far sentire accolte le piccole piante. Tutto con estrema cura.
L'esperienza di quelle mani vecchie e forti a cui voglio tanto bene.
L'anno scorso abbiamo fatto così.
Quest'anno il proprietario della tenuta ha preferito un vivaista per far i piantini... il trapianto è avvenuto ad Agosto quando tutti i pomodori del 45° parallelo sono già in produzione da una mese...
Così ho raccolto la prima bacca pochi giorni fa trovandomi in serra da sola.
Pomodoro di Robin Hood!!!
Ho pensato che fosse giusto difendere quel delizioso genotipo utilizzando un promotore di crescita naturale, un nutrimento che solo dei veri amici avrebbero potuto sintetizzare.
L'Affetto.
Un piccolo pomodoro piriforme.
bisognerà aspettare che arrossisca naturalmente
ma spesso è l'effetto dell'affetto...
poi gentilmete inviteremo i semi ad uscire, e la polpa rossa e densa ad entrare...
i semi verranno riposti uno per uno su della carta "tipo del pane" e li faremo sciugare.
Ci faremo sotto per difendere questo pomodoro e lo aiuteremo a diffondersi e a riprendersi la terra!!!!
Lo coltiveremo nei nostri orti e anche sul balcone.
Lo daremo alle nostre famiglie
e così potremo essere indipendenti e abbandonare l'acquisto dei semi ibridi
e poi salveremo altri ortaggi...

"Sono 33 le varietà italiane di broccolo scomparse senza essere state sottoposte ad alcuna forma di conservazione: che fine hanno fatto il broccolo nero di Sicilia o quello chiamato lingua di passero? E che dire delle 400 varietà di frumento coltivate in Italia all'inizio del secolo ed ora completamente sostituite da circa un centinaio di moderne varietà? Quante di quelle antiche sono ancora rintracciabili nei tabulati delle banche del germoplasma? E che fine ha fatto la varietà di pomodoro chiamata Re Umberto, conosciuto in Italia e all'estero fin dalla seconda metà del secolo scorso, venduto fino agli anni '60 in molti cataloghi ed ora scomparso senza lasciare traccia? Eppure da un libro dell'epoca venne definito come uno straordinario produttore di pomodori di colore rosso scarlatto dalla forma di uovo.
MA DOVE SONO I SEMI ANTICHI?
Spesso i migliori ritrovamenti avvengono negli orti di anziani che non hanno mai voluto comprare le sementi offerte dai negozi nelle bustine di alluminio e che continuano ancora a coltivare quelle degli avi.
Alle volte lo fanno per alimentare un caro ricordo, ma più spesso perché riconoscono che il gusto e la resistenza alle avversità e alle malattie di questi antichi ortaggi è superiore che nelle varietà moderne. Ma poi c'è anche il motivo della tradizione gastronomica popolare locale che necessità di ingredienti speciali i cui semi nessuna ditta sementiera inserirà mai nel proprio catalogo per lo scarso interesse commerciale che rivestono, come per la carota nera di Viterbo.
CERCASI SEED SAVERS IN ITALIA
Purtroppo la sopravvivenza di queste rare varietà del passato, preziose perché frutto della sapiente selezione genetica operata nel corso di intere generazioni di agricoltori, è strettamente dipendente dalla vita di chi le sta ancora coltivando. Ma che succederà quando l'anziano agricoltore sarà costretto dall'età a lasciare il suo orto? Chi rileverà questa eredità? Per questo motivo è indispensabile che anche qui in Italia inizino ad operare dei seed savers per cercare e salvare le numerose varietà locali che lentamente cedono il passo alle mostruosità biotecnologiche delle piante manipolate geneticamente solo per alimentare di ricchi proventi finanziari le multinazionali dell'agrochimica che già controllano il mercato mondiale delle sementi. Se non resteranno più semi antichi saremo costretti a mangiare cibi prodotti da semi manipolati, brevettati e che pagano royalties ai loro inventori. Mentre sto per finire di scrivere il mio pensiero va al seme di un antico ortaggio chiuso forse in un barattolo o in un cassetto. È arrivato fino alle soglie del duemila passando di mano in mano per infinite persone, acquisendo dei caratteri genetici che lo rendono unico ma sta perdendo lentamente la sua vitalità desiderando tornare nella terra. Sta aspettando che lo trovi un seed saver, prima di perdersi nell'oblio del nulla. Per sempre. "

Siamo qui

Nessun commento: